Tutto troppo facile per la Roma, che liquida l'Astra Giurgiu (4-0)

La Roma, trascinata da un sontuoso Totti, regala spettacolo all'Olimpico, infierendo senza pietà sull'inerme Astra Giurgiu con quattro reti. A segno Strootman, Salah, Fazio e un'autorete di Fabricio.

Tutto troppo facile per la Roma, che liquida l'Astra Giurgiu (4-0)
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Di Giorgio Giovannini

Allenamento a porte aperte per la Roma, che liquida un Astra Giurgiu mai pericoloso, se non nei primi cinque minuti, ma costretto ad arrendersi dopo un quarto d'ora, con il gol del vantaggio iniziale di Strootman, mentre Fazio segna definitivamente la partita, con la rete del 2-0 in pieno recupero della prima frazione. Nella ripresa, Salah infierisce, con il pokerissimo, dopo il tris causato dall'autorete di Fabricio. Roma a quattro punti, mentre l'Astra Giurgiu resta a secco, con sette gol subiti in due partite. 

Spalletti fa riposare Szczesny, lanciando il brasiliano Alisson tra i pali, con Fazio e Manolas centrali, mentre Bruno Peres e Juan Jesus coprono le fasce. In mediana double pivote con Paredes e Strootman, mentre Totti guida la trequarti con Perotti e Iturbe, alle spalle di Salah falso nueve.

I romeni si dispongono in un 4-3-3, con il tridente offensivo formato da Alibec, Teixeira e Nicoara, mentre Seto occupa la cabina di regia, coadiuvato da Sapunaru e Mansaly. Fabricio e Alves al centro della retroguardia, mentre nell’out destro c’è Lazic, con Junior Morais di competenza sul versante opposto. In porta Lung.

Totti in azione (fonte AS Roma twitter)
Totti in azione (fonte AS Roma twitter)

I capitolini partono contratti in avvio di gara, spaventandosi quando Alisson salva a tu per tu sul tiro ravvicinato di Nicoara al sesto minuto di gioco, ma dopo il brivido iniziale, la truppa di Spalletti inizia a prendere le misure e a reagire. Totti crea per tutti, Peres apre varchi, ma la sblocca Strootman al quarto d’ora: punizione dalla destra di Totti, Manolas non trova la sfera di testa, mentre Lung va a vuoto e Strootman accompagna la palla ad un passo dalla linea. I giallorossi, pur non brillando in fase di manovra, riescono a mettere alle strette gli ospiti, con il pressing a tutto campo, andando a segno con Salah, ma per il guardalinee è fuorigioco. Negli ultimi minuti, la Roma trova il raddoppio: punizione di Totti, tiro teso e Lung smanaccia, ribattendo in area la sfera, mentre Fazio appoggia in tap-in di testa e firma il due a zero, che permette alla truppa di Spalletti di rientrare negli spogliatoi con una certa tranquillità e fiducia.

Il gol di Strootman (fonte AS Roma twitter
Il gol di Strootman (fonte AS Roma twitter)

La Roma riprende da dove aveva interrotto: al 48’ arriva il tris, con l’autogol di Fabricio, che beffa Lung, deviando a rete un cross piuttosto innocuo di Perotti, con un intervento goffo. I giallorossi sono tutt’altro che sazi: Paredes e Iturbe vanno vicinissimi al poker, soprattutto il secondo, con un gran mancino dalla distanza, ma la palla si spegne sul fondo, accarezzando il palo. La netta superiorità dei capitolini si concretizza con il pokerissimo, su firma di Salah, che converte a gol un gran lancio in profondità di Totti, dopo dieci minuti dall’inizio della ripresa. Al 63’, i padroni di casa sprecano una buonissima palla gol, con Nainggolan, che si inserisce perfettamente tra le linee e si trova a tu per tu con Lung, ma preferisce servire Iturbe, tuttavia marcato da Alves, che salva in tempo, mentre il belga va nuovamente vicino a segno, con un altro inserimento, questa volta ispirato da Florenzi, due minuti dopo. I restanti venti minuti sono ordinaria amministrazione per i romanisti, che si limitano a far scorrere il tempo, trovando però qualche squillo con Iturbe e Paredes, particolarmente ispirati. Finisce quattro a zero per la Roma, che riscatta il pari contro il Plzen e vola a quattro punti, condividendo la vetta del gruppo E con Austria Vienna.

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About the author
Giorgio Giovannini
Tradito dal suo riconoscibilissimo accento veneto, è un fedelissimo seguace della Reyer Venezia, ma il suo vero credo è LaVar Ball. Quasi pendolare tra Venezia e Londra, con tappa a Milano per le sue fedi calcistiche: Milan e Tottenham. Appassionato di stadi, specialmente quelli britannici.