Nella lotta al vertice del campionato spagnolo, Atletico Madrid e Barcellona tengono il passo del Real capolista, corsaro ieri a Mendizorroza contro l'Alavès. I colchoneros regolano infatti con un netto 4-2 il Malaga di Juande Ramos, mentre i blaugrana faticano contro la cenerentola Granada, sconfitta grazie a una rete di Rafinha in apertura del secondo tempo. Una Liga giunta dunque alla sua decima giornata, e che vede i merengues primi a 24 punti, davanti ai catalani a quota 22, e agli uomini di Simeone a 21, appaiati al Siviglia di Jorge Sampaoli, in attesa di conoscere il risultato del Villarreal (19 punti), impegnato oggi in trasferta contro l'Eibar.

Al Vicente Calderòn apre Yannick Carrasco, il belga vero uomo in più di questo inizio di stagione dell'Atletico. Il numero dieci colchoneros manda subito in vantaggio i padroni di casa, che presentano la difesa tipo, mentre a centrocampo c'è Saùl vicino a Gabi causa squalifica di Koke, con Gaitan e lo stesso Carrasco sugli esterni. Al 24' Kevin Gameiro, di punta insieme a Griezmann. raddoppia per il Cholo, ma sette minuti più tardi Sandro Ramirez, ex Barcellona, trova un gol direttamente da calcio di punizione, con un tiro velenoso non valutato bene da Oblak. Prima dell'intervallo l'Atletico va però ancora a segno, sempre con Gameiro, servito perfettamente da una sponda di testa del connazionale Griezmann: Khameni freddato e 3-1. Intanto Simeone perde Gaitàn per infortunio, rimpiazzato da Correa, mentre nella ripresa Juande Ramos prova a dare fantasia alla fase offensiva dei suoi con l'inserimento di Juanpi per Jony. La mossa produce quantomento il gol del 3-2, di Camacho che su corner sorprende tutti, Oblak compreso, ma la sofferenza dei tifosi colchoneros dura fino all'86', quando ancora Carrasco segna un gol d'autore: fuga per la vittoria sul lato destro del campo e tiro a incrociare che fa esplodere il Calderòn, con un Atletico che aveva sul terreno di gioco Tiago e Lucas Hernandez, subentrati ai due attaccanti francesi.

Meno spettacolare la sfida del Camp Nou tra Barcellona e Granada. Luis Suarez viene premiato con la Scarpa d'Oro prima del calcio d'inizio, ed è lui il centravanti di un Barça in buona misura sperimentale, eccezion fatta proprio per la MSN. Davanti a Ter Stegen ci sono infatti Sergi Roberto, Mascherano, Umtiti e Digne (infortunati Piquè, Mathieu e Jordi Alba), a centrocampo ecco invece Denis Suarez, Rakitic (turnover per Sergi Busquets) e Rafinha (out Iniesta e Arda Turan). I blaugrana faticano a costruire azioni da gol, la manovra è lenta e prevedibile e il Granada di Alcaraz si difende con ordine davanti alla porta di Ochoa, costretto a una sola vera parata nel primo tempo, sui tiro da fuori di Suarez. Il gol che decide la sfida è di Rafinha Alcantara, al 4' della ripresa: azione tambureggiante dei padroni di casa, conclusa sul palo a porta sguarnita da Neymar, ma sulla ribattuta il centrocampista brasiliano è il più lesto di tutti a trovare il pallone e a insaccarlo con una rovesciata che esalta il Camp Nou. Poco altro nella prestazione del Barça, che spreca almeno un'altra occasione con Leo Messi, e rischia di subire il pareggio della beffa negli ultimi, concitati, minuti. Pericolo scampato e altra vittoria sul filo di lana per gli uomini di Luis Enrique, attesi ora alla sfida di Champions League dell'Etihad contro il Manchester City di Pep Guardiola.