Da David Trezeguet e Marco Simone a Kylian Mbappè e Radamel Falcao, da Marcelo Gallardo e Ludovic Giuly a Bernardo Silva e Thomas Lemar, da Claude Puel a Leonardo Jardim. Il Monaco torna a vincere la Ligue 1 dopo 17 anni di digiuno, conquistando il titolo con un turno d’anticipo grazie al successo per 2-0 sul Saint Etienne al Louis II.

La cavalcata è stata pressoché inarrestabile: 29 vittorie in 37 partite – con una striscia aperta di 11 successi consecutivi -, seconda miglior difesa del torneo, minor numero di sconfitte e soprattutto un attacco atomico capace di andare a segno ben 104 volte; ottavo campionato vinto nella storia dei monegaschi e dominio del Paris Saint-Germain che viene stoppato dopo 4 stagioni. Come contorno, un’ottima Champions League interrotta solamente dalla Juventus in semifinale, la finale di Coupe de la Ligue persa contro il PSG per 4-1 ed una Coppa di Francia terminata alle soglie dell’ultimo atto, condizionata però dalle scelte del tecnico – in vista del match contro la Juve Jardim schierò tanti ragazzini della seconda squadra e perse 5-0, ancora una volta contro i parigini.

Mbappè e Falcao grandi protagonisti della stagione, www.mirror.co.uk
Mbappè e Falcao grandi protagonisti della stagione, www.mirror.co.uk

Questo è il primo titolo della gestione Rybolovlev, da quando ha acquistato il club nel dicembre del 2011, e curiosamente, dopo un paio di anni di spese folli, la vittoria arriva grazie ad una politica di austerità, dovuta al divorzio multimilionario del magnate dalla moglie, che lo ha costretto a ridurre pesantemente gli investimenti nella squadra. Ci sono tra l’altro diverse similitudini con la stagione 1999-00: schemi di gioco simili, tanti elementi usciti dal settore giovanile, età media molto bassa, con qualche veterano a fare da chioccia ed un campionato comandato praticamente dall’inizio alla fine. Anche quell’anno, poi, il Paris Saint-Germain arrivò secondo.

I tifosi dunque sono tornati a sorridere dopo diversi anni bui, culminati con la retrocessione in Ligue 2 nel 2011, ma sperano che il futuro sia più roseo rispetto a quel titolo di 17 anni fa: nel giro di 4 anni la squadra precipitò, con la finale di Champions League nel 2004 che fu l’ultimo atto prima del declino; ora però, con un allenatore capace e tanti talenti, da tenere o da sacrificare per reinvestire, si può pensare alla costruzione di un progetto solido.