Se in Watford - Manchester United cercavate un modo frizzante per dare il via al vostro sabato, guardando i primi 70 minuti della gara probabilmente avrete pensato di aver sbagliato a fare i conti. Più che altro il lunch match della 14° giornata di Premier League si avvicinava vagamente ad essere una calda ed avvolgente camomilla di quelle che ti buttano giù come un disco di Adele. Watford e Manchester United rappresentano quanto di meno vicino ad un calcio offensivo e divertente in questa Premier: i Red Devils quart'ultimi per numero di chance create (appena 90), gli Hornets altrettanto per numero di reti segnate (11) e fanalini di coda nella graduatoria per numero di assist e di reti casalinghe. Rovescio della medaglia: il Watford contava appena 13 reti incassate (un buonissimo bottino per una neopromossa), il Manchester addirittura otto con De Gea che non incassava gol ormai da cinque gare di fila.

Fortunatamente non è andata come ci aspettavamo: chi ha resistito all'ennesimo mediocre show del Manchester United è stato ben ripagato da un 1-2 con i sussulti concentrati tutti nel finale.

"Sì, da lui mi aspettavo di più. Altrimenti non avrebbe il posto" era stata la risposta di van Gaal a chi gli chiedeva se si aspettava qualcosina in più da Memphis Depay, agli albori della stagione titolare sull'ala destra e poi retrocesso a bench-warmer sia quando LvG ha cominciato ad impiegare Martial lì, sia quando si è optato per dirottare il novello Henry in posizione di 9 con conseguente retrocessione di Rooney a trequartista. van Gaal ha però dovuto forzatamente mandare in campo il suo protetto oggi, privo com'era degli stessi Rooney e Martial e pure del giovane James Wilson e della soluzione d'emergenza Fellaini. Gioca da punta vera, Depay, e l'opportunismo con il quale calcia in rete lo 0-1 su grossa disattenzione di Cathcart ricorda proprio il gol, se non di un centravanti di razza, quantomeno di un Chicharito Hernandez, un tipetto che ad Old Trafford stanno rimpiangendo. Cross pennellato di Ander Herrera, Cathcart con la testa fra le nuvole e Depay che arpiona e mette dietro Heurelho Gomes.

Gol che era nell'aria per come si era messo il match, con lo United più brillante di un Watford pasticcione e poco concentrato. La prima grande occasione ai padroni di casa capiterà al 20°: Ashley Young, controsole, perde il possesso. Capoué si invola in contropiede e serve Ighalo. Situazione di due contro uno con l'unico difensore dello UTD rimasto che va ad accorciare sull'attaccante ex Udinese a passaggio recapitato. Il nigeriano si perde in una finta di troppo, allargandosi, e calcia fuori mangiandosi una discreta chance.

La gara cambia connotati quando alla lunghissima lista di infortunati del Manchester United si aggiunge anche Ander Herrera. van Gaal dalla panchina ha più di un'alternativa tuttavia: ruolo per ruolo con immissione di Andreas Pereira oppure alzare Ashley Young in fascia accentrando Mata sulla trequarti ed inserire in posizione di terzino destro Darmian. L'olandese opta invece per rivoltare la squadra come un calzino: dentro Rojo, difesa a tre, Young e Blind larghi, Schmidfield al centro, Mata dietro Lingard e Depay nel più strano dei 3-4-1-2. L'assetto sembra buono, il Watford non riesce quasi mai a rendersi pericoloso ed in attacco qualcosina si combina.

Lo United ha infatti ben due volte, in apertura di secondo tempo, l'occasione di raddoppiare. Prima Lingard vede il proprio tiro sbattere contro le manone di Heurelho Gomes dopo una buona combinazione con Mata, poi i Red Devils devono maledire Cathcart, questa volta molto attento sull'imbeccata di Mata per Depay a termine di una grande azione di prima dello UTD al limite dell'area avversaria. L'effetto positivo del 3-4-1-2 dura ben poco però. Quique Sanchez Flores cambia entrambi i binari laterali: dentro prima Aée per Jurado (con Anya che si alza) e già la musica cambia, poi Paredes per Nyom. I terzini del Watford creano ben più di un solo grattacapo ai confusi Ashley Young (che rischia la doppia ammonizione) e Blind e lo United va in apnea.

A far prender fiato ai suoi ci pensa allora il clamoroso David de Gea. Parate straordinarie le sue, a difesa dell'ennesimo clean sheet e della striscia di 600 minuti di imbattibilità. Interventi fenomenali sulla sassata di Deeney (azione nata proprio da una sgroppata di Aké, con sponda di Ighalo per il capitano degli Hornets) e sul tiro a botta sicura di Abdi, che dopo qualche campanile mette già il pallone e calcia. Visuale coperta, deviazione di Smalling ma De Gea risponde clamorosamente presente. Intanto lo United continua a perder pezzi e deve salutare anche Phil Jones, cui posto in difesa è preso da Paddy McNair. Si tratta di semplice rotazione invece quando Andreas Pereira viene mandato in campo al posto di Mata, oggi non in ritmo.

Il conclamato cinismo del boring United (seconda miglior squadra di Premier per precisione di tiro) ha l'occasione di palesarsi all'85°: Blind pesca in profondità il ficcante Lingard, che libero da ogni marcatura deve solo stoppare la palla e superare Gomes. Il belga-brasiliano preferisce fare tutto con un solo colpo, scegliendo il lob al volo, colpo non esattamente dei migliori quando devi superare un ingombrante portiere di 191 centimetri.

Siamo all'85° quando la gara sembra ormai chiusa. Invece ha ancora tanto da dirci. Ighalo protegge bene il pallone dalle grinfie di un Rojo che si dimostra ancora una volta talentuoso ma inesperto, scalciando da dietro l'avversario mentre Smalling lo stava per soccorrere in raddoppio. E' rigore per il Watford: se lo prende capitan Deeney che non alza lo sguardo e batte de Gea, facendo esplodere di gioia i suoi.

C'è ancora tempo per banchettare, siamo all'88° e di recupero ce ne sarà. Lo United si riversa in avanti. Gomes sventa il gol alla zio Ibra di Smalling, poi il diagonale di Lingard. Ma il brasiliano non può far nulla quando a stenderlo è il fuoco amico. Nell'azione che nasce dal gol negato a Lingard, Schweinsteiger, largo e con poco specchio, cerca comunque la conclusione verso la porta. La traiettoria incoccia contro il fondo schiena di Deeney, prodigatosi nella scivolata salva-tutti. La sfera carambola in rete. Proprio capitan Deeney che qualche minuto prima aveva rimesso tutto in parità. La delusione negli occhi del capitano è forte, deve intervenire lo stesso Gomes a rincuorarlo mentre a centrocampo Schweinsteiger rincorre la felicità del primo gol con la maglia dello United e festeggia con i suoi compagni.

Ed in attesa di City, Arsenal e Leicester il Manchester United si porta in vetta alla graduatoria, con un punto in più dei Citizens, prolungando la striscia di risultati utili di fila (5 in Premier, 9 in totale) e pazienza se De Gea è stato bucato dopo dieci ore di saracinesca chiusa. I tre punti sono un elogio al gioco che non c'è, ad un portiere clamoroso, ad un gol decisivo che ogni giorno trova un padre diverso. Sembra l'Inter ma non è.