L’urna di Nyon ha riservato, per la Juventus di Massimiliano Allegri, un girone, francamente, non impossibile. Poteva sicuramente andare peggio, ma guai a sottovalutare le dirette concorrenti specialmente in un torneo come la Champions League, dove per le sorprese ed i colpi di scena ormai si è perso il conto. Contro gli spagnoli del Siviglia i bianconeri hanno giocato anche nella scorsa stagione durante la fase a gironi, raccogliendo un 2 a 0 allo Stadium firmato Zaza-Morata e perdendo malamente al Ramón Sánchez Pizjuan, a causa del gol dell’ex Fernando Llorente. Contro il Lione l’ultimo confronto risale al 2014, quarti di finale di Europa League, i bianconeri, allora guidati Antonio Conte, domarono i transalipini sia in trasferta (1-0) che al ritorno in casa (2-1). Quella contro la Dinamo Zagabria, peraltro ex squadra del neo arrivato Pjaca, sarà una sfida inedita visto che mai le due squadre si sono affrontate in Champions League.

Tra le tre, quella che quasi sicuramente contenderà il primo posto del raggruppamento alla Juventus è il Siviglia di Jorge Sampaoli. Campionissimi indiscussi dell’Europa League dal 2014, i biancorossi quest’estate, complice l’addio di Unay Emery destinazione Parigi, hanno deciso di rinnovare la squadra, nel tentativo di essere ancora una volta competitivi ai massimi livelli. Tendenzialmente il modulo che l’allenatore argentino predilige è un 3-5-2 votato nettamente all’attacco. In avvio di stagione infatti il reparto che più è sembrato in difficoltà è stato la difesa: tra Supercoppa Europea, Supercoppa di Spagna e prima giornata di Liga i Rojiblancos hanno subito la bellezza di 12 reti. Troppe, per una squadra che da anni è ai vertici del calcio europeo. In attacco la coppia formata da Vietto e Ben Yedder garantisce gol e spettacolo, sulle fasce si muovono invece il nuovo acquisto Sarabia, arrivato dal Getafe, e l’ormai consolidato Vitolo. A centrocampo il trio è formato da Konoplyanka, Nzonzi e Franco Vazquez, arrivato in estate dal Palermo. In difesa, complici anche gli infortuni di Rami, Tremoulinas ed Escudero, nell’ultima gara sono scesi in campo Mercado, Mariano e Pareja.

Il Lione potrebbe essere una delle sorprese di questa Champions League. Squadra di belle speranze, formata da giovani estremamente interessanti e in rampa di lancio, è guidata da Bruno Genesio, in carica dallo scorso dicembre, dunque subentrato a stagione in corso e confermato per la successiva. La stagione non è iniziata nel migliore dei modi, visto e considerato il poker inflitto dal PSG in Supercoppa di Francia. In Ligue 1 la musica sembra essere cambiata, le vittorie contro Nancy e Caen senza subire reti hanno dato fiducia al gruppo, a punteggio pieno in classifica insieme ai parigini ed al Nizza. Nel 2014 ancora i tempi erano acerbi, ma ora molti di quella squadra che fu costretta ad abbandonare l’EuroLeague per mano della Juventus hanno raggiunto una maturazione tale da poter competere per il passaggio del turno. Genesio opta per un classico 4-3-3. La squadra non ha subito grosse variazioni rispetto alla stagione passata, l’addio di Umtiti ha lasciato un vuoto in difesa, colmato dall’inserimento nell’undici titolare dell’ex Roma Yanga-Bmiwa. Il collaudato trio di centrocampo è formato da Tolisso, Gonalons e Derder. In attacco Lacazette è una garanzia, Fekir il giovane alla ricerca della definitiva consacrazione.

Outsider del gruppo sarà la Dinamo Zabagria. I croati cercheranno di “dar fastidio” alle altre tre squadre, cercando di rosicchiare punti qua e là, almeno per ottenere l’accesso in Europa League tramite il terzo posto, ma francamente immaginare una tra Siviglia, Juventus e Lione all’ultimo posto è estremamente difficile. Nonostante ciò il campionato croato è ormai alla sesta giornata ed i ragazzi guidati da Zlatko Kranjcar sono al primo posto, a pari punti con il Rijeca. Gli addii di due talenti come Pjaca, alla Juventus, e Rog, imminente il passaggio al Napoli, hanno tolto sicuramente quella qualità e quell’estro che erano presenti nell’undici croato. Altra partenza che si va ad aggiungere è quella di Josip Brekalo, passato al Wolfsburg per sei milioni. Tuttavia nella rosa restano giovani dal sicuro avvenire, basti pensare al 19enne Ante Coric, o ai due attaccanti Angelo Henriquez e Armin Hodzic, 43 anni in due.