In un periodo di crisi, il mercato rappresenta spesso un'oasi di ristoro, soprattutto per i tifosi. Madrid non fa eccezione, antenne dritte per le suggestioni che colorano il cielo della capitale. Da Icardi a Neymar, altisonanti profili per sciogliere l'immobilismo offensivo. Il Real fatica ad incidere, fatica a ritrovare le coordinate del recente passato. La panchina di Zidane non è in bilico, ma la stagione è fin qui sotto il livello di guardia. I bianchi sono in corsa su tre fronti, ma la Liga è ormai del Barcellona e in Champions l'ottavo alle porte è da brividi. I fischi maturati dopo il 2-2 con il Numancia in Coppa del Re sono il manifesto del momento. In questa cornice, si colloca la gara con il Villarreal, in programma al Bernabeu alle 16.15. 

Dopo l'ampio turnover di mercoledì, spazio ai titolari. Il Real deve vincere, perché al momento sono sette le lunghezze di ritardo dall'Atletico, cinque quelle da recuperare al Valencia terzo. Una partita in meno, ma la classifica è da bollino rosso. Come detto, undici di gala, al netto degli indisponibili. Bale, in crescita, si colloca nel tridente con Ronaldo e Isco. Da valutare la posizione dello spagnolo, esterno o trequartista alle spalle dei due compagni? Casemiro è l'interditore, Kroos e Modric rifiniscono la mediana. I laterali bassi sono Marcelo e Carvajal. Manca Ramos, pacchetto di difesa composto da Nacho e Varane. 

Il Villarreal, di contro, sta attraversando un buon periodo. 2-1 al Leganes in Coppa, tre risultati utili in Liga. Due affermazioni in trasferta con Celta e Valencia, prima del pari con il Deportivo - 1-1. Calleja fiuta il sorpasso a un Siviglia in crisi. Un punto separa le due compagini. A Madrid, però, serve la partita perfetta, specie con un Real con la bava alla bocca. 4-2-3-1, con Raba e Cheryshev ad offrire un contributo anche in fase di copertura. L'ex milanista Bacca è il terminale, Castillejo l'uomo di collegamento. In mezzo, Rodri e Trigueros. Alvaro Gonzalez e Bonera oscurano Asenjo. 

Fischio d'inizio alle 16.15.