In una gara bella ma sfortunata, ottiene un ottimo pari lo Zorya, che pareggia 1-1 contro il Fenerbahçe accarezzando, fino al 95', la vittoria. A Grechyskhin, infatti, risponde Kjaer nel finale. 

Padroni di casa che scendono in campo con un coperto 4-5-1 pronto a divenire, in fase offensiva, un 4-4-1-1: a protezione di Shevchenko, difesa a quattro composta da Kamenyuka, Sivakov, Forster e Sobol, mentre per il folto centrocampo Vernydub seglie Karavaev e Petriak sulle fasce con Grechyskhin e Chaykovskiy al centro. Fulcro del gioco ucraino, Ljubenovic, trequartista pronto a servire l'unica punta Kulach. Un più schematico ed offensivo 4-3-3, invece, per gli ospiti, che piazzano gli esperti Kjaer e Skrtel a protezione di Demirel. Ozbayarakli e Kaldirim i terzini, mentre ai lati del mediano Tufan si piazzano Salih Uçan e Topal. Tridente offensivo, poi, formato da Potuk, Sow e Stoch.

Gara subito offensiva da parte degli ucraini, pronti a ripartire celermente in contropiede per bucare l'undici turco. Al 1', infatti grandissima chance Zorya, con Petriak capace di mandare alto il suo colpo di testa da ottima posizione. L'impatto aggressivo dei padroni di casa frena le offensive turche, con il Fenerbahçe praticamente in bambola per tutti i primi dieci minuti di frazione. Il collettivo di Vernydub preferisce infatti lanciare il pallone in avanti, tentando una sorta di gioco verticale per tentare di tagliare l'offensiva disposizione tattica avversaria. Al 7' ancora insidioso Petriak, poco fortunato nel controllo, dieci minuti dopo è invece il turco Topal e mettere di pochissimo fuori sugli sviluppi di un calcio di punizione, battendo così il primo colpo di gara. Dopo i primi fiammanti guizzi, calano i ritmi del match, soprattutto grazie al Fenerbahçe capace, finalmente, di prendere le misure dei diretti avversari.

I turchi, infatti, cominciano lentamente a contenere lo Zorya, che si limita a conclusioni dalla distanza spesso sballate. Al 28' ottimo cross di Kamenyuka, Skrtel ci mette una pezza senza particolari patemi d'animo. Gli ucraini, affondate senza successo le proprie lame, preferiscono coprirsi negli ultimi minuti di gara: Ljubenovic indietreggia in mediana, Petriak e Karavaek danno spesso una mano in difesa, impedendo ai turchi una qualsiasi tipo di manovra. Se si esclude l'eccesso di foga di Chaykovskiy, punito con un giallo al 42', non succede altro in questo esordio di Europa League, con le due formazioni dritte negli spogliatoi dopo un primo tempo decisamente blando. 

Seconda frazione che inizia con un Zorya ancora offensivo e pronto, dopo lo spavento iniziale, a marcare meritatamente il primo gol di gara al 52', quando è Grechyskhin a freddare, da pochi passi, Demirel. A causa anche del rumoroso tifo di casa, il Fenerbahçe non riesce a ribaltare la situazione, venendo costantemente frenato dal muro ucraino, con i padroni di casa poco inclini a scoprirsi per non prendere un doloroso gol. Dopo circa quindici minuti, si mette in luce il neo-entrato van Persie, che al 66', costringe il portiere Shevchenko ad una parata miracolosa. Gli ucraini riescono comunque ad insabbiare le manovre turche, impedendo al Fenerbahçe di impostare una qualsiasi tipo di impostazione tattica. 

I tentativi difensivisti ucraini non frenano però il normale corso degli eventi, anche se il Fenerbahçe non fa niente di diverso rispetto al normale giochicchiare. Eppure la Dea del Calcio è spesso capricciosa, mette lo zampino dove può invertendo il giusto corso degli eventi. Al 95' infatti, contro ogni meritevole percorso sportivo, i turchi pareggiano, quando è Kjaer a trovare la deviazione vincente sugli sviluppi di un calcio di punizione. E' davvero una beffa per lo Zorya, che mestamente raccoglie il pallone dall propria rete portandosi a causa un pari che sa di beffa. I ragazzi di Vernydub hanno comunque giocato un ottimo calcio, sottomettendo un collettivo più quotato e, forse, troppo sicuro di vincere alla vigilia. Migliore in campo per i padroni di casa, Shevchenko. Per gli ospiti in evidenza Skrtel.