Un tempo per parte a Copenaghen tra i danesi padroni di casa e il Porto di Nuno Espirito Santo non è sufficiente per l'una e per l'altra squadra per portare a casa i tre punti. Ad esultare, al fischio finale di Mazic, è il Leicester di Ranieri, che certifica il primato in classifica grazie al successo sul Club Brugge. Gara dai due volti quella del Telia Parken, con i portoghesi che difendono il secondo posto dall'assalto - parziale - dei danesi di Solbakken. Servirà adesso una vittoria a questi ultimi in quel di Brugge ed una contemporanea sconfitta del Porto in casa contro il Leicester per ribaltare la situazione e qualificarsi per la fase ad eliminazione diretta. 

Solbakken conferma il solito 4-4-2 con Ankersen ed Augustinsson ai lati di Joergensen e Johansson in difesa. Linea mediana con Falk, Kvist, Delaney e Toutouh, mentre davanti Verbic e Pavlovic. Risponde il Porto con Casillas tra i pali, Pereira e Telles come terzini, Danilo Pereira davanti alla difesa composta da Marcano e Felipe. Otavio, Torres e Corona alle spalle di Andre Silva e Jota davanti. 

Come da attese della vigila sono i padroni di casa ad avere il pallino del gioco in mano, costretti dalle necessità di vittoria ad esporsi in avanti. Il Porto mostra il suo intento di difendere il risultato già dai primi minuti, con gli esterni d'attacco molto bassi a protezione della retroguardia. Pereira e Telles soffrono, infatti, come previsto le sovrapposizioni dei terzini di casa, che soprattutto sull'asse Ankersen-Falk confeziona le migiori occasioni del primo tempo. E' Ankersen a proporsi con continuità alle spalle della difesa e, nella prima occasione dalle parti di Casillas, offre a Kvist il pallone del vantaggio, ma Pereira è bravissimo in chiusura con la diagonale. I danesi non demordono e, pochi minuti più tardi, impegnano direttamente l'ex estremo difensore del Real: sul cross di Verbic è Falk a rendersi utilissimo con la sponda per l'accorrente Ankersen a rimorchio, ma il suo destro viene respinto con i piedi da Casillas. Il forcing del Copenaghen si arresta un minimo nella frazione centrale della prima frazione, con il Porto che mette la testa fuori dal guscio con le scorribande di Corona e Andre Silva. Tuttavia, questi ultimi non impegnano mai Olsen, abile a sbrogliare l'ordinaria amministrazione in uscita sui pochi angoli a disposizione dei lusitani. Nel finale, su cross di Toutouh dalla destra, è Johansson - rimasto in attacco sugli sviluppi di un corner - a sfiorare il vantaggio, ma la sua mira è leggermente imprecisa. 

L'avvio di ripresa, in controtendenza a quanto visto nella prima frazione, è tutto di marca ospite. Finalmente i portoghesi alzano il baricentro della propria azione e, dopo un netto predominio territoriale, riesce con Andre Silva ad andare vicinissimi al vantaggio: sul cross dalla destra di Jota è Pereira a riproporre al centro dopo la respinta della difesa; sulla palla vagante si avventa il centravanti lusitano che da due passi testa i riflessi clamorosi di Olsen, abile due volte a respingere la conclusione ravvicinata dell'avversario. La pressione asfissiante del Porto non consente al Copenaghen di varcare la linea di metà campo, ma a ridosso della trequarti avversaria i lusitani sono spesso imprecisi vanificando le potenziali occasioni che spesso riescono a creare. Felipe sfiora il gol svettando più in alto di tutti sugli sviluppi di un corner, ma non centra lo specchio della porta. La squadra di Solbakken riesce raramente a scrollarsi la pressione dalle spalle, ma soffre tremendamente in ripartenza: Jota attacca la profondità in contropiede, ma il suo destro è fiacco e centrale. Nel quarto d'ora finale i danesi provano a scuotersi, ma offrono spesso il fianco ai contrpiedi portoghesi: ancora una volta è Corona a seminare il panico sulla trequarti, ma il servizio per Jota nello spazio è leggermente lungo. Nei minuti finali prevale la stanchezza, con il Copenaghen che non riesce a rendersi pericoloso per riaprire il discorso qualificazione ed il Porto che stancamente accetta di giocarsi il secondo posto in casa nell'ultima giornata del raggruppamento.