I giustizieri della Roma steccano alla prima in casa. Il Porto non approccia nella miglior maniera possibile la Champions League 2016/17, inciampando immeditamente in un ostacolo affatto insormontabile quale il Copenhagen, lucido ed ordinato ma sicuramente dotato di un tasso tecnico nettamente inferiore. Termina 1-1 la sfida del Dragao, tra rimpianti per i ragazzi di Espirito Santo, non in grado di sfruttare la superiorità numerica.

L'approccio alla partita dei danesi, in campo con il classico e quadratissimo 4-4-2, sorprende parzialmente i padroni di casa, tanto che Casillas deve immediatamente mettere una mano su un colpo di testa molto pericoloso di Santander a centro area. Riassemblatosi rapidamente, il Porto trova il gol del vantaggio al 13', un saggio di classe della beata gioventù: doppio scambio delizioso tra Otavio ed André Silva, il secondo di tacco assiste il primo, il cui destro dal limite dell'area non lascia scampo ad Olsen. Potenza e precisione sul primo palo per portare in vantaggio i Dragoes

La reazione del Copenhagen è affidata al fisico di Andreas Cornelius, prima punta di peso abile nel gioco aereo, tanto che dalla sua testa arriva una nuova palla-gol, sfruttando un'uscita a vuoto di Casillas, ma la conclusione non inquadra la porta. Deve aspettare il 52', l'attaccante danese, il minuto di un'altra sbandata difensiva della squadra di Espirito Santo: un'azione convulsa si conclude con il tocco vincente dell'ex Cardiff, lesto nell'anticipare gli avversari dopo aver faticato nel primo controllo.

A pareggio acquisito, la squadra di Solbakken ritorna ad alzare le barricate nella propria metà campo, cercando di chiudere ogni spazio all'avversario. La faccenda si fa complicata al 67', quando Gregus rimedia un rosso ingenuo, una scivolata scellerata che vale il secondo giallo e conseguente espulsione. Il Porto si riversa in avanti alla ricerca di un gol del pari che alla fine non arriva. Termina 1-1 tra tanti rimpianti dei padroni casa e la soddisfazione degli ospiti, autorizzati a sognare gli ottavi da un girone decisamente abbordabile e di basso livello.

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Giorgio Dusi
Vivo a Bergamo, scrivo di calcio, in particolare di Juventus e Arsenal, e di basket tra NBA ed Eurolega. Giornalista. Laureando. Forse. [email protected]