Real Madrid, luci e ombre da Butarque

Kovacic, Asensio e Lucas Vazquez note liete di un Real che continua a non offrire solidità difensiva e che è alle prese con la mancata crescita di Theo Hernandez, con un Bale a mezzo servizio e con alcuni giovani spariti dai radar.

Real Madrid, luci e ombre da Butarque
Casemiro, in gol contro il Leganès. Fonte: LaLiga.es
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Di Andrea Russo Spena

Missione compiuta per il Real Madrid di Zinedine Zidane. Con il successo di ieri, 1-3 al Municipal de Butarque contro il Leganès nel recupero di Liga, i merengues ritornano al terzo posto in classifica, con 48 punti, due in più del Valencia quarto e sette in meno dell'Atletico secondo (irraggiungibile la capolista Barcellona, prima a quota 62). Alla Casa Blanca è bastata una prestazione sufficiente per superare gli uomini di Garitano: dopo il gol a freddo di Bustinza, Lucas Vazquez e Casemiro hanno ribaltato il risultato, sigillato nel finale da un rigore di Sergio Ramos. 

Nel mini-derby di Butarque Zidane ha fatto ricorso al turnover, un po' per esigenze di calendario, un po' per emergenza infortuni. In porta Kiko Casilla, con Keylor Navas lasciato a riposo, in difesa rientro di Varane e Theo Hernandez riproposto al posto di Marcelo, in un 4-2-3-1 in cui Mateo Kovacic ha occupato una posizione molto difensiva, Casemiro si è sdoppiato nel ruolo di frangiflutti e in quello di incursore, mentre Lucas Vazquez, Isco e Marco Asensio hanno accompagnato la prima punta Karim Benzema.

Dopo un approccio molle, freddati dal gol su calcio d'angolo di Bustinza (gran parata di Casilla, poi troppo molle Theo Hernandez sulla ribattuta), i merengues si sono svegliati, giocando al piccolo trotto e trovando due gol con altrettante azioni alla  mano. La prima è stata conclusa con un bel destro incrociato da Lucas Vazquez, ormai importantissimo per questo Real, la seconda ha visto Casemiro liberarsi al tiro dopo uno scambio perfetto con Benzema e lo stesso Lucas. Si è visto poco oltre alle due giocate che hanno fulminato un Leganès lontano parente di quello che aveva griffato poche settimane fa l'impresa in Copa del Rey (il famoso Pepinazo).

Forse a Zidane è bastato raccattare tre punti con il minimo sforzo, ma la difesa della sua squadra continua a far tremare, anche e soprattutto in prospettiva Parco dei Principi, per il ritorno degli ottavi di Champions League contro il PSG. Ci ha pensato infatti Kiko Casilla a salvare il risultato nella ripresa su Beavue, al termine di un'azione in cui il Leganès ha sfondato dalla parte di Theo Hernandez.

Il giovane terzino francese ha giocato una gara di voglia, ma infarcita di errori e mancanze dal punto di vista tecnico, facendo rimpiangere Marcelo. E' lui uno dei più criticati dal madridismo, simbolo di un Plan B che funziona solo a tratti. Ieri bene Kovacic (abile a conquistarsi un rigore), mentre non fanno più notizia le prestazioni di Marco Asensio e Lucas Vazquez.

I due esterni offensivi di Zidane si candidano ora prepotentemente a una maglia da titolare anche a Parigi, soprattutto se uno tra Luka Modric e Toni Kroos non dovesse recuperare in tempo. Il maiorchino ha svariato su tutto il fronte d'attacco, ha sprecato un paio di occasioni, non ha giocato una partita eccezionale dal punto di vista tecnico, ma ha dato ancora una volta la sensazione di essere il più vivo nel reparto offensivo.

Fondamentale il cotributo di Lucas Vazquez, che alla solita generosità ha ormai aggiunto gol e assist, come nell'occasione del sorpasso firmato Casemiro. Il solo Isco ha steccato sulla linea dei trequartisti: il malagueno ha sbagliato diverse giocate, è apparso anche in debito d'ossigeno e non è riuscito a combinare con Karim Benzema, sempre più attaccante generoso e rompighiaccio per la capacità di aprire spazio, ma con uno score realizzativo difficile da accettare.

Non sono mancate le polemiche arbitrali, soprattutto per un rigore richiesto da Amrabat su intervento al limite di Kovacic su Amrabat nell'ultimo quarto d'ora di gara. Hernandez Hernandez ha sorvolato, per poi decretare un penalty solare dall'altra parte del campo (fallo sul croato e realizzazione di Sergio Ramos)

Interessante anche la gestione delle risorse dalla panchina da parte di Zidane. Gareth Bale, di cui si continuano a temere infortuni, è stato lasciato seduto per settantacinque minuti. Entrato dunque nel finale, il gallese ha provato un paio di accelerazioni da attaccante centrale, ruolo che potrebbe ricoprire spesso di qui a fine stagione.

Marcos Llorente ha invece dato il cambio a Isco negli ultimi cinque minuti, mentre Dani Ceballos (out per tutta la partita Borja Mayoral) è stato inserito solo sul gong, per un ottimo Mateo Kovacic. L'ex giocatore del Betis Siviglia sembra fuori dai radar del suo allenatore, che però avrà bisogno dell'intera rosa prima della trasferta parigina. Il Madrid è ora infatti atteso da altre tre gare di Liga in una settimana (Alavès, Espanyol e Getafe), tra infortuni (Modric, Kroos e Marcelo) e squalifiche (Sergio Ramos salterà la prossima partita).