Al Parc OL di Lione, il PSG legittima l'ennesimo successo in Coppa di lega surclassando il Monaco. Grandissima gara di Verratti, cinico Cavani, devastante Di Maria. E' il riscatto dopo la batosta di Barcellona, Emery ed i suoi in paradiso. Per il momento.

Match subito infuocato, intenso, con la spia del ritmo e dell'agonismo accesa. Le due compagini lavorano molto centralmente, cercando verticalizzazioni più che aperture sulle fasce e facendo legna a centrocampo. Al 4' si sblocca la gara: la retroguardia monegasca alza eccessivamente il proprio baricentro, Verratti imbuca splendidamente per il taglio con i tempi giusti di Di Maria; l'ex Real si trova solo davanti a Subasic ma serve Draxler - mezzo piede in offside - che appoggia facilmente in rete. Con Joao Moutinho fuori dai meccanismi, ci provano altri scudieri a scoccare fendenti verso la porta parigina. Il più mobile è Mbappé, il quale cerca di affondare sulla fascia e di creare scompiglio in area. La prima intuizione - all'11' - parte dal piede di Mendy, centralmente per Lemar che gira di prima intenzione verso Mbappè, anticipato dal piedone di Kimpembe. Dal corner successivo, inzuccata pericolosa di Glik.

Il PSG alza il baricentro con le frecce esterne, soprattutto con i terzini che occupano la fascia e lasciano liberi gli esterni, intenti a dare peso all'attacco. Una possibile occasione arriva al 19'; Verratti con il contagiri per Cavani, uno contro uno del centravanti che perde il duello e viene fermato da Jemerson. Risponde il Monaco al 23' con la spizzata di Germain che Mendy non riesce ad impattare. Al 27' arriva il pareggio. Bernando Silva alza il pallone tra due avversari, arriva Sidibè che resiste in area e scarica fuori da Lemar: sinistro perfetto che muore sotto l'incrocio.

Lemar, 1-1 - Fonte: leparisien.fr
Lemar, 1-1 - Fonte: leparisien.fr

il PSG non si fa attendere e risponde con le sortite offensive - senza fortuna - del terzetto di avanti. Al 35' occasione maiuscola per i parigini. Da corner Thiago Silva fa la sponda, Cavani elude la marcatura e colpisce di tacco da due passi trovando una grande risposta di Subasic, che dice di no anche sul tap-in. I biancorossi crescono alla distanza, ma l'ultimo squillo - decisivo - è del PSG al 44'. Apertura centrale per Draxler, stop di petto e servizio per Di Maria che di punta trafigge Subasic. 1-2.

Di Maria, 1-2 . Fonte; leparisien.fr
Di Maria, 1-2 . Fonte; leparisien.fr

In avvio di ripresa, il piglio del Monaco è diverso; giro palla, densità e ritmo. E' Joao Moutinho il primo a puntare la porta, ma la sua conclusione pecca di precisione e si impenna. I parigini trova subito le contromisure chiudendo gli spazi e rendendo vani i tentativi. Al 54', ecco la doccia fredda. Verratti - partita notevole la sua - fa scudo e protegge il pallone sul lato corto dell'area di rigore, esterno morbido per l'impatto di Cavani che batte Subasic. 1-3, grande PSG. Cambia Emery - Pastore per Draxler - mentre la squadra del principato si rifugia nelle folate di Bernardo Silva, capace di dribblare e scattare. Al 60, occasione incredibile. Pastore monopolizza la corsia mancina, cross teso e basso per l'appoggio a porta vuota di Cavani che però sbaglia e calcia al lato.

Replay al 64', Pastore largo da Kurzawa, dentro per Cavani che stavolta viene anticipato da Subasic. Il PSG abbassa il ritmo, la partita prende fuoco e fioccano due cartellini - uno per parte - con Jardim che cambia Germain con Dirar, poi Cardona per Lemar. Nel mentre la folata di Mendy, fermato dal provvidenziale intervento di Aurier. Ed è proprio il ragazzo subentrato a farsi subito vedere con un colpo di testa terminato a fil di palo. Gli ultimi dieci minuti sono ad appannaggio del PSG, con Cavani che addirittura fa 4-1. Discesa spaventosa di Di Maria, aappoggio a centro area per il piattone del Matador: traversa e rete, boato dei tifosi parigini. La festa si consuma poco dopo, PSG ancora campione!

Cavani - Fonte: leparisien.fr
Cavani, 1-4 - Fonte: leparisien.fr

 

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Simone Cappelli
Divido la mia conoscenza sportiva tra calcio, tennis e basket. Il rettangolo verde è stato il mio primo amore ma con il tempo non ho saputo resistere al fascino di una schiacchiata in alley-oop ed a un dritto lungolinea. Amo tre giocatori alla follia, uno per sport. Il Re, Roger Federer, il play per eccellenza, Chris Paul ed un improbabile messicano scappato di casa, tale Javier Chicharito Hernandez