In una gara scialba e senza emozioni, brutto pari del PSV Eindhoven, che in casa pareggia 0-0 lasciando anticipatamente le competizioni europee. Disputando una sfida senza squilli, gli olandesi ci provano, senza però trovare il guizzo vincente per superare un Rostov ordinato e qualificatosi alla fase finale di Europa League in qualità di terza del proprio gruppo. 

Padroni di casa che scendono in campo adottando un insolito 5-3-2: davanti a Zoet, in qualità di centrali di difesa Isimat-Mirin, Schwaab e Moreno. Sulle fasce, pronti a divenire tornanti, Arias e Brenet, con Propper lanciato dal 1' in qualità di mediano. Ramselaar e Zinchenko le mezzali, incaricate di inserirsi per aiutare, in fase offensiva, gli attaccanti Bergwijn e de Jong. Prevedibile 3-5-2, invece, per gli ospiti, con Granat, Mevlja e Navas a protezione di Dzhanaev. Noboa il regista, con Gatskan ed Erokhin ai lati. Confermati, davanti, Poloz ed Azmoun, sostenuti dagli esterni Kalachev e Kudryashov. 

Gara inizialmente fiacca, con PSV e Rostov di fatto bloccati dall'elevato numero di interpreti nella zona centrale del campo. Al 3' battono un colpo gli olandesi, con Arias che spedisce però la palla abbondantemente alto. A fare proprio il pallino del match è comunque il collettivo di casa, che palleggia spesso alla ricerca di un varco, speranza vana vista l'ottima tenuta difensiva dei russi in tutti i primi quarantacinque minuti di gioco. Sono più di duecento, infatti, i passaggi riusciti dai ragazzi di Cocu nella prima frazione, sintomo di un controllo evidente ma sterile, che non porta a nulla. Al 22' si affaccia il Rostov, con Azmoun che non trova però compagni in area con il proprio suggerimento di testa.

E' questo l'unico squillo dei russi, che prediligono un atteggiamento difensivo aiutati anche da un PSV disposto in campo in maniera affatto aggressiva. Al 28' azione personale di Ramselaar, il cui tiro però non preoccupa il portiere avversario Dzhanaev. Dopo otto minuti di calma piatta, ci prova blandamente Poloz, che da lontanissimo non trova la porta. L'attaccante ospite è forse il più pericoloso dei suoi, come conferma anche una conclusione che al 39' si perde sul fondo nonostante l'ottima posizione. L'ultima azione di un primo tempo scevro di emozioni la si registra al 42' e grazie ad Azmoun, che dalla distanza prova senza successo. 

Il secondo tempo registra un'intensità crescente da parte delle due formazioni, che comunque non riescono ad animare la sfida né a creare effettive azioni pericolose. A fare possesso è comunque il PSV, maggiormente intenzionato a vincere per strappare la qualificazione ai russi. Al 52' buon cross di Brenet, la difesa del Rostov respinge però senza troppe difficoltà. Superando un'altra fase in cui gli olandesi tentano vanamente la rete, spazientendo il proprio pubblico, bel tiro di Azmoun, che al 66' costringe Zoet ad una parata in due tempi. Quattro minuti dopo ci prova Moreno, che manda fuori l'ennesima conclusione dei suoi. 

Davvero poco, comunque, per impensierire gli ordinati russi e per cercare di agguantare la qualificazione. Al 71' cross in mezzo per Siem de Jong, subentrato a Zinchenko intorno all'ora di gioco, con il centrocampista che manca di un soffio la palla, forse per una leggera trattenuta non sanzionata né vista dal direttore di gara Ayetekin. Negli ultimi istanti di gara, continua ad attaccare il PSV, che si espone a potenziali contropiedi non sfruttati però dai russi. Succede poco altro, con l'unico squillo di de Jong sventato al 79' da Dzhanaev. Troppo sterile, il PSV, che non trova la formula giusta perdendo così una buona chace per andare in Europa League. Troppo pesante l'obbligo dei tre punti, inspiegabili le scelte di Cocu. Migliore in campo per i padroni di casa, de Jong. Per gli ospiti in evidenza Poloz