Una schiacciasassi. Un’armata, capace di vincere su qualunque campo in qualunque momento, al netto del gioco, della rotazione degli uomini e degli infortuni. Questo è, a tutti gli effetti, il Manchester City di Pep Guardiola, che guida in fuga solitaria la classifica di Premier League. Nel posticipo del sabato della diciottesima giornata, arriverà a far visita all’Etihad Stadium il Tottenham di Pochettino. Save the date, ore 18.30 nostrane.

Skyblues che arrivano all’incontro freschi del nuovo record infranto: nessuno aveva mai vinto così tante partite di fila in Premier League. IL conteggio, aperto, è arrivato a 15 gare, permettendo a Guardiola di prendere il posto nella storia dell’Arsenal degli Invincibili. Nel turno infrasettimanale, Aguero e compagni si sono sbarazzati facilmente (0-4) dello Swansea a domicilio, mentre una settimana fa fu 1-2 ad Old Trafford, con le firme di Silva e Otamendi che sembrano aver già messo in bacheca un pezzo di trofeo.

Niente distrazioni comunque per il tecnico catalano con ancora 21 partite da disputare: il City, però, ha ben 11 punti di vantaggio (49 contro 38) sulla prima inseguitrice, appunto i cugini dello United, ed addirittura 14 sul Chelsea terzo. Insomma, qualora dovessero perdere questo campioanto, per i blu di Manchester sarebbe l’equivalente di una sorta di harakiri sportivo.

Unici assenti dichiarati di Pep Guardiola sono, per infortunio, Mendy e Stones, mentre Kompany non dovrebbe riuscire nel recupero-lampo, accomodandosi dunque in panchina. A dirigere le operazioni in difesa sarà Otamendi, con Mangala al suo fianco, mentre Walker ed il riscoperto Delph dovrebbero completare la linea davnati ad Ederson. Fernandinho è, come al solito, l’unico collante tra i reparti, ma i cinque davanti a lui sanno essere uno più decisivo dell’altro: Sterling e Sané sono gli esterni, De Bruyne e David Silva gli incursori a supporto di Aguero, che dovrebbe essere preferito a Jesus.

Manchester City (4-1-4-1): Ederson; Walker, Otamendi, Mangala, Delph; Sané, De Bruyne, David Silva, Sterling, Aguero. All. Guardiola

Dall’altra parte, quello che arriva a Manchester è un Tottenham voglioso di giant killing, di fermare la corsa della super-capolista, dopo aver vinto sia contro il Brighton (2-0), che con la goleada allo Stoke (5-1). Imbattuti da quattro partite tre tutte le competizioni, i ragazzi in bianco potrebbero dare una nuova spallata al campionato.
Qualche difficoltà di troppo, è vero, ma tuttora gli Spurs sono quarti, in piena linea con gli obiettivi di inizio stagione, e verosimilmente lotteranno per rimanere ancorati al posto-Champions fino a fine campionato.

Mauricio Pochettino non scende a compromessi: previsto un 4-2-3-1 sul prato dell’Etihad, con Trippier e Davies (non Rose) sulle fasce, mentre al centro Veronghen e Dier avranno il compito di proteggere Lloris. Dembele e Winks dovranno coniugare costruzione e distruzione di gioco, mentre davanti dovrebbero essere Son, All ed Eriksen (non Lamela, dunque), a dare manforte ad Harry Kane.

Tottenham (4-2-3-1): Lloris; Trippier, Dier, Veroghen, Davies; Dembele, Winks; Eriksen, Alli, Son, Kane. All. Pochettino

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.