Nella quindicesima giornata di Liga, il Real Madrid di Zinedine Zidane ottiene il record di risultati utili consecutivi nella storia della Casa Blanca (35, superato Leo Benhakker) nel modo più rocambolesco possibile. Senza la BBC, con Modric e Marcelo tenuti inizialmente a riposo, i merengues vanno infatti in vantaggio al Bernabeu contro il Deportivo La Coruna a inizio ripresa grazie a un gran gol di Alvaro Morata, salvo subire un uno-due terrificante firmato Joselu. Finale convulso e all'arrembaggio per il Real, che pareggia i conti all'84' con il giovane dominicano Mariano, e poi trova il gol della vittoria allo scadere con il solito colpo di testa del solito Sergio Ramos. Padroni di casa che rimangono così primi in classifica a 37 punti, mentre da domani inizierà per loro la campagna giapponese per il Mondiale per Club. Deportivo beffato e fermo a quota 13 punti. 

L'ultima gara di Liga dell'anno solare 2016 è l'occasione per Zinedine Zidane di stravolgere la sua formazione in vista del lungo viaggio verso l'Estremo Oriente. Contro il Depor ci sono infatti Danilo, Pepe, Sergio Ramos e Nacho davanti a Keylor Navas. Casemiro e Kroos sono schierati da doble pivotes, mentre Marco Asensio, Isco e James Rodriguez supportano l'unica punta Morata. Garitano risponde con un 4-2-3-1 ordinato, in cui Sidnei e Raul Albentosa sono i centrali difensivi, con Emre Colak fantasista, Ryan Babel sull'out di sinistra, e Florin Andone punta centrale. 

Avvio lento del Real Madrid, che fatica a cambiare passo con i suoi centrocampisti. E' in particolare Marco Asensio a non riuscire a entrare in partita: il maiorchino non trova mai la posizione, nè a destra nè a sinistra, e le prime due occasioni per i padroni di casa sono sostanzialmente casuali. Prima Nacho per poco non approfitta di un errore di Juanfran in chiusura, poi James Rodriguez si invola verso la porta avversaria dopo un rimpallo favorevole, ma calcia addosso a Tyton. Non sta a guardare però il Depor, che sfiora il vantaggio in due circostanze, sempre su calcio piazzato. In entrambi i casi (intorno alla mezz'ora), è Borges ad andare vicino al gol, prima impegnando Keylor Navas, poi colpendo il palo di testa (palla che balla sulla linea dopo un rimbalzo irregolare, e Guilherme che non riesce a intervenire per il facile tap-in). La lentezza in impostazione del duo Casemiro-Kroos non agevola la fluidità del gioco merengue, tanto più che sulla sinistra Nacho spinge ma non può avere l'incisività del titolare Marcelo. Isco e James provano a duettare di fino, ma l'unica conclusione del malagueno degna di nota prima della fine del primo tempo finisce abbondantemente a lato. Sussulto finale per un rigore chiesto e non ottenuto da Danilo, e con un'ammonizione rifilata a Babel per una sbracciata su Pepe. 

Nella ripresa il Real passa subito in vantaggio: dopo quattro minuti è Alvaro Morata, servito da Isco, ad accentrarsi e far partire un gran destro da fuori area che non lascia scampo a Tyton.

E' il momento migliore della gara dei padroni di casa, che chiudono i galiziani nella loro area, mantenendo il controllo del pallone. Partita che però cambia direzione al 63', quando Casemiro protegge palla su Andone al limite dell'area: il brasiliano non vuole effettuare il retropassaggio per Keylor Navas, viene così scippato dal romeno, e in due tocchi il pallone finisce a Joselu, subentrato a uno spento Emre Colak, che lascia partire un destro che fulmina l'intero Bernabeu e si insacca all'incrocio dei pali. Black-out totale del Real, che rimette la sfera in gioco, la perde ancora clamorosamente con Toni Kroos e subisce un contropiede micidiale, finalizzato ancora da Joselu, che si sbarazza di Ramos e fa 1-2.

I fantasmi di una sconfitta inattesa cominciano così ad aleggiare sul Bernabeu, con i giocatori merengues sempre più nervosi nei confronti dell'arbitro Jaime Latre e degli avversari, rei di perdere tempo a ogni occasione utile. Intanto Zidane toglie Asensio e Isco per Lucas Vazquez e Mariano, ma l'assedio dei suoi non sembra produrre frutti. L'ultima carta è quella di Marcelo, subentrato a Danilo, che comincia a scodellare cross su cross in area di rigore. All'83' è però dall'altro lato - quello destro - che Lucas Vazquez mette in mezzo un pallone sul quale si avventa il ventitreenne Mariano, che di spalla anticipa Sidnei e trova una traiettoria imparabile.

2-2 e forcing finale del Madrid, che impegna due volte Tyton, costretto agli straordinari su Morata. L'ennesimo calcio d'angolo frutta infine il gol della vittoria ai merengue, perchè da corner sbuca ancora una volta il capoccione di capitan Sergio Ramos, che sovrasta compagni e avversari per il delirio del Bernabeu.

Un Real poco convincente mantiene così un vantaggio di sei lunghezze sul Barça e aggiorna il record di partite consecutive senza sconfitte nella storia del club a quota 35.