Il Monaco per dare seguito alla vittoria ottenuta in casa del Tottenham, per tentare la prima mini-fuga e per allungare il trend positivo di quest'ottimo avvio di stagione. Il Bayer per dare uno strappo ad un primo scorcio di stagione opaco e rilanciare il proprio cammino europeo, dopo il pareggio all'esordio contro il Cska Mosca. Con questi presupposti monegaschi e tedeschi si presentavano stasera alla sfida del Louis II: motivazioni differenti che hanno fruttato una gara equilibrata ed un pareggio giusto, strappato in extremis dai padroni di casa, proprio quando gli ospiti pregustavano il sapore dolce dei tre punti. 

Ma è proprio la voglia di riscatto delle Aspirine a prevalere in avvio: è la stellina Calhanoglu a farsi viva per prima con un tentativo dalla distanza, direttamente su calcio piazzato, non inquadrando lo specchio.

E' però l'equilibrio a regnare nella prima parte di gara: nessuna delle due compagini riesce a prendere il comando delle operazioni. Tra i monegaschi Lemar prova qualche accelerazione, ma gli spazi sono pochi, mentre sul fronte opposto Calhanoglu illumina solo a sprazzi. Poi, mandato agli archivi il primo terzo di gara, il Bayer sale di tono, anche se la pressione tedesca resta sterile: la supremazia territoriale non si traduce in nitide occasioni da rete.

Il primo tempo scivola via così, senza sussulti, senza particolari emozioni, con i portieri che restano spettatori. Ma il pepe è nella coda. Lemar, al 44', mette i brividi ai tedeschi, ma il suo mancino dal limite sibila fuori a fil di palo, poi, a pochi istanti dall'intervallo, Hernandez risponde colpendo a rete al termine di un rapido contropiede: Subasic respinge e blinda lo 0-0.

Nella ripresa a battere il primo colpo sono i padroni di casa: il sinistro di prima intenzione di Bernardo Silva è sporcato in corner da Toprak. L'anima delle Aspirine è sempre il turco Calhanoglu, l'unico a farsi vedere dalle parti di Subasic, ma i tentativi sono sempre troppo timidi: Schmidt butta dentro Kiessling, ma i tedeschi continuano a non pungere. A far saltare il banco è l'ingresso di Mehmedi, che sostituisce Volland: al 73', al primo pallone toccato, lo svizzero mette dentro dalla destra per Hernandez, il Chicharito frusta di testa e gonfia la rete per il vantaggio tedesco.

Nel finale il Monaco tenta il forcing, Jardim mette dentro anche il talentino Boschilia, ma fino al 94' il fortino tedesco regge. Poi, a un soffio dal triplice fischio, la zampata che non ti aspetti, quella di Kamil Glik, uno che il vizio del gol lo ha sempre avuto, ma che aveva abituato un po' tutti alle sue zuccate. Questa volta, invece, il polacco si avventa sull'ennesima respinta della difesa tedesca e con un potente destro di prima intenzione, dal limite dell'area, pesca l'incrocio dei pali: Leno immobile, rete che si gonfia, pareggio acciuffato proprio all'ultimo secondo.

Il Monaco ottiene così un pareggio giusto al termine di una gara che non ha mai abbandonato i binari dell'equilibrio. Il gol di Glik, in più, regala alla squadra del Principato la vetta del gruppo E.