L'inizio leggermente a rilento, il crollo in Champions League, i ripetuti problemi fisici (leggeri) a diversi giocatori fondamentali per le rotazioni. Da oggi i tifosi del Tottenham non penseranno più a tutto ciò, perchè la tegola caduta dal tetto ha colpito in pieno il passante, causando un danno ben più grave e pesante. Harry Kane, uomo simbolo e giocatore più importante per distacco nello scacchiere Spurs, dovrà fronteggiare uno stop di due mesi, a seguito dell'infortunio rimediato nella partita contro il Sunderland: danneggiamento ai legamenti della caviglia, questo il verdetto delle prime analisi mediche, le quali saranno comunque ripetute un'altra volta per accertare l'ipotesi iniziale, con basse probabilità di cambiamenti di verdetto.

Due mesi senza Kane per Pochettino rappresentano un problema enorme, non solo per una questione di gol, al quale peraltro l'inglese era appena tornato, ma anche perchè il tipo di lavoro che è un grado di garantire alla squadra lo riescono a fare in pochi, pochissimi, a livello mondiale. Ovviamente si può e si deve affrontare anche un discorso di pericolosità, la quale viene vistosamente ad abbassarsi, visti i due rincalzi che il tecnico argentino ha a disposizione: Vincent Janssen è ovviamente quello più adatto, per posizione e stazza, ma molto più uomo-gol che giocatore in grado di aiutare la squadra, tanto che spesso l'olandese ha giocato in coppia con Kane. La seconda alternativa è Heung-Min Son, ala naturale che sa ricoprire il ruolo di punta, senza garantire alcun tipo di fisicità ma solo velocità.

L'ex AZ sembra idealmente favorito sul Coreano per partir da titolare la maggior parte delle gare che Kane salterà, per la precisione almeno dieci, tra cui due di Champions e i big match contro City e Arsenal. Ovviamente Poch deciderà poi in corsa, anche a seconda delle caratteristiche tecniche e tattiche dell'avversario. Certo è che la perdita di uno che unisce le caratteristiche di Janssen e Son è altamente penalizzante, in particolare se unito ad altri svariati acciacchi: Dembélé, Dier, Rose, Wimmer. Giusto per citarne alcuni.

Dovrà porsi degli interrogativi piuttosto importanti anche Sam Allardyce, commissario tecnico della nazionale inglese. Saranno tre le partite per cui non avrà a disposizione il centravanti idealmente titolare (Malta, Slovenia e soprattutto Scozia) tra ottobre e novembre. Le alternative non mancherebbero, se non fosse che big Sam prediliga una squadra costruita intorno a un centravanti boa, bravo ad usare il fisico imponente. Caratteristica che non contraddistingue Rooney, Vardy, Sturridge o Rashford. Si potrebbero dunque spalancare le porte della Nazionale a Troy Deeney, punta del Watford sempre in ottima luce tra questo inizio di stagione e la scorsa, o a Charlie Austin, altro attaccante di valore. Occasioni, con Kane sul divano di casa. Sapranno i sostituti non farlo rimpiangere?