Scrivere la storia per volare a Basilea. Dopo lo spettacolo mautrato sette giorni fa all'Arena Lviv di Leopoli, Siviglia e Shakhtar Donetsk tornano in campo per il round decisivo di questa semifinale. Un 2-2, quello dell'andata, che lascia interdetti in attesa del giudizio definitivo del Ramon Sanchez Pizjuan
Un pareggio con gol che da meno preoccupazioni a Unai Emery, tecnico sevillista in cerca della terza finale consecutiva, ma che non è da scartare nemmeno per un vecchio maestro della panchina come Mircea Lucescu. I due, rappresentanti di un calcio tattico e spettacolare, sono buoni amici, ma sul campo, quando l'arbitro olandese Kuipers darà l'inizio alle ostilità, non ci saranno più ne sorrisi ne pacche sulle spalle. 

Emery e Lucescu si scambiano battute prima del match d'andata. Fonte: uefa.it/europaleague
Emery e Lucescu si scambiano battute prima del match d'andata. Fonte: uefa.it/europaleague

Titolari di un cammino pressoché identico, Siviglia e Shakhtar sono reduci da una Champions League poco entusiasmante, conclusa da entrabe le squadre al terzo posto nel rispettivo girone. Quando si chiude una porta però, a volte si apre un portone. Ed ecco che il terzo posto con conseguente retrocessione in Europa League ha aperto alle due squadre, la possibilità di competere per l'ex Coppa Uefa
Il Siviglia di Emery, è specialista nella competizione, con i due successi maturati in successione nel 2014 e nel 2015, al termine di due cavalcate entusiasmanti. Lo Shakhtar di Lucescu invece, dopo aver alzato al cielo di Istanbul l'Europa League nel 2009, ha cercato fortuna in Champions, acquisendo ancor più esperienza e personalità andando a lottare con top club di livello superiore. 

Ora però, non c'è altro che questo match, quello del Sanchez Pizjuan. Stadio ed atmosfera uniche dove il Siviglia raramente sbaglia approccio alla sfida. Anche la Juventus è caduta a Siviglia, così come la Fiorentina, spazzata via nella semifinale della scorsa edizione. Per questo, i padroni di casa sembrano partire con un leggero vantaggio psicologico e numerico. Un vantaggio che lo Shakhtar proverà a ribaltare mettendo in campo discorsi convincenti come fatto nel primo tempo di Leopoli. 

Il gol di Marlos all'andata, con l'esultanza di tutta la squadra. Fonte: uefa.it/europaleague
Il gol di Marlos all'andata, con l'esultanza di tutta la squadra. Fonte: uefa.it/europaleague

Dall'altra parte, la grande esperienza del Siviglia in questa competizione potrebbe fare la differenza, anche se, per quanto visto nei primi 90', anche lo Shakhtar possiede nervi saldi e grande fiducia. Un ruolo fondamentale, oltre che alla potenza dei due attacchi, davvero notevole, sarà ricoperto di due pacchetti arretrati. Spesso in sofferenza, è anche grazie alle due difese che nel match d'andata sono arrivati quattro gol. Per questo, non è difficile ipotizzare che al triplice fischio di Kuipers, il biglietto per Basilea sarà tra le mani di chi avrà concesso meno all'avversario. 

L'approccio diverso delle due squadre si è visto anche in campionato, con il Siviglia che è naufragato a Barcellona, di fronte all'Epsanyol, e lo Shakhtar che invece ha regalato spettacolo, battendo per 3-0 la Dinamo Kiev. Approcci diversi per avvicinarsi ad una sfida così delicata che i due tecnici hanno definito "difficile" quasi come fossero uno stesso cervello pensante. 
In casa Siviglia, Emery ha fatto riposare molte delle sue pedine, ma per questo match dovrà fare a meno di uomini di grande qualità ed esperienza come Antonio Reyes, ancora bloccato da un problema all'appendice, e allo sfortunatissimo Krohn-Dehli, infortunatosi in modo grave proprio nel match di Leopoli. 

Sembra già fatto dunque, quello cher sarà l'undici titolare per gli andalusi, con Emery che pare voglia riproporre lo stesso undici di una settimana fa. Nel 4-2-3-1 diseganto dall'ex Valencia, David Soria sarà ancora una volta il portiere titolare. In difesa, altra esclusione per Kolo al quale viene preferito Carriço in coppia con Rami. Confermati anche gli esterni di difesa con Coke a destra ed Escudero a sinistra. A centrocampo, i centimetri di N'Zonzi e la qualità di Krychowiack avranno un ruolo cardine per bloccare le azioni avversarie e rilanciare l'azione verso la batteria di trequartisti composta da Banega, Vitolo e Konoplyanka. In avanti, è ancora Gameiro a vincere il duello con Llorente.

SIVIGLIA: (4-2-3-1): David Soria; Coke, Rami, Carriço, Escudero; N'Zonzi, Krychowiak; Vitolo, Banega, Konoplyanka; Gameiro. All. U. Emery.

Emery riflette mentre i suoi si allenano. Fonte: AFP/Getty Images.
Emery riflette mentre i suoi si allenano. Fonte: AFP/Getty Images.

Anche in casa Shakthar Donetsk, Mircea Lucescu dovrà fare a meno di alcnue pedine importanti. Ancora ai box Azevedo, l'allenatore romeno deve rinunciare anche a possibili alternative come Dentinho Gladkiy, entrabi alle prese con problemi fisici. Anche per questi motivi, l'ex allentoare dell'Inter, al pari del suo collega, sembra orientato verso la stessa squadra scesa in campo a Leopoli. Nel 4-2-3-1 di Lucescu, davanti a Pyatov, sarà riproposta la difesa a quattro con il record man di presenze Srna, e Ismaily sulle fasce, e la coppia Kucher - Rakitskiy nel mezzo. La coppia di centrocampo vedrà ancora una volta Malyshev e Stepanenko, tra i migliori in campo all'andata, con Marlos, Taison e il giovanissimo Kovalenko, tutti alle spalle di Ferreyra, ancora una volta preferito a Eduardo da Silva.

SHAKHTAR DONETSK: (4-2-3-1): Pyatov; Srna, Kucher, Rakitskiy, Ismaily; Malyshev, Stepanenko; Marlos, Taison, Kovalenko; Ferreyra. All. M. Lucescu

Lucescu impartisce ordini alla sua squadra. Fonte: AFP/Getty Images.
Lucescu impartisce ordini alla sua squadra. Fonte: AFP/Getty Images.

Prima della gara d'andata, disputata appena una settimana fa a Leopoli, Shakhtar e Siviglia si erano affrontate in una sola circostanza in questa compezione. Correva l'anno 2007 e sulla panchina degli ucraini c'era già Mircea Lucescu. Il match fu sorteggiato all'altezza degli ottavi di finale, e dopo il 2-2 del Ramon Sanchez Pizjuan, nella gara di ritorno, lo Shakhtar concuceva per 2-1. Poi però, in pieno recupero, arrivò l'incredibile gol di Palop, portiere sevillista andato in area di rigore per cercar gloria. Sul 2-2 l'incontro si protrasse fino ai supplementari quando il gol dell'ex bandiera leccese Chevanton, garantì il passaggio del turno agli andalusi di Juande Ramos, poi vincitori di quell'edizione di Coppa Uefa.

La pazza gioia di Palop, autore del gol del 2-2 nel match del 2007. Fonte: Marca.es
L'esultanza di Palop, autore del gol del 2-2 nel match del 2007. Fonte: Marca.es