Premier League, il ritorno di Mourinho a Stamford Bridge

Il Chelsea riceve il Manchester United dell'ex tecnico nel match che chiude la nona giornata di Premier League.

Premier League, il ritorno di Mourinho a Stamford Bridge
Premier League, il ritorno di Mourinho a Stamford Bridge
albertozamboni
Di Alberto Zamboni

La sfida più importante e più attesa della nona giornata di Premier League è senza dubbio quella che vedrà affrontarsi il Chelsea di Antonio Conte ed il Manchester United di Josè Mourinho.

Qui Chelsea

I Blues, dopo un periodo difficile sul piano dei risultati che hanno portato a voci insistenti su un possibile esonero di Conte, hanno ritrovato convinzione e vittorie. Il tecnico italiano ha deciso di virare sulla difesa a 3 dopo i troppi goal subiti nelle prime uscite e nei 2 incontri disputati con il nuovo assetto sono arrivate due vittorie contro Hull City e Leicester, segnando 5 reti e soprattutto mantenendo inviolata la porta.

Nel tridente offensivo, Diego Costa è un giocatore insostituibile: oltre ad essere capocannoniere, è sempre andato a segno con reti decisive, o per sbloccare il match o per decidere la vittoria. Le uniche volte in cui non è andato in goal sono state le partite contro il Burnley che i suoi hanno vinto 3-0, fornendo comunque un assist, e nella sconfitta dell’Emirates Stadium contro l’Arsenal, persa per 3-0.

A centrocampo la diga davanti alla difesa è formata da Kantè e Matic, sempre presenti fino ad ora in campionato. La sorpresa è rappresentata da Victor Moses, che sta scalando le gerarchie e ha trovato spazio da titolare nelle ultime due uscite come esterno destro di centrocampo.

La linea difensiva davanti a Courtois vede schierati Azpilicueta, David Luiz e Cahill e, visti i risultati e l’equilibrio trovato, sembra essere la scelta definitiva del manager italiano.

Lo stesso Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa del match, presentandolo così: “Sarà una partita molto dura tra due buone squadre. Lo United potrà lottare per il titolo fino alla fine. Dobbiamo fare attenzione: ci sono un sacco di grandi giocatori, Ibrahimovic su tutti".

Sui suoi: “Sono contento perché sto vedendo il giusto ritmo dei miei giocatori. È importante continuare in questo modo. Domenica scorsa abbiamo battuto una buona squadra, ma questa domenica ci sarà da affrontare una grande squadra".

Probabile schieramento:

Qui United

Josè Mourinho è pronto a tornare a Stamford Bridge da avversario dopo essere stato esonerato la stagione scorsa. In questa nuova avventura, il portoghese non ha ancora convinto né sul piano del gioco, né su quello dei risultati. In campionato è settimo, a 5 punti dalla vetta, e non vince dal 24 di settembre, 4-1 al Leicester ad Old Trafford. In Europa League ha raccolto 6 punti in 3 match, frutto di 2 vittorie in casa contro Zorya e Fenerbahce, ed una sconfitta, a Rotterdam con il Feyenoord. Nell’ultima sfida di Premier, i Red Devils sono usciti indenni da Anfield contro il Liverpool, ma hanno subito i Reds per gran parte dei 90 minuti e sono stati salvati da un super De Gea.

Il più grande dubbio tattico per lo Special One è senza dubbio rappresentato da Paul Pogba: nel 4-2-3-1 scelto come modulo predefinito, il francese è stato provato sia nei 2 davanti alla difesa, sia nei 3 dietro la punta, ma in entrambi i casi non sembra esprimersi al massimo delle sue potenzialità. Bailly in difesa si sta rivelando un investimento davvero azzeccato e sta ripagando i 38 milioni spesi con prestazioni di alto livello. Nella conferenza di vigilia, Mourinho ha spiegato il suo rapporto con il patron del Chelsea, Roman Abramovich: “Non è mai stato mio amico. Abbiamo sempre avuto una relazione proprietario-manager, nulla di più. Per me era una persona da rispettare. Andavo a casa sua solo per ragioni di lavoro. I nostri rapporti erano legati alla sfera professionale. Non abbiamo mai avuto problemi, ma non siamo mai stati amici. Quando lui decise che io non ero più l’uomo giusto per guidare il Chelsea, ho dovuto accettare la sua decisione".

Sui suoi ex tifosi e su come lo accoglieranno: “Io non sono il tipo di persona che quando viene allontanato da un club lava i panni sporchi in pubblico. Posso dire che ho lasciato il Chelsea con buoni sentimenti. Ho dato tutto me stesso al club. Voglio ricordare i bei momenti e al Chelsea sono stati tanti, in termini di risultati, di relazioni umane e di empatia con i tifosi. I rapporti con i fan non cambieranno certo per l'esonero di dieci mesi fa e sono sicuro che non potranno mai cancellarmi dalla storia del Chelsea perché io ho fatto la storia di questo club. È stato il proprietario a licenziarmi, non i tifosi che non hanno questo potere. Me ne sono andato senza dire una parola cattiva nei confronti del Chelsea o delle persone del Chelsea. Non ho trascorso il tempo seduto a casa a piangere. Non mi aspetto un'accoglienza negativa da parte dei tifosi del Chelsea, anche se a Stamford Bridge mi presenterò sulla panchina di un club rivale. Io da parte mia non esulterò certo in modo sfrenato in caso di gol dello United. Controllerò le mie emozioni. E allo stesso modo non reagirò male se non dovessi essere accolto bene dai miei vecchi fan. Li ringrazierò sempre per come mi hanno trattato. Abbiamo condiviso momenti indimenticabili e non dimenticherò mai che in un momenti di difficoltà, in cui si parlava del mio possibile esonero, nella partita successiva intonarono il mio nome per novanta minuti".  

Probabile schieramento: