Bocca amara per il Milan, che esce dall'Emirates Stadium con un risultato forse bugiardo, sopratutto se cumulato a quello di San Siro e confrontato con la presrazione in campo negli ottavi di finale di Europa League contro l'Arsenal. I rossoneri la sbloccano dopo 35 minuti con la bordata di Calhanoglu, poi vedono l'arbitro Eriksson assegnare un rigore estremamente dubbio a Welbeck. L'inglese pareggia, arrivano tante occasioni da entrambe le parti, ma a chiuderla è l'errore di Donnarumma sul tiro di Xhaka, prima del secondo sigillo di Welbeck.

Il primo sussulto, rossonero, arriva dopo appena quaranta secondi: Borini sfonda a destra, mette dentro dove sul primo palo sbuca André Silva. Controllo e destro imperioso, a mancare è la precisione, con la palla che si spegne sull’esterno della rete. I gunners provano a rispondere a tono, ma il colpo di testa di Koscielny è alto. La partita comunque è viva, il Milan prova a tenere la palla lontana dalla propria porta col possesso, ed al minuto numero 11 vede anche gli avversari perdere per infortunio il proprio capitano. Colpo alla schiena per Laurent Koscielny, che estremamente dolorante lascia il campo a Calum Chambers.

Alla metà del primo tempo la gara però si accende: prima Cutrone, imbeccato da Calhanoglu dopo il contropiede un po’ sprecato da Silva, gira di testa ma trova Mustafi sulla sua strada; molto più pericoloso, invece, Welbeck sul ribaltamento di fronte. Saltato Bonucci verso il fondo, è Donnarumma a dirgli di no con il ginocchio sul primo palo.
L’Arsenal ovviamente prova a tenere il pallino del gioco, ma in più di una occasione il pressing del Milan si rivela efficace per indurre all’errore i difensori di Wenger.

La scossa rossonera, però, arriva dai piedi forse più ricchi di qualità dell’intero undici: Hakan Calhanoglu riceve sulla trequarti da Ricardo Rodriguez, se la aggiusta, punta il centro e lascia andare un collo-esterno che fluttua in area, si abbassa e si infila all’angolino basso, dove Ospina non può arrivare.

Dimezzato lo svantaggio, l’atmosfera diventa incandescente all’Emirates ma i tifosi spingono subito alla reazione i Gunners: manovra avvolgente che si conclude al limite dell’area, dove Ramsey calcia di prima intenzione ma trova Donnarumma, in estensione massima, a dirgli di no. La partita sembra cambiata, ma a svoltarla di nuovo è un clamoroso pasticcio della cinquina arbitrale: Welbeck arriva sul fondo sulla destra, imbucato da Mkhitaryan, e dopo l’incrocio con Rodriguez si lascia platealmente andare. Palese, clamorosa, la mancanza di un contatto rilevante, ma il giudice di porta ratifica il rigore all’arbitro che indica il dischetto. Lo stesso Welbeck, dagli undici metri, fulmina Donnarumma e regala il pari ai padroni di casa.

La partita diventa nervosissima, ma il Milan non rinuncia ad attaccare e lo fa bene: solito movimento di Suso che mette dentro per André Silva: Ospina si oppone bene, Calhanoglu manca il tap-in a porta vuota, ma era tutto fermo per offside. Nei due di recupero, però, i rossoneri rischiano tantissimo: prima è Welbeck a chiudere un valzer di passaggi con la sponda per Mkhitaryan, che di testa non trova la porta da due passi, poi lo stesso armeno scippa Romagnoli ma trova Kessié a respingere il suo pericolosissimo filtrante; infine, Wilshere dai 30 metri, col mancino, scalda di nuovo le mani di Gigio Donnarumma prima del duplice fischio.

Il secondo tempo si apre con un mancino, troppo tenero per Ospina, di Kessié da fuori area. Dopo appena due minuti, però, l’Arsenal schiaccia in area gli avversari: bravo Romagnoli a smorzare la conclusione di Ramsey, blocca Donnarumma. Ancora una volta il portierone classe ’99 a salvare il Milan anche poco dopo, col buon riflesso su Mkhitaryan. Continuano a piovere occasioni, come quella sul piede di Suso che arriva in corsa, dopo il cross respinto di Rodriguez, ma col mancino sfiora solo il palo.

Il Milan continua ad attaccare, e l’occasione successiva arriva dal dialogo tra le due punte: Kessié smercia benissimo, Silva si apre sulla destra e mette dentro per Cutrone, bravissimo ad impattare in semi-rovesciata, ma il destro ancora una volta è largo di pochi centimetri.
Appena entrato al sessantasettesimo, è anche Kalinic ad avere la grande chance: Bonucci di pura personalità guida la ripartenza e dopo 40 metri palla al piede pesca il croato dietro la linea, ma l’ex-Fiorentina non riesce a dare forza al colpo di testa, che finisce tra le braccia di Ospina.

Al settantesimo, però, l’Arsenal chiude la gara: Xhaka rileva la palla sulla trequarti, se la aggiusta e fa partire un mancino insidioso. Donnarumma ci arriva, ma clamorosamente non riesce a respingere ed anzi, la palla schizza lateralmente per infilarsi in porta. 2-1 e festa grande all’Emirates.

Il ritmo della gara ovviamente cala, le offensive del Milan sono arginate sempre bene, ma a cinque dal termine c’è tempo anche per il tris inglese: ottima verticalizzazione Elneny-Welbeck-Eilshere, sul cross arriva Ramsey che trova la buona risposta di Donnarumma, ma il tap-in da due passi di Welbeck non lascia scampo ai rossoneri. Tocco di testa da pochi centimetri e 3-1 Gunners.