Un primato che vacilla, dopo essere raramente stato in discussione. Eppure la Premier League intravede uno spiraglio di lotta aperta. Prematuro condurre certi discorsi alla vigilia dell'ottava giornata, ma quanto mostrato dal Manchester City nelle prime uscite aveva seriamente lasciato intendere che in pochi avrebbero potuto tenere il passo dell'armata di Guardiola. La sconfitta di settimana scorsa contro il Tottenham ha però restituito un minimo di fiducia alle concorrenti, le quali ora si stanno rifacendo sotto.

IL PROGRAMMA

Il weekend pone gli Sky Blues di fronte a un altro test probante, quale la sfida casalinga contro l'ottimo Everton di Koeman. Due gare senza vincere sarebbero un primo campanello d'allarme per Pep, il quale si porterà dietro un paio di dubbi di formazione (se non di più) dovuti ai tardivi rientri con le Nazionali di certi elementi, Aguero e Fernandinho su tutti. Importante il rientro di Nolito dalla squalifica, anche se un po' tutti hanno sperato di poter vedere finalmente Sané: possibilità comunque da non escludere visto che Sterling non è al meglio. La risposta sarà un 4-3-3 con il pericolosissimo tridente offensivo composto da Barkley, Lukaku e Bolasie. Da capire se McCarthy recupererà o meno, in caso sarà Cleverley a prendere il suo posto.

L'apertura della giornata è però dedicata ad un altro match, visto che il City scenderà in campo alle 16. Sarà un derby italiano, sarà Chelsea - Leicester a dare il via alle danze, con un Antonio Conte chiacchieratissimo che deve rispondere alle critiche vincendo. Recupera Terry, tanto per cominciare, e ciò potrebbe orientare il tecnico verso la soluzione 3-4-3, con Alonso e Azpilicueta larghi. L'assenza di Willian potrebbe però pesare nella decisione: il brasiliano rientra sicuramente più di altri (leggasi Hazard e Pedro, i due papabili titolari per domani), dunque il 4-2-3-1 sembra ancora la soluzione più sicura. Risposta ospite senza sorprese, Amartey agisce in mediana e Slimani in avanti. 9/11 sono gli stessi dell'anno scorso.

Mahrez affronta Terry nella gara d'andata dell'anno scorso, al King Power Stadium. | Fonte immagine: Bleacher Report
Mahrez affronta Terry nella gara d'andata dell'anno scorso, al King Power Stadium. | Fonte immagine: Bleacher Report

Guarda e studia anche il Tottenham, secondo in classifica e reduce dallo sgambetto al City, esattamente ciò che sogna Tony Pulis con il suo West Bromwich nella gara delle 16 al The Hawthorns. Pochettino dovrebbe confermare in toto la formazione che ha battuto Guardiola, con Kane ancora non a disposizione ma vicino al recupero. I padroni di casa non schiereranno Rondon dal primo minuto, essendo il venezuelano in ritardo di condizione dopo l'andata e ritorno dal sudamerica. Chance dunque per Berahino, ma occhi puntati anche sul grande ex Chadli, finora vero uomo in più dei Baggies.

E a proposito di ex, quando incideranno le parate di Lukasz Fabianski all'Emirates? Il portierone polacco torna a Londra con il suo Swansea per affrontare l'Arsenal, nel giorno dell'esordio ufficiale di Bob Bradley sulla panchina dei gallesi. Wenger, che ha festeggiato da pochi giorni i vent'anni sulla panchina dei Gunners, pregusta una vittoria, al netto delle assenze (Ramsey e Giroud su tutti), andando verso le conferme della partita con il Burnley, sperando di recuperare Perez. Il nuovo manager invece non apporterà enormi cambiamenti in casa dei cigni, almeno per ora, anche se una prima idea la sia avrà sul lungo termine. Attenzione: lo Swansea non ha mai perso all'Emirates negli ultimi quattro anni in Premier League, ottenendo addirittura tre vittorie. Incantesimo che perdurerà?

Fabianski all'Emirates lo scorso anno, più che decisivo. | Fonte immagine: Andy Hooper via Daily Mail
Fabianski all'Emirates lo scorso anno, più che decisivo. | Fonte immagine: Andy Hooper via Daily Mail

Occhio di riguardo anche per il derby di Londra della giornata, quello delle 18.30 di sabato tra Crystal Palace e West Ham. Una squadra è in piena forma, l'altra in profonda crisi, dunque questa partita potrebbe o confermare il trend o rappresentare una svolta, un bivio. Pardew, dal canto suo, ha trovato un assetto vincente anche senza il miglior Cabaye, mentre Bilic sta ancora cercando l'identità degli Hammers, i quali ripartono da un tridente offensivo composto da Zaza, Payet e Antonio, sperando di sbloccarsi e allontanare i fantasmi.

I fantasmi li vedono anche Stoke Sunderland, protagoniste dello scontro di bassa classifica di giornata, essendo rispettivamente penultima e ultima, entrambe ancora a secco di vittorie, le uniche in Premier League. Entrambe vantano una lunga lista di assenze, in particolare i Black Cats, i quali sperimenteranno la difesa a tre. Hanno decisamente più certezze Hull e Bournemouth in questo momento, i Tigers hanno anche confermato il manager Mike Phelan, fino a ieri ad interim: il loro scontro diretto è, a lungo termine, decisamente importante, ma anche un pareggio può considerarsi buono, contrariamente a quanto devono ottenere le altre due sopracitate.

Chiudiamo con la domenica, un po' sotto tono rispetto agli standard, specialmente perchè Middlesbrough - Watford Southampton - Burnley offrono sì diversi spunti, ma meno spettacolo di quanto ci si possa attendere normalmente, anche se il monday night tra Liverpool e Man United recupera a questa mancanza. Mazzarri potrebbe rinunciare incredibilmente ai tre dietro per questa trasferta, mentre per quanto riguarda l'altra sfida va segnalata la situazione clinica dei ragazzi di Puel: almeno sei i dubbi di formazione dovuti a condizioni incerte.

LA CLASSIFICA