Leonardo Pavoletti ha trovato la propria dimensione al Cagliari. L'attaccante ex Genoa e Napoli, in esclusiva a Il Corriere dello Sport, tesse le lodi della società sarda, confermando la positività del trasferimento: "A Cagliari sto benissimo: c’è un bel progetto societario e la piazza è calda come piace a me. Sono arrivato con gioia e grande voglia, ma fisicamente non ero il vero Pavoletti, ora va tutto per il meglio. Il numero di gol fa piacere, ma è più importante farli nelle partite giuste: contro certe squadre e in particolari momenti della stagione valgono doppio. Per esempio, quello di Benevento è stato un gol pesante".

Come riportato dal quotidiano romano, Pavoletti è il miglior marcatore di testa del campionato, statistica che lascia sorpreso lo stesso attaccante: "Un primato che mi fa sorridere, non è la mia specialità. Io sono bravo a fare gol di prima, a concludere subito per battere sul tempo il portiere. Un calciatore deve sempre cercare di superare i suoi precedenti traguardi, penso alla stagione di Genova quando sono arrivato a quota quattordici". Passaggio importante anche sulla Nazionale: "Nazionale? Sappiamo tutti bene che le convocazioni passano per il campionato che fai. Un attaccante a trent’anni è nel pieno della maturità, per cui dico: perché no? Sognare non costa nulla".

In seguito, l'ex attaccante di Napoli e Genoa parla proprio del prosieguo di stagione dei suoi: "Abbiamo tre partite fondamentali, ma dobbiamo pensarne una alla volta. Se, però, riuscissimo a centrare un risultato positivo contro il Torino, tutto diventerebbe più facile". Ultimo passaggio, infine, sul Napoli e sulla sua parentesi sotto il Vesuvio: "Scelsi Napoli per diventare un giocatore importante e dare una mano sin da subito, ma poi ho fatto tantissima panchina, peggio di un gregario. Nonostante l’amarezza di non aver inciso, ho bei ricordi di quell’esperienza. Nella tua carriera devi sempre accettare le sfide, altrimenti se resti a goderti i tuoi comfort, non saprai mai quanto vali realmente. Scudetto? Mi auguro che vinca il Napoli" conclude amichevolmente Pavoletti, che non sembra voler dimenticare il trattamento avuto durante l'esperienza partenopea.