Ottima vittoria esterna del Liverpool di Jurgen Klopp, che archivia già nel primo tempo, grazie alle reti di Firmino e Salah, la sfida al Southampton nel posticipo della 27esima di Premier League. 0-2 senza storia che permette ai Reds di approcciare il terzo posto, a -2 dal Manchester United. Dietro, invece, il Soton rimane terzultimo a quota 26, immischiato nelle sabbie mobili che portano in Championship.

Pellegrino schiera il solito 4-2-3-1 per il suo Southampton: dovendo fare a meno di Austin, l’unica punta è Carrillo, con Hojbjerg da trequartista centrale e la coppia formata da Ward-Prowse e Tadic sulle fasce. Dietro, Lemina e Romeu si occupano della diga, con la linea a quattro formata da Bertrand, Hoedt, Stephens e Cedric Soares a proteggere McCarthy. Dall’altra parte, ci sono i due grandi ex nell’undici di Jurgen Klopp: Van Dijk guida la retroguardia con Matip, mentre Alexander-Arnold e Robertson agiscono da terzini. Out Henderson, è Can il perno del cantrocampo con Wijnaldum al suo fianco, mentre Oxlade-Chamberlain funge da raccordo con il solito tridente delle meraviglie: Salah, Firmino, e l’altra vecchia conoscenza del St. Mary’s, Sadio Mané.

Pronti, via, la partita si sblocca dopo appena cinque minuti: Alexander-Arnold lancia profondo, Hoedt buca abbastanza clamorosamente l’anticipo e Salah, che sbuca dietro, ha tutto il tempo per mettere dentro con l’esterno mancino. Arriva, in corsa, Firmino, ed è tutto troppo facile per l’1-0 del Liverpool. Un colpo del genere in apertura di gara farebbe traballare tutti, invece il Southampton non demorde ed alza i giri del motore: al quindicesimo Bertrand mette dentro una palla morbida col mancino, Hojbjerg in area riesce a beffare Robertson trovandosi solo davanti a Karius, ma l’uscita del numero 1 ospite gli chiude lo specchio. I padroni di casa tengono il possesso, provando a sfondare lungo le fasce, mentre il Liverpool, nonostante si chiuda, fatica a ripartire: quando lo fa, ci pensa Firmino a sciupare un paio di buone occasioni. Dall’altra parte è Carrillo a provarci, ma Karius si fa trovare di nuovo pronto così come, con una grandissima parata, sulla zuccata di Ward-Prowse: la palla lunga di Tadic è impattata bene, il portiere tedesco vola ed alza sopra la traversa. Nel momento di massimo impegno del Southampton, però, una magia degli uomini di Klopp riporta avanti il Liverpool: Salah ha spazio, si accentra e si appoggia a Firmino che, spalle alla porta, chiude il triangolo con un colpo di tacco pregevole. A quel punto, tutto solo davanti al portiere, l’egiziano non può sbagliare il sigillo che mette la parola fine al primo tempo.

Il secondo tempo è molto più piatto del primo: sostanzialmente si gioca a ritmi ridotti, con i padroni di casa incapace di trovare movimenti e traiettorie pericolosi per far male. Dal canto suo, il Liverpool si limita a gestire il vantaggio sicuro, e di conseguenza la gara perde decisamente di verve. Pellegrino prova a scuotere i suoi mandando dentro Boufal, ma il funambolo marocchino non regala il guizzo sperato. Reds che rimangono in controllo totale: alla mezz’ora ci provano sia Emre Can, alla fine di un contropiede condotto palla al piede, che Sadio Mané, ma il destro dopo l’inserimento è a lato. Salah sfiora la doppietta in un paio di occasioni, ma in generale il Liverpool ha la tranquillità di chi sa di rischiare molto poco. Altra occasione ghiottissima è quella sul piede del neo-entrato Lallana che dialoga bene con Salah dopo aver sfondato a sinistra ma, in area, allarga troppo il piattone, con il suo tiro che sfiora il palo. Si tratta dell’ultima emozione della gara, al triplice fischio i Reds festeggiano i tre punti, mentre i Saints dovranno continuare a sudare dal terzultimo posto in classifica.

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.