Ancora una volta una vittoria in rimonta, ancora una volta una vittoria di misura, ma sempre una vittoria. Il Manchester City batte il West Ham 2-1 all’Etihad e conquista il successo numero 13 di fila in Premier League, che sommato alle altre competizioni porta la striscia positiva a 20 gare vittoriose consecutive. Come accaduto già contro Huddersfield e Southampton nelle ultime due uscite, gli uomini di Pep Guardiola hanno dovuto faticare per spuntarla, trovando la rete decisiva solamente nel finale. Dopo essere andati sotto in chiusura di primo tempo per il colpo di testa dell’ex difensore della Juventus Angelo Ogbonna, i Citizens ribaltano il punteggio grazie ad Otamendi – al terzo goal in questo campionato – ed alla splendida acrobazia di David Silva all’84’ servito alla perfezione dall’ottavo assist di Kevin De Bruyne.

Dunque, vantaggio in classifica che torna a 8 punti rispetto ai cugini del Manchester United, in attesa dell’attesissima sfida di domenica prossima ad Old Trafford. Prima però c’è la trasferta di Champions League a Kharkiv contro lo Shakhtar Donetsk, inutile ai fini della qualificazione – pass per gli ottavi già staccato come prima del girone; possibile che Guardiola rinunci a qualche giocatore importante, per evitare che l’augurio di Paul Pogba – il francese sarà squalificato per il derby per il rosso diretto subito contro l’Arsenal e quindi ha dichiarato di sperare che qualcuno del City si faccia male – si possa avverare.

La concentrazione sulla supersfida di settimana prossima però deve cominciare a focalizzarsi già da ora, perché una vittoria avrebbe diversi significati: innanzitutto un successo porterebbe il margine di vantaggio a 11 sui Red Devils – e sul Chelsea: se i Blues vincessero in casa del West Ham aggancerebbero gli uomini di Josè Mourinho – e poi un altro successo significherebbe storia. Il 2-1 sugli Hammers è stata la 13esima vittoria consecutiva, eguagliando la striscia dell’Arsenal di Arsene Wenger del 2002 – a cavallo fra le stagioni 2001-02 e 2002-03 – e del Chelsea di Antonio Conte dello scorso anno: a 14 non ci è mai arrivato nessuno, e Pep Guardiola vuole essere il primo a riuscirci.