Non c'è storia al St Jakob Park di Basilea, dove i padroni di casa elvetici resistono poco più di dieci minuti all'impeto ed alla superiorità del Manchester City di Pep Guardiola. Dominante, straripante la squadra inglese, che archivia la pratica svizzera nel giro di venti minuti grazie ai gol di Gundogan, Bernardo Silva e Aguero. Il resto della gara è in discesa, in controllo e gestione del vantaggio e delle energie fisiche e mentali. Capitolo qualificazione chiuso già all'andata, con il Basilea che dopo un avvio di gara gagliardo si è sciolto come neve al sole. 

Wicky si affida ad un ermetico 5-4-1 nell'intento di ripartire con la velocità di Oberlin e le iniziative di Stocker sulla fascia sinistra, mentre Frei e Die sono i mediani. Risponde Guardiola con Bernardo Silva nel tridente con Aguero e Sterling. Gundogan in mediana con Fernandinho e De Bruyne, tornano Otamendi e Delph in difesa. 

L'esultanza di Bernardo Silva dopo lo 0-2 - Foto Champions League
L'esultanza di Bernardo Silva dopo lo 0-2 - Foto Champions League

Pronti via è chiaramente il Manchester City a fare la gara con il solito fraseggio, ma il Basilea riparte con la velocità di Oberlin negli spazi che lascia la difesa del Manchester: il centravanti di casa non arriva su un filtrante centrale, prima della girata di Gundogan dalla parte opposta che non trova la rete. Il gol del turco è soltanto rimandato di qualche minuto, perché al dodicesimo l'ex Borussia gira perfettamente di testa all'altezza del primo palo. Gol e gara in discesa. Nemmeno il tempo di riposizionarsi in campo che Sterling va via sulla sinistra mettendo a soqquadro la difesa di casa, cross a rimorchio per Bernardo Silva, abile - ma colpevolmente solo - nel controllare e piazzare di sinistro nell'angolo più lungo. La squadra di Guardiola non si accontenta del raddoppio e preme ancora sull'acceleratore, in pressione come in fase di possesso palla: Aguero recupera sulla trequarti e, da posizione centrale, trafigge per la terza volta l'incolpevole Vaclik. Tris e gara in ghiaccio. Ottenuto un vantaggio confortevole la squadra ospite si limita a gestire il possesso palla ed accelerare con parsimonia: Sterling sfiora il poker nel dominio City, con il Basilea che non mette quasi mai la testa fuori dal guscio. 

Atteggiamento leggermente più pimpante in avvio di ripresa, quando al destro di De Bruyne risponde dalla parte opposta Elyonoussi dalla distanza: doppia deviazione di Kompany ed Ederson e palla in angolo. E' però soltanto un fuoco di paglia, perché sul capovolgimento di fronte, il City fa quattro: Aguero porta a spasso la difesa elvetica, scarica per Gundogan che finta di allargare, si accentra saltando un uomo e con un chirurgico destro a giro firma il poker e la doppietta personale. Il gol del 4-0 allunga ulteriormente le squadre, Oberlin sfiora la marcatura della bandiera con un buon diagonale di destro ma leggermente impreciso, mentre il City spreca in contropiede. 

Il destro vincente di Aguero per il 3-0 - Foto Champions League
Il destro vincente di Aguero per il 3-0 - Foto Champions League

Le occasioni si susseguono a raffica, da una parte e dall'altra. Ne beneficia lo spettacolo, anche se David Silva e Oberlin rendono vani gli assist di Sané e Stocker. Elyounoussi prova a mettersi in proprio qualche istante più tardi e, dopo aver saltato Delph, spara centralmente su Ederson in uscita. L'estremo difensore ospite si oppone, in due tempi, anche sulla punizione di Oberlin, con il Manchester City che si siede eccessivamente sul vantaggio negli ultimi venti minuti finali. Gli inglesi si limitano a qualche rapidissimo contropiede: la velocità dei nuovi entrati favorisce le ripartenze, con Gundogan che sfiora la tripletta personale e Sané che rifinisce con approssimazione per Silva. Nei dieci minuti finali la sfida il City torna in totale controllo della gara e del possesso palla, con il Basilea che stenta anche ad alzare il pressing sui portatori di palla. Il tutto fino al triplice fischio finale, che decreta la vittoria e, probabilmente, il passaggio del turno degli inglesi già al termine della gara d'andata.