Croydon, 5 Maggio 2014, ore 21 circa: siamo nel sud di Londra e il Liverpool ha appena rialzato la testa dopo una pesante sconfitta che può costargli il campionato proprio nelle battute finali. I Reds di Brendan Rodgers sono avanti di tre reti e il match sembra virtualmente chiuso. I padroni di casa sono ormai salvi, e a nessuno interessa mettere i bastoni tra le ruote a Gerrard e co. In quel momento però, un “ragazzino” di 23 anni, un certo Gayle, che meno di cinque anni fa lavorava come falegname e giocava in Non – League, decide di rompere le scatole ad una delle squadre più temute d'Inghilterra, ed insieme al suo compagno di merende Delaney, decide di ribaltare il risultato, pareggiando negli ultimi minuti una gara ormai a senso unico. Questo non è sicuramente l'inizio di un avvincente libro sul football britannico, ma una cronaca vera e propria: Selhurst Park e i 26 mila tifosi gioiscono per la grande prova di carattere, e il piccolo Crystal Palace condanna il Liverpool a rimandare per l'ennesima stagione la vittoria del campionato. La dimostrazione di un club modesto diventato grande per una notte, dato per spacciato sin da inizio stagione, ma che ha dimostrato ad un paese intero (ma anche ad un continente) che nel calcio non si dovrebbe mai regalare niente a nessuno.

LA SCORSA STAGIONE - Un inizio davvero poco incoraggiante per la squadra neo promossa in Premier League: in attacco Chamakh non riusciva a trovare la via del goal, mentre Puncheon e Bolasie non riuscivano a pungere sulle fasce come avrebbe voluto Ian Holloway. A Novembre inizia la piccola rivoluzione: Tony Pulis subentra e dopo un breve periodo di assestamento tutto cambia. Il Palace inizia a giocare in maniera meno spettacolare ma sicuramente più efficace dello spregiudicato 4-3-3: il manager gallese inserisce un uomo in più nella linea mediana, e in attacco il numero 9 di turno viene supportato da una seconda punta di movimento. Piccole accortezze tattiche che regalano un undicesimo posto incredibile, soprattutto dopo l'inizio di campionato davvero travagliato.

CAMPAGNA ACQUISTI - I festeggiamenti incessanti e la spending review hanno bloccato temporaneamente il mercato del Palace: l'unico arrivo degno di nota è quello di Fraizer Campbell, lo scorso anno in forza al Cardiff. Dal Blackpool arriva anche l'estremo difensore Kettings: il giovane scozzese sembra però destinato alla squadra under 21. Per quanto riguarda il mercato in uscita, ci sono tanti nomi illustri che hanno lasciato il club londinese: Parr, Gabbidon, Dikgacoi e Moxey non hanno rinnovato il contratto, lasciando scoperte le fasce. Una politica calcistica davvero insolita se si vuole conquistare la salvezza nel campionato inglese.

PUNTO DI FORZA E PUNTO DEBOLE – Il punto di forza delle “Aquile” sarà sicuramente il reparto offensivo: Pulis in zona d'attacco ha veri problemi d'abbondanza, viste le cinque punte a disposizione. Murray e Dobbie, usati con il contagocce lo scorso anno, sono i candidati per rimanere fuori dalle gerarchie del gallese, mentre Chamakh, Campbell e Gayle si giocheranno gli unici due posti nel probabile 4-4-1-1. I tre in questione non hanno segnato molto la scorsa stagione (nessuno in doppia cifra) ma il Palace ha dimostrato la sua solidità di squadra mandando in goal molti giocatori. Diversi i punti deboli dei rossoblù: in porta Speroni non ha sfigurato, ma l'età ormai bussa alla porta dell'italo-argentino. Sulla fascia destra si adatterà sicuramente Mariappa, ma la mancanza di alternative deve far riflettere. Nella mediana, la partenza di Dikgacoi può essere determinante, soprattutto se non si hanno validi rimpiazzi.

IL MANAGER - Allenatore dell'anno in Premier League e record di non retrocessioni: questo è Tony Pulis, gallese classe '58. Record su record per il tecnico britannico, che vanta ben due primati: allenatore Uefa all'età di 21 anni (tra i più giovani della storia del calcio) e record per non essere mai retrocesso in carriera. Non male per guidare una squadra che lotta costantemente per non finire in Relegation Zone.

I primi successi e le prime soddisfazioni arrivano con lo Stoke City: prima la promozione in Premier nel 2007/2008 e poi la finale di Fa Cup nel 2010/2011 con la conseguente qualificazione in Europa. Il suo stile di gioco rispecchia il classico 4-4-2, con una seconda punta di movimento che spazia sul tutto il fronte d'attacco e con gli esterni di centrocampo sempre pronti a dare una mano sia in fase offensiva che difensiva. Anche quest'anno, Tony Pulis sembra essere l'uomo adatto per far sognare i calorosi supporters “Eagles”.

LA FORMAZIONE TIPO - Ci saranno sicuramente pochissimi cambiamenti nell'assetto tattico del Palace rispetto alla scorsa stagione: il portiere titolare sarà Speroni, mentre sulla linea difensiva non dovremmo assistere a cambiamenti epocali. In mediana ancora non è stato nominato il sostituto di Dikgacoi : Barry Bannan è il candidato numero uno, ma non si escludono sorprese. In attacco, come già detto, potremmo avere le sorprese maggiori: per il momento possiamo ipotizzare una coppia affidabile, formata da Gayle e Chamakh.

ASPETTATIVE - L'undicesimo posto è sicuramente un risultato sorprendente, soprattutto visti gli standard della rosa attuale. Pochi rincalzi e molte conferme sembrano far calare le aspettative dei londinesi, ma il calcio britannico ci ha abituato a piacevoli sorprese: d'altronde, con un pubblico così caloroso, è difficile sbagliare quando si gioca in casa. La tana delle Aquile è pronta per raccogliere le prede.