Il pomeriggio di Premier League regala gol, spettacolo, e grandi sorprese. Ad Anfield, di fronte a 44 mila spettatori vestiti in rosso, il Liverpool di Brendan Rodgers viene umiliato 3-0 dal West Ham di Bilic e Ogbonna, in campo con attenzione e personalità per l’intero match. I padroni di casa partono subito male, concedendo dopo appena tre minuti il gol del vantaggio Hammers che resisterà per tutto il match. In campo si è visto un Liverpool disordinato, poco lucido e disattento in fase difensiva, come nel caso dei successivi due gol, entrambi nati da errori individuali. La squadra di Rodgers non ha saputo rifornire con adeguatezza il povero Benteke, lasciato solo, preda dalla solida difesa del West Ham. L’espulsione di un’irriconoscibile Coutinho ha ingigantito i problemi dei Reds, che nel secondo tempo comunque hanno abbozzato un tentativo di reazione, soprattutto dopo l’altra espulsione della gara, quella capitata a Noble nel finale. Nonostante la possibile discolpa legata agli episodi arbitrali o agli sfortunati episodi di gioco, il Liverpool ha da recriminare con se stesso per non aver praticamente giocato nel primo tempo, quando in campo si era ancora sull'11 contro 11. Per il West Ham invece, è un successo dal sapore di storia dato che gli Hammers non vincevano a Liverpool, sponda Reds, dalla bellezza di 45 anni.

Neanche il tempo di concludere You’ll Never Walk Alone, che i Reds si trovano già a rincorrere il West Ham. La retroguardia del Liverpool è disattenta e sul pallone scodellato in area da Payet, Skrtel rinvia sui piedi di Noble il cui tiro sbilenco, si trasforma nel migliore degli assist per Lanzini, che non ha problemi ad insaccare il pallone alle spalle dell’incolpevole Mignolet. All’improvviso cala il silenzio su Anfield, rianimato tre minuti più tardi dal destro teso e preciso di Firmino, che centra in pieno il palo alla destra di Randoph. La squadra di Rodgers con Can, Milner e Lucas Leiva in mezzo al campo riparte con calma, alla ricerca di uno spazio che il West Ham concede solo dalla distanza; dopo il palo di Firmino, ci prova anche Coutinho il cui tiro è completamente sballato. In panchina, Bilic sembra contento dell’atteggiamento dei suoi, mentre Rodgers è preoccupato soprattutto per il reparto difensivo mal coperto dai centrocampisti. Il binario su cui scorre il primo tempo infatti va a pieno vantaggio degli Hammers, sempre pronti a riconquistare palloni in mezzo al campo per poi lanciare i centometristi Lanzini, Payet e Sakho. La grande occasione per il 2-0 però capita ad un difensore, Cresswell, che cestina il set point mandando la palla alta. Il Liverpool però non è in campo, e soprattutto a centrocampo le cose non girano nel migliore dei modi; Rodgers si sbraccia, ma al 29’ i Reds si fanno male da soli perdendo un pallone sanguinoso sulla linea di fondo campo, che si materializza nel gol del doppio vantaggio Hammers quando Noble colpisce con forza e precisione il pallone respinto centralmente dalla retroguardia Reds. L’inaspettato doppio vantaggio ospite, sembra tagliare le gambe ai ragazzi in rosso che nel finale di prima frazione abbozzano un tentativo di reazione, controllato con mestiere ad autorità dalla difesa degli Hammers, protagonisti assoluti dei primi 45' di gioco.

Ad inizio ripresa, Rodgers prova a pescare il jolly dalla panchina, inserendo Alberto Moreno al posto di un’irriconoscibile Emre Can. L’inserimento del laterale spagnolo modifica anche l’assetto tattico dei Reds che passano a giocare con più spregiudicato 3-4-2-1. Coutinho prova a scaldare il destro al 49’, ma il pallone finisce alto non di molto oltre la traversa. Anche Firmino sembra ispirato al punto giusto per poter pensare alla rimonta, che però si interrompe prima ancora di cominciare, quando al 51’ lo stesso Coutinho si fa espellere da Friend per doppia ammonizione.

Nonostante l’inferiorità numerica, il Liverpool sembra voler provare la rimonta, ma con il passare dei minuti le idee iniziano a scarseggiare e l’inferiorità numerica inizia a farsi sentirsi, in particolar modo quando Bilic da ordine alla squadra di abbassare il baricentro a protezione degli ultimi sedici metri. Nonostante tutto, i Reds sono pericolosi quando riescono a mettere in azione le fasce esterne, dove la spinta del neo entrato Moreno si fa sentire. A beneficiarne è capitan Milner il cui diagonale destro però termina di poco a lato. Il match sembra ormai nelle mani del West Ham, pericoloso in altre due occasioni, prima con Lanzini, poi con Reid, ma al 75’ è proprio il capitano degli Hammers, Noble, a commettere un’autentica sciocchezza, entrando con il piede alto e a martello sulla caviglia di un avversario. Per Friend non ci sono dubbi, si tratta di rosso diretto. Il secondo cartellino rosso ridà speranza al Liverpool che senza pensarci su, torna all’attacco del fortino Hammers a sua volta rinforzato dai cambi conservativi di Bilic, che si salva sull’incornata di Benteke, sporcata dal piede di Lovren. Nonostante il maxi recupero concesso da Friend, 7 minuti, che vanno aggiunti ai 4 del primo tempo, il Liverpool non riesce a produrre più nulla, e anzi subisce proprio al 90’ il gol del 3-0 ad opera di Sakho, che sfrutta al meglio una disattenzione difensiva di Alberto Moreno, per infilare Mignolet sul primo palo. Notte fonda per il Liverpool che cade per la prima volta in stagione di fronte al pubblico amico di Anfield Road.

Sconfitta dura, pesante e rumorosa; uno 0-3 senza alibi che accende più di qualche campanello d’allarme in casa Reds. Pomeriggio da incorniciare invece, per Slaven Bilic dominatore insieme al suo West Ham di un match perfetto che garantisce agli Hammers altri 3 punti in trasferta, dopo l'altrettanto sorprendente vittoria ottenuta sull'Arsenal.