Nemmeno il tempo di smaltire le partite al mercoledì, in mezzo alla settimana, ed ecco che si torna in campo. Si riaprono i vari sipari della Premier League: il formato è il solito con antipasto, piatto principale e dolce. Si comincia ad ora di pranzo, alle 13.30, nella meravigliosa cornice di Old Trafford: campo a Manchester United e Leicester City, con Mourinho chiamato a riscattare la doppia débacle esterna contro Watford e Feyenord per non subire il sorpasso dell'acerrimo rivale. Mancheranno Mikhytarian e Martial, davanti Lingard e Rashford partono favoriti ai lati di Ibra. Dall'altra parte invece undici tipo per Ranieri, che deve rinunciare solo a Schmeichel: pronto Zieler. 

Appena il tempo della digestione e si vola verso Bournemouth dove le cherries ospitano l'Everton di Lukaku: Toffees dietro solo al Manchester City in cima alla classifica, con quattro vittorie ed un pareggio, ma in coppa di lega è arrivata la prima sconfitta stagionale. Eddie Howe però si aspetta una buona resistenza dai suoi, che avranno voglia di rivincita dopo il sonoro 4-0 patito dal City e la clamorosa eliminazione ai supplementari contro il Preston davanti al pubblico amico in coppa di lega.

Stessa ora, qualche chilometro di distanza: luce (più probabilmente pioggia) su Anfield, in campo Liverpool ed Hull City. Le tigri di Mike Phelan hanno ottenuto due vittorie consecutive al ritorno in Premier, ma sono reduci da un solo punto nelle ultime tre uscite. Per i Reds, invece, occasione per continuare la striscia positiva di cinque risultati tra campionato e coppa: dopo gli scalpi del Chelsea e del Leicester, però, attenzione al possibile clamoroso sgambetto della neopromossa.

Umore diverso per Aitor Karanka: il suo Middlesbrough sembra aver perso la bussola e la classifica inizia a farlo pesare. Difficile che questa sia la partita del riscatto, ma portare a casa un punto contro il Tottenham orfano di Rose, Dembelé, Dier ma soprattutto di Harry Kane potrebbe essere un gran risultato per ripartire. Dubbi per Pochettino proprio per quanto riguarda il sostituto della punta britannica: Son si gioca il posto col giovane Vincent Janssen.

Mayday mayday, emergenza Stoke. La squadra di Hughes è ultima ad un punticino, racimolato contro il Boro alla prima giornata. Da lì, blackout totale, con l'allenatore già nel mirino dei cecchini mediatici. Servono dei punti per riportare i biancorossi in una zona di classifica consona al valore della rosa, prima che scatti l'allarme. L'occasione c'è: al Britannia arriva il WBA, ma è difficile credere che non venda cara la pelle.

Altra panchina inspiegabimente (per patriottismo) traballante è quella di Guidolin. Dopo aver salvato lo Swansea con un mezzo miracolo lo scorso anno, l'ex-Udinese è finito nel turbine delle polemiche dopo la quarta sconfitta in cinque partite. Questa settimana ci sarà davanti quella che ad oggi è la compagine più temibile oltremanica, se non a livello globale: il Manchester City di Pep Guardiola e del suo spettacolare 4-1-4-1. Rientra Aguero, in dubbio David Silva, out per squalifica Nolito. In mezzo al campo potrebbe vedersi Gundogan, mentre sulla destra è pronto Navas con lo spostamento di Sterling sulla mancina.

Ancora alla ricerca della prima vittoria di campionato anche il Sunderland: allo Stadium of Light arriva il Crystal Palace senza Remy; Moyes dovrà invece rinunciare a Borini e Larsson oltre che a Vito Mannone.