Diavolo di un Mourinho. All'Etihad Stadium il Manchester City si ferma a sorpresa, battuto da un Chelsea perfetto tatticamente. Non solo. Dopo 61 gare con almeno un gol all'attivo, i Citizens non riescono ad andare a segno. Ingabbiati, pressati, destabilizzati dalla prestazione perfetta dei londinesi.

Pellegrini non recupera Fernandinho e mette Navas, Mourinho tiene fuori addirittura Lampard e azzarda David Luiz a centrocampo, con Ramires in posizione da trequartista. Fuori a sorpresa anche Oscar, al suo posto Matic. Il tentativo dello Special One di impensierire Yaya Tourè e soci nella zona nevralgica del campo è a dir poco palese. E sarà la chiave vincente del match. Pronti, via e per poco Cech non fa un disastro. Il City carica a testa bassa, Terry appoggia di testa all'indietro e il portiere ceco in uscita svirgola un mezzo rinvio che rischia di innescare Negredo. Il cui sinistro, per fortuna dei Blues, è una rara ed inattesa schifezza. Per par condicio, all' 8' Kompany e Nastasic si prendono a testate invece di spazzare la palla in piena area di rigore, su una ripartenza in velocità di Willian. Solo un recupero in extremis salva i Citizens dal tap-in vincente di Eto'o appostato nell'area piccola. La tensione ed il ruggito dell'Etihad fanno brutti scherzi.

A far rialzare la testa al City ci pensa Yaya Tourè. L'ivoriano prende per mano gli Sky blues e fa tremare i polsi al Chelsea per tre volte in 10 minuti: al 9' un'azione manovrata, con traversone di Kolarov dalla sinistra, finisce ad un palmo dal piedone di Tourè in scivolata; al 16' Tourè ci prova in prima persona con un destro in corsa che accarezza la traversa; al 18' sradica un pallone in area e serve Silva che, a porta spalancata, mette incredibilmente sul fondo.

I Citizens caricano a testa bassa, ma al 27' il Chelsea divora la palla dello 0-1. Errore in impostazione del City nella trequarti avversaria, i Blues recuperano il possesso e si lanciano in un contropiede pazzesco, quattro contro due. La palla è per Willan, che scarica su Ramires: destro da posizione favorevolissima del brasiliano respinto in tuffo da Hart, sulla ribattuta Willian abbozza una rovesciata buona solo per i fotografi e per regalare un souvenir agli spettatori in curva. E' solo l'appetizer londinese, il primo piatto lo serve Ivanovic 5 minuti dopo. Grande giocata di Hazard sulla sinistra, interno destro di Ramires respinto in tuffo da Kompany su cui si avventa Ivanovic. Il sinistro del serbo è una rasoiata impressionante, che brucia l'erba e i guanti di Hart: 0-1 Chelsea.

Gli uomini di Pellegrini accusano il colpo. La reazione è sterile e al 36' per poco non arriva il bis, ma prima l'assist di Eto'o viene intuito da Nastasic, poi Hart inchioda a terra il sinistro di Hazard. Dzeko cerca di rispondere, ma alza troppo la mira dall'interno dell'area di rigore e il finale di tempo è ancora a tinte Blues. Hazard ridicolizza Zabaleta sulla fascia e mette al centro una palla incandescente. Ramires e Hart la mancano, Eto'o in corsa ha la porta spalancata, ma da posizione defilata il camerunense scheggia l'incrocio dei pali. Il fischio dell'intervallo è quasi una liberazione, per un Manchester City annichilito sul piano dell'intensità.

Si ricomincia da dove ci si era fermati. Chelsea a ranghi serrati, l'assenza del filtro Fernandinho a centrocampo si sente molto, troppo, e Hazard continua a giganteggiare tra le linee del Manchester City. Gli uomini di Pellegrini si aggrappano come sempre a Yaya Tourè, che sfiora il palo su assist di Dzeko a Cech battuto. La banda Mourinho punge come uno scorpione: all'improvviso, dalle spalle. Al 53' Matic prende la mira dai 25 metri e col sinistro scheggia anche lui i legni della porta di Hart. Pellegrini attende 10 minuti, poi toglie l'ectoplasma Negredo e mette Jovetic. Il risultato? Ancora un palo per il Chelsea: al 67' è il turno di Cahill di sbattere contro il legno alla sinistra di Hart, con un colpo di testa su corner di Ramires. Ribaltamento di fronte e Dzeko dal limite dell'area piccola ciabatta male un pallone invitante, che neanche Silva riesce a far fruttare.

È il momento di massima pressione del Manchester City. Al 73' la punizione del limite di Kolarov (guadagnata da chi? Yaya Tourè ovviamente...) è indirizzata all'incrocio dei pali. Cech rischia di rimetterci mano e spina dorsale per smanacciare il pallone via dalla porta. Al 76' ancora Kolarov mette una palla pericolosa in area, che Silva non riesce a indirizzare verso lo specchio. Il Chelsea però non porge il fianco e in mischia Terry rischia di mettere la parola fine alle speranze dei mancuniani: Hart gli si accartoccia sui piedi.

A 8 minuti dal termine Mourinho toglie Eto'o e chiude con Oscar centravanti. Il Chelsea non fa barricate perché non ce n'è bisogno, lo Special One ha messo in campo un XI tatticamente perfetto. L'assedio Citizen è poca roba. Jovetic al 93' chiama Cech all'ultimo, difficile intervento, Nastasic cicca l'ultimo tiro utile al 94'. Pellegrini si ferma in casa dopo 11 vittorie consecutive. Ma, soprattutto, il suo City non segna per la prima volta dopo 61 gare consecutive. A quota 53, a -2 dall'Arsenal, ora ci sono due squadre. Stasera la partita l'ha vinta Mourinho. Cavalcando la linea sottile dell'azzardo, che divide il genio dalla follia.