E' un Zinedine Zidane ancor più sereno del solito quello che si è presentato oggi in conferenza stampa alla vigilia del terzo turno della fase a gironi di Champions League. Dopo la vittoria all'ultimo secondo contro lo Sporting Lisbona e il pareggio di Dortmund con il Borussia, i merengues cercano infatti domani tre punti contro il Legia Varsavia, che rappresenterebbero un passo avanti fondamentale verso la qualificazione agli ottavi di una competizione di cui sono campioni in carica.

Real Madrid che è reduce da una squillante vittoria (1-6) sul campo del Betis Siviglia, ma il tecnico francese chiarisce subito che quella di domani sarà tutta un'altra partita: "Sono soddisfatto del lavoro fatto - dice Zizou - e la prova del Benito Villamarin è la dimostrazione che quando questa squadra riesce ad allenarsi bene può ottenere grandi risultati. Dopo una prestazione del genere un allenatore non può che essere contento. Ora abbiamo di fronte un'altra sfida, e dobbiamo approcciarla dimenticando di aver appena vinto 6-1 in trasferta. Se il Legia partecipa alla Champions vuol dire che è una squadra del nostro livello. Ogni partita comincia da zero a zero e c'è il 50% di possibilità di vincerla e di perderla: ecco perchè sarà importante partire bene, per non complicarci subito la vita. Se tra noi e il Legia Varsavia c'è tutta questa differenza di valori come sento dire in giro, allora dovremo dimostrarlo sul campo. La striscia di pareggi consecutivi non ci ha tolto fiducia, anche se è vero che le vittorie creano un diverso stato d'animo nei giocatori. Quando ci sono momenti difficili l'unica soluzione per superarli è allenarsi ancora più duramente, perchè non basta solo lavorare al campo, ma bisogna metterci concentrazione e intensità. Con la qualità che abbiamo a disposizione possiamo cambiare le partite da un momento all'altro, ma ora non possiamo permetterci di pensare che domani sarà una passeggiata e che segneremo ancora tanti gol. Sarebbe inaccettabile. Bisogna solo entrare bene in campo e vedere cosa succede. Sappiamo che il calcio è così, possono capitare tre pareggi e poi una goleada. L'unica cosa da fare è rimanere concentrati. Ora queste due partite contro il Legia saranno fondamentali per l'esito del girone, anche perchè Borussia e Sporting potrebbero togliersi punti a vicenda".

Zidane risponde poi a qualche domanda sui singoli, a partire da Isco, tornato al gol (con una doppietta) nella gara di Siviglia: "Isco è importante per noi. Il punto è che voi giornalisti, dopo una prestazione come quella di sabato, vi concentrate troppo su un solo giocatore. Isco si è sempre allenato bene, sa perfettamente dove si trova e quali sono le difficoltà per giocare da titolare nel Real. Sono contento per i suoi gol e per la sua prova, perchè è un giocatore importante che mi piace molto". Su James Rodriguez: "Sta molto meglio, oggi ha completato il primo allenamento con la squadra. Ciò che conta è che non ha più dolore, è recuperato e alla fine della seduta si è anche fermato a provare un po' di calci piazzati". Su Alvaro Morata: "Anche lui sta molto bene, si impegna sempre. Avrà i suoi minuti. Forse finora non ha giocato quanto voleva, ma si fa trovare sempre pronto". Su Marco Asensio: "Provo a spiegare la situazione: non posso parlare con lui tutti i giorni perchè non ce n'è bisogno, ma anche lui avrà minuti a disposizione e dovrà farsi trovare pronto". Più articolata la risposta su Karim Benzema: "Ha bisogno di continuità per migliorare, ma l'importante è che ora stia bene e non avverta più dolore. Con il Betis non ha avuto problemi, deve solo giocare. Deve continuare così, sapendo che se giochiamo ogni tre giorni ogni tanto ha bisogno di riposo. E' un discorso che vale per lui come per tutti gli altri giocatori: tutti vogliono giocare, ma quando ci sono dei piccoli infortuni, è necessario prendersi cura del proprio corpo. Le parole di Hollande (Presidente della Repubblica francese che aveva dichiarato che Benzema non è un esempio da seguire) su di lui? Francamente mi danno fastidio, come mi danno fastidio tutte le cose che in genere si dicono sui calciatori. E' come se si attaccasse il lavoro di una persona normale".