Dopo il pareggio beffa nel Clasico, il Barcellona riparte domani dalla sesta e ultima giornata del suo girone di Champions League, al Camp Nou contro i tedeschi del Borussia Mönchengladbach. Già qualificati come primi agli ottavi di finale della massima competizione continentale, i blaugrana di Luis Enrique intendono sfruttare l'occasione per mettersi alle spalle qualche risultato deludente in campionato e far giocare anche elementi della rosa tenuti finora ai margini.

Il primo a parlare in casa catalana è Sergi Roberto, centrocampista ormai adattato a terzino destro: "Il nostro obiettivo era qualificarci per gli ottavi - dice il canterano - possibilmente come primi. Ce l'abbiamo fatta, quindi ora affrontiamo la partita di domani con maggiore tranquillità. Sono molti anni che ormai sono qui, e ho quasi sempre giocato al centro del campo. Ciò che volevo era vestire questa maglia, adesso lo sto facendo da terzino, ma nessuno può sapere cosa accadrà in futuro, anche se mi sto trovando molto bene e sento di stare migliorando in questo ruolo. Sono soddisfatto del mio rendimento, ma si può sempre fare di più. La squadra è viva, contro il Real avremmo meritato di vincere. Abbiamo avuto le nostre occasioni, ma sappiamo che contro di loro non è mai finita. Sono anni che giochiamo alla stessa maniera, però a volte dobbiamo provare altre soluzioni per chiudere prima le partite. Non abbiamo mai perso la nostra identità, anche se in certe occasioni è meglio cercare subito i nostri attaccanti, piuttosto che palleggiare. Contro il Real non puoi mai rilassarti, perchè segnano molti gol negli ultimi minuti, specialmente con Sergio Ramos. Purtroppo non siamo riusciti a raddoppiare, ma ora già non ci pensiamo più. Non credo sia un problema di centrocampo, abbiamo ottimi giocatori, quando non si vince è colpa di tutti. La partita di domani ci servirà per continuare a crescere, per ritrovare fiducia in vista della prossima gara di Liga e per cambiare rotta dopo gli ultimi tre pareggi consecutivi".

La pensa allo stesso modo Luis Enrique, il tecnico asturiano del Barcellona: "La vittoria è sempre la miglior medicina. Abbiamo disputato una fase a girone quasi perfetta, perciò la partita di domani è quasi insignificante, ma resta una sfida di Champions davanti al nostro pubblico. Certamente non avremo grandi motivazioni, però vogliamo goderci il match con i nostri tifosi, indipendentemente da chi giocherà. Le scelte di formazione saranno fatte nell'interesse della squadra. Domani potremmo cambiare modulo, utilizzare chi ha giocato meno e far riposare chi è stanco, ma non ho visto nessuno giù di morale, neanche tra i tifosi: non bisogna esaltarsi quando arrivano tre o quattro risultati positivi, ma neanche deprimersi quando accade il contrario, anche se ovviamente quando non si vince si soffre. Se si parla di impegno, si fa un errore: l'attitudine è sempre stata quella corretta, piuttosto ci sono situazioni di gioco in cui possiamo migliorare. Noi allenatori siamo valutati per i risultati, ma domani mi interessa vincere per il morale dei miei giocatori. Per quanto riguarda me, invece, questa partita non conta assolutamente nulla. Non cambierò la mia strategia generale, e di certo non rischierò nessuno in una partita del genere. Essere su questa panchina significa sapere che ci sono sempre diverse polemiche: da professionista, devo rimanere fedele alle idee che mi hanno portato fin qui. La mia strategia? E' semplice: rimanere in corsa in tutte le competizioni, per avere la possibilità di vincere tutto. L'obiettivo è ambizioso, arrivare a maggio con l'opportunità di alzare più trofei possibili. Messi e Neymar? Leo giocherà dall'inizio, invece per quanto riguarda Neymar vorremmo gestire i suoi carichi di lavoro. Saremo comunque pronti a giocare una partita di gran livello".