La sosta per le nazionali serve per tirare il fiato, in attesa del rush finale per lo Scudetto, ma anche per ragionamenti tattici in vista dell’appuntamento del 4 aprile contro il Real Madrid. Massimiliano Allegri comincia a pianificare le strategie per affrontare i Blancòs nei quarti di finale di Champions League, a cominciare dall’andata che si giocherà all’Allianz Stadium. Ed è proprio in questa partita che il tecnico livornese dovrà fronteggiare due problemi, uno dei quali molto grosso: la squalifica di Medhi Benatia e di Miralem Pjanic. Se per sostituire il marocchino ci sono ampie garanzie date da Barzagli e Rugani – od un eventuale ritorno alla difesa a 3 -, l’assenza del bosniaco è senza dubbio un grattacapo.

In questa stagione Allegri ha rinunciato all’ex Roma soltanto in 7 occasioni, 4 delle quali volontariamente – non convocato per Juve-Olympiakos e Juve-Benevento, in panchina in Juve-Udinese e Juve-Genoa di Coppa Italia – e 3 per infortunio. Al di là dei cambi di modulo operati nelle varie situazioni di gioco, Pjanic è sempre stato un perno della mediana, colui il quale riesce a dare quantità e qualità alla manovra, senza dimenticare la sua enorme abilità sui calci di punizione – sempre un’arma da sfoderare in caso di partite equilibrate.

Dunque, contro il Real Madrid le strade da seguire sono essenzialmente 2. La prima prevede una disposizione con un 4-4-2: centrocampisti in linea e coppia centrale formata da Khedira e Matuidi, con l’inserimento di Douglas Costa a destra e l’avanzamento di Alex Sandro sulla sinistra – o la variante di un 4-2-3-1, sempre con il tedesco ed il francese a fare da schermo davanti alla difesa e con il trio di trequartisti dietro a Higuaìn. Nella seconda ipotesi invece l’equilibrio di squadra dato dal 4-3-3 non verrà toccato e si andrebbe a sostituire solamente il singolo; in questo caso quindi entrano in gioco le candidature di due uomini che hanno avuto finora poco spazio e che sono alla ricerca di una chance importante per svoltare la propria annata.

Uno è Rodrigo Bentancur: l’uruguaiano è stato impiegato dal primo minuto in 8 occasioni tra tutte le competizioni, compreso il match al Camp Nou contro il Barcellona nella prima giornata di Champions League, in cui l’ex Boca non ha sfigurato pur rimediando una sconfitta per 3-0; è però dal 30 dicembre scorso che Allegri non si affida a lui dall’inizio – Verona-Juvenus 1-3, sostituito dopo 45 minuti – e le seguenti apparizioni sono state fugaci. La seconda candidatura è quello di Claudio Marchisio: il Principino ha ormai pienamente recuperato dal gravissimo infortunio al ginocchio di ormai due stagioni fa, ma il suo utilizzo è sempre stato con il contagocce, anche per via dei postumi del lungo stop; le presenze da titolare sono 8 fra campionato e Coppa Italia, ed in diverse circostanze il numero 8 ha dimostrato di andare in difficoltà col passare dei minuti. Mancano 20 giorni all’appuntamento e per Allegri non c’è margine di errore.