Nella splendida cornice di Anfield Road si gioca il posticipo del sabato che vede in campo Liverpool e Tottenham, rispettivamente sesta e seconda forza del campionato.

Klopp scende in campo con il suo solito, spregiudicato 4-3-3 nel quale oltre a Mignolet in porta, sono presenti Matip e Lucas Leiva a comporre il blocco di centrali, mentre le fasce sono occupate da Nathaniel Clyne e James Milner. Triangolo di centrocampo con vertice basso Jordan Henderson, centrosinistra per Georginio Wijnaldum, mentre sul centrodestra si posiziona Adam Lallana. Il formidabile tridente dei Reds ritrova a pieno regime un elemento cardine come Sadio Manè, che sarà l’esterno destro, punta centrale Firmino, accompagnato a sinistra dal connazionale Philippe Coutinho.

Pochettino invece opta per il nuovo assetto, plasmato ad hoc per sopperire nel miglior modo possibile alla pesante assenza del belga Vertonghen: è quindi 4-2-3-1 con Lloris tra i pali, Davies sulla sinistra, Alderweireld e Dier centrali con Walker largo a destra. Doppio perno davanti alla difesa con la coppia Dembèlè-Wanyama, ai quali si aggiungono i tre sulla trequarti che di nome fanno (da sinistra) Son, Delle Alli ed Eriksen. Terminale offensivo il numero 10 Harry Kane.

Il match inizia subito con un Liverpool assatanato: pressing altissimo e ben organizzato, che non permette al Tottenham il comodo giropalla (favorito anche dal modulo a 2 centrali dei londinesi) e costringe gli Spurs ad alzare la palla, forzando quindi la giocata. Klopp intuisce subito qual è il tallone d’Achille dei londinesi: l’uno contro uno perenne al quale è costretto Davies contro Manè, che nei primi minuti viene servito con lanci lunghi proiettati alle spalle del difensore, in netta difficoltà quando deve fronteggiare la rapidità del senegalese.

I primi 10 minuti di gara sono dominati dalla foga agonistica dei padroni di casa che non lasciano respirare il Tottenham con il proprio pressing. Pressing che al 12’ minuto comincia a mostrare i primi frutti: Wijnaldum borseggia la sfera ad Eriksen sull’out di sinistra dopo una rimessa laterale di Walker (favorito dalla buona posizione in copertura di Milner), trova Coutinho in verticale (completamente libero perché Walker era salito a battere il fallo laterale), che dopo un rimpallo serve Lallana centralmente, (a sua volta libero per l’errato posizionamento di Wanyama, 20 metri più basso di lui) il quale attaccato da Son (venuto dentro al campo per coprire la posizione che doveva essere di Wanyama) lascia libero il corridoio per Clyne. A questo punto si crea un tre contro tre al limite dell’area: Firmino in vantaggio sul rientrante Dembèle detta il passaggio, che arriverà con il tempo giusto, poi il brasiliano non se la sente di calciare di prima battuta e con un po’ di fortuna il pallone si direziona verso il rimorchio di Coutinho, che spara su Alderweireld dall’altezza del dischetto. Prima grande occasione per i Reds.

Quattro minuti dopo gli indizi divengono prove: il Liverpool passa in vantaggio meritatamente con Manè. A metacampo Lallana sbuca alle spalle di Wanyama che con superficialità si fa rubar palla, a quel punto Wijnaldum tocca per Firmino che viene in contro portando con sé il centrale Toby Alderweireld. Uno-due con l’olandese, mentre dalla destra, con un movimento di alta intelligenza, Manè taglia tra terzino e centrale per buttarsi nel buco lasciato da Alderweireld (in ritardo la copertura di Davies). Ovviamente Wijnaldum poi darà un pallone con la stecca da biliardo, e Manè a tu per tu con Lloris, sebbene in precaria condizione di equilibrio, non sbaglia. 1-0 Reds.

Solo 180 secondi dopo (17esimo) succede l’inspiegabile: è difficile comprendere cosa passi per la testa di Dier quando raccoglie il rilancio di Milner, dato che prima litiga con la palla, poi se la fa soffiare dalla posizione di ultimo uomo, generando il 3 - 2 che ha portato il 2-0. In breve: Manè, dopo aver rubato il pallone, arriva sul lato sinistro dell’area e serve l’accorrente Lallana che spara sul primo palo di Lloris, il quale la rimette palla giocabile per Firmino, (non era forse meglio alzarla?) che tenta il tap-in, non riuscito, e alla fine la sfera va verso Manè che a porta sguarnita fa doppietta in 3 minuti. Per gli Spurs, il secondo è servito in tavola.

Poi succede che, sotto 2-0, gli avversari continuano a mordere le caviglie e il pallone scotta come non mai. Al 22’ rilancio dalla metà campo difensiva sinistra di Milner, buono l’anticipo di Alderweireld su Firmino con in quale serve Walker, che aggredito sempre da 2 uomini torna indietro da Davies. Ora, se alle spalle corre un ghepardo che si chiama Sadio Manè e che ha appena fatto doppietta, su quella palla ci si deve andare ai mille. Davies invece trotterella smarrito per il campo e si lascia superare, lasciando da solo Lloris contro il senegalese, che stavolta grazia Pochettino e i suoi, solo angolo. Ma che dormita signori, poteva essere il 4 a 0.

Nei minuti successivi gli ospiti provano a non dare punti di riferimento agli avversari, cercando continui interscambi delle posizioni tra i propri uomini, (esempio Wanyama sale a destra insieme al movimento di Eriksen che scende a prendere palla, per muovere le maglie del Liverpool) e per rispondere efficacemente a questo processo occorre una buona concentrazione difensiva da parte dei padroni di casa. Ma come ben si sa, in Inghilterra non c’è una grande tradizione per la cura della fase difensiva, e infatti al minuto 26, ecco l’occasione per riaprire la gara. Manè fuori posizione (in precedenza era salito in pressing su Lloris e non è poi tornato a destra) lascia l’out libero a Davies, che di fronte a sé ha Lallana a schermare Alli, (normalmente ci dovrebbe essere Henderson, salito a prendere Eriksen) Kane braccato da Matip e Son (molto mobile in quei minuti) che attacca la profondità tra i centrali. Ottimo stavolta il filtrante di Davies sul quale buca Matip, concedendo a Son l’ 1 - 1 con Mignolet, poi vinto dal portiere belga. Occasione capitale per Pochettino e i suoi.

Al minuto 33 invece arriva l’ennesimo ballo dei Reds nell’area degli Spurs: Matip con una chiusura dalla metà campo difensiva mette in verticale per Firmino, ben posizionato tra i centrali spalle alla porta, Walker è ancora a centrocampo quando invece dovrebbe contenere l’attacco profondo di Coutinho, che riceve palla e va all’1 - 1 contro Alderweireld, (che fa il massimo in questa situazione) fintando il piatto sul secondo per poi incrociare sul primo, ma non è abbastanza: Lloris la fa sua.

Succede sostanzialmente tutto nella prima mezz’ora, succeduta da un periodo di frenesia e stallo a centrocampo, con conseguente calo del tasso di spettacolo ad Anfield. Al 68’ esordisce in campo Winks, che prende il posto di Eriksen andando a ridisegnare un 4-3-1-2 con (Wanyama vertice basso a centrocampo, mezzali Dembelè-Winks, e Alli dietro le punte Son e Kane). Il suo innesto garantisce più freschezza, lucidità e grinta, ma non riesce ad essere determinante ai fini del risultato. In egual modo possiamo definire l’ingresso di Sissoko per Dembèlè, avvenuto al 77’, quando ormai i giochi sono più che fatti.

L’ultima fattispecie che descrive meglio questa gara avviene all’88esimo minuto, quando il neo entrato Can rilancia un pallone alto, lento, a campanile, assolutamente innocuo e totalmente leggibile. Dier lo insegue, ma ecco che spunta Lloris dal nulla, fuori dall’area di rigore, pronto a rilanciare: non c’è stata comunicazione tra i due, e Dier pressato da un inesauribile Firmino spazza dentro al campo (poteva farlo lateralmente con tranquillità, ma deve essere stato assalito dal panico) dove ovviamente arriva un giocatore del Liverpool, Wijnaludum, che col sinistro prova il gol della settimana. Fuori misura il tiro, che arriva solo fino al dischetto del rigore sul quale piomba solitario Davies, che deve solo appoggiare il pallone comodamente a Lloris. Davies evidentemente deve aver sentito il fiato sul collo del fantasma di Manè, che per tutta la partita l’ha tormentato, e in preda alla frenesia sceglie di colpire di petto verso la propria porta, con Lloris che si aspettava un altro tipo di tocco. La palla non entrerà in porta, ma quanta confusione, quanta ansia, quanto terrore nel reparto difensivo del Tottenham.

In questa gara durata 20 minuti, tra ignominie difensive, occasioni sprecate e tanto agonismo, la spunta il Liverpool che sale al quarto posto a -1 dalla seconda. E intanto, un italiano lassù sorride anche quest’anno…