Sono passati 156 giorni dall'insediamento di Ernesto Valverde sulla panchina del Barcellona. Il primo giorno di giugno come fosse il primo giorno di scuola dopo una vita passata in quel di Bilbao; un inizio non facile a causa dello scetticismo generale e di un mercato così così condizionato della cessione e Neymar e degli acquisti che non hanno convinto per niente la piazza. Tuttavia si sa che nel calcio, come nella vita, il tempo aggiusta e ripaga quasi tutto e infatti, dopo 20 settimane o quasi, Valverde è riuscito a plasmare la squadra catalana sempre di più a sua immagine e somiglianza. Lo dimostrano i numeri, lo dimostrano le statistiche che andremo a snocciolare. 

Un Barcellona, quello Valverdiano, che riesce ad abbinare spettacolo e pragmatismo, una squadra che è migliorata a vista d'occhio nei meccanismi difensivi e i numeri lo dimostrano chiaramente: in queste prime undici giornate di campionato la squadra blaugrana ha subito solo quattro reti in campionato e mai due nella stessa partita. Sette le sfide in cui Ter Stegen ha mantenuto la porta inviolata mentre in Champions League gli iberici hanno subito un solo gol nelle quattro partite fin qui disputate, contro l'Olympiakos in casa. Qualcosa è cambiato, quindi, e lo si vede anche nella capacità di cambiare assetto tattico a seconda dell'avversario che si trovi di fronte. 

In queste prime diciassette partite stagionali Valverde ha schierato i suoi in maniera diversa, dal 4-3-3 al classico all'esperimento del 3-4-3 fino al 4-4-2 con una catena di centrocampo di qualità e muscoli con l'innesto di Paulinho: lo abbiamo visto nella sfida contro l'Atletico Madrid fuori casa, con Messi e Suarez davanti mentre le altre due linee a quattro; un assetto equilibrato che ha lasciato solo tre occasioni alla squadra di Simeone. In campionato il Barça viaggia quasi a punteggio pieno con 31 punti dopo 11 partite frutto di 10 vittorie e un pareggio proprio contro l'Atletico.

Sono trenta le reti messe a segno (di cui 12 da Messi) e, come detto in precedenza, solo quattro quelle subite. In attacco la garanzia è sempre il numero dieci che in questa stagione ha già messo a segno 16 reti in 17 partite mentre Suarez, sacrificato molte volte sull'esterno, non ha iniziato alla grande (3 gol solamente) anche a a causa di alcuni problemi fisici che lo affliggono da questa estate. Quando e dove non arrivano i due sudamericani ci pensano gli altri con Paco Alcacer che, schierato titolare contro il Siviglia, non si è fatto pregare realizzando la doppietta decisiva. L'inverno, poi, potrebbe portare delle novità importanti come il rientro di Ousmane Dembelè e delle possibili operazioni in entrata con il nome di Coutinho sempre in cima alla lista. 

Quello dei catalani è l'inizio migliore nella storia della Liga mentre in Champions League gli ottavi sono davvero ad un passo visti i 10 punti nel girone e il +6 sullo Sporting Lisbona che occupa la terza posizione. Dopo la sosta una settimana importantissima per il Barça, che giocherà tre partite fuori casa in una settimana: prima il Leganes in campionato, poi la Juventus in Champions League e infine lo scontro diretto contro il Valencia. Un altro esame per il nuovo giocattolo di Ernesto Valverde che non vuole fermarsi per niente al mondo.