Quattro partite nel sabato pomeriggio di Premier League, con il massimo campionato inglese che si apprestava a disputare la terza giornata, prima della sosta per le partite delle nazionali.

Pochi gol e tanta guerriglia nei quattro match delle 16:00. Vince, e convince, lo Swansea, impegnato sul campo del Crystal Palace, con la partita decisa da due reti a cavallo dell’intervallo. Gli Swans reagiscono bene all’addio di Sigurdsson, presentandosi con un 3-5-2 molto compatto che vede Naughton ed Olsson sugli esterni, con Ayew a supporto di Tammy Abraham. Proprio il diciannovenne inglese inaugura il tabellino, bravissimo a chiudere una lunghissima azione (ed un primo tempo combattuto) deviando in rete di sinistro il traversone in verticale di Fer. Passano solo due minuti nella ripresa ed ecco che la squadra di De Boer si fa trovare di nuovo scoperta: Kelly, entrato da pochi minuti per l’infortunio di Tomkins, perde ingenuamente la sfera sul pressing di Naughton, che vince il contrasto e lancia in campo aperto Ayew. Il ghanese si invola, supera Hennessey e accompagna in rete la palla. Nel secondo tempo i padroni di casa ci provano a lungo, spingono bene con Townsend e Benteke, ma non riaprono la gara. 0-2 e prima vittoria stagionale per Paul Clement, mentre il Palace sprofonda: 0 punti, 0 gol fatti e 6 subiti il bilancio pesantissimo di questo inizio di stagione.

Zero gol fatti anche al John Smith’s Stadium di Huddersfield, dove i neo-promossi continuano la striscia positiva: porta ancora inviolata e testa della classifica momentanea dopo il pari a reti bianche con il Southampton. Nel 4-2-3-1 di Wagner brillano Tom Ince e Steve Mounié, ma soprattutto brilla la solidità della difesa: il Soton annaspa, ed anzi deve ringraziare Fraser Foster per un paio di parate superlative alla fine del primo tempo che permettono  ai Saints di mantenere la porta inviolata. Cinque punti in tre partite per Pellegrino.

Stesso risultato, ma molto più rocambolesco, per la partita tra Watford e Brighton. I Seagulls vendono ancora una volta cara la pelle, anche al Vicarage Road. Marco Silva sceglie Richarlison titolare con Gray ed Ambrabat, ma si trova subito in difficoltà al ventiquattresimo, per l’ennesimo raptus di Miguel Britos. L’ex-difensore del Palermo, schierato come terzino sinistro,  si rende protagonista di un’orribile entrata, in salto e con il piede a martello, in una zona totalmente innocua come la linea laterale. Giusta l’espulsione diretta comminatagli da Scott, che a quel punto costringe Silva a mandare dentro Cathcart per Amrabat, salvo poi sostituirlo dopo l’intervallo per infortunio. Gli ospiti guadagnano prevedibilmente campo, attaccano a pieno organico e sfiorano più volte il vantaggio con gli spunti di Gross e Knockaert, ma al triplice fischio il tabellone dice 0-0: Watford momentaneamente quinto, primo punto tra i “grandi” per il Brighton.

Dilaga, domina, invece, la terza neo-promossa: il Newcastle di Rafa Benitez si impone con una prova magistrale al St. James’ Park sul West Ham. Atsu, Perez e Ritchie supportano Joselu per la Toon Army, che fa letteralmente impazzire i difensori avversari; tra gli ospiti, ancora una volta spento il Chicharito, anonimo Michail Antonio. Ad inaugurare le danze è proprio Joselu, che deve solo buttare dentro la splendida azione palla a terra costruita da Perez ed Atsu. Il Newcastle prende fiducia, regge alla risposta dei ragazzi di Bilic e chiude la disputa nel finale: prima la zuccata dell’ottimo Clark, poi il contropiede facile facile di Mitrovic, lanciato dal solito Perez a quattro dal termine. 3-0 che fa volare Benitez fuori dalla zona rossa della classifica, mentre il West Ham rimane ultimo con 0 punti e 10 gol subiti in tre partite.

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.