Una prestazione autoritaria, ordinata e compatta permette al Barcellona di staccare il pass per gli ottavi di finale di Champions League con una giornata d'anticipo. Finisce senza reti la sfida in casa della Juventus, risultato che consegna aritmeticamente il primo posto nel girone alla compagine di Valverde per il decimo anno consecutivo. L'ex tecnico del Bilbao può essere soddisfatto per quanto visto ieri perché la squadra ha rischiato pochissimo e ha tenuto in mano il pallino del gioco per lunghi tratti della partita. Questione di personalità da parte dell'undici catalano e del suo allenatore che ha stupito tutti al momento delle formazioni ufficiali.

Già perché il tecnico, che ha sfiorato l'Europa League qualche anno fa, lascia in panchina Messi per la prima volta in questa stagione escludendo la sfida di Coppa del Re. L'argentino aveva giocato ogni minuto fino a quel momento anche se dalle parti di Barcellona non sono tanto abituati a vedere il numero dieci in panchina, non accadeva da un anno esatto infatti. La pulce, ovviamente, sapeva già tutto così come il suo allenatore che ha messo in campo i suoi con un 4-1-4-1: Busquets in cabina di regia mentre davanti Suarez unica punta con Deulofeu sulla catena di destra, Iniesta e Rakitic liberi di spaziare nella metà campo. La scelta è azzeccata, dopo i primi minuti appannaggio della Juventus, il Barcellona prende campo costringendo la squadra di Allegri ad abbassarsi costantemente. 

E' un possesso prolungato quello degli uomini di Valverde che non accelerano, bensì raffreddano il gioco prima di una verticalizzazione improvvisa per Suarez. La più ghiotta chance della prima frazione, però, arriva stranamente su calcio piazzato con Rakitic che colpisce il palo sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti. E' un Barcellona ordinato anche nella ripresa, anzi, nel secondo tempo la squadra di Valverde alza ancora di più il baricentro ed il livello visto che Messi, dopo dieci minuti, fa subito il suo ingresso in campo per Deulofeu con la squadra che torna a sistemarsi con il 4-4-2. La forza del nuovo Barcellona sta proprio qui, nella capacità di cambiare assetto a seconda dell'avversario e degli uomini in campo, sempre secondo un certo ordine.

Pressa alto e rischia poco l'organico blaugrana che mira sempre ad uscire palla al piede con Ter Stegen che diventa il primo regista quando si tratta di far ripartire l'azione. Il portiere tedesco sta vivendo un momento di forma davvero importante come dimostra la parata su Dybala all'ultimo minuto di gioco, riflessi ed istinto felino per lui che in questa stagione ha subito soltanto cinque gol tra campionato e Champions League. Al fischio finale soddisfazione per il passaggio del turno da primi del girone, adesso la testa è al Valencia, domenica c'è il big match del Mestalla per allungare ancora la striscia positiva. 

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Alessio Evangelista
Mi chiamo Alessio Evangelista, sono nato e tutt'ora vivo a Pescara in Abruzzo. Mi sono diplomato quest'anno presso l'ITIS A.Volta di Pescara con la votazione di 80/100. Le mie passioni sono il calcio e la Formula 1