Grande merito al Napoli, perchè ci crede, ci ha sempre creduto, e tiene vivo il campionato. Una 'lotta Scudetto' così avvincente non si consumava da anni in Serie A. La Juventus ha inciampato al 'Mazza' di Ferrara, gli azzurri ne hanno approfittato e sono ritornati a -2. Un Napoli 'sporco e cattivo', a detta di molti un complesso che non entusiasma più, ma questa versione a noi piace molto, perchè si tratta di una squadra capace di soffrire, subìre poco e colpire l'avversario nel momento giusto. Sfinirlo ai fianchi, con il possesso palla di marchio sarriano, per poi buttarlo giù, facendolo capitolare.

La media gol si è abbassata rispetto allo scorso anno. Furono 94 quelle reliazzate nel campionato 2016-2017 ormai andato a libri; 2.5 a partita. Quest'anno invece l'attacco si è 'contenuto'. La media è inferiore, non di molto  però. Si viaggia a 2.2 gol ad esibizione. E' frutto della metamorfosi del Napoli sarriano. Non a caso, l'1-0 inflitto al Genoa è il sesto stagionale, un risultato che nel recente passato era sconosciuto o quasi alla squadra partenopea. E' palese che ora si bada maggiormente al sodo, piuttosto che allo spettacolo. D'altronde, fare circo non è proprio il viatico per vincere ed ottenere grandi traguardi nello sport.

Il Napoli ha imparato a vincere anche le gare 'sporche', quelle che fino allo scorso anno avrebbe pareggiato o perso. Il Genoa sceso al San Paolo ha fatto il massimo ed imbrigliato gli uomini di Sarri. I 40 punti di differenza in classifica si sono visti, ma solo in alcuni frangenti della contesa. L’idea di Ballardini è stata geniale, creare densità in quella porzione di campo dove il Napoli costruisce il gioco, ovvero la fascia sinistra. Insigne ed Hamsik (poi Zielinski) hanno dovuto indietreggiare di parecchi metri il raggio d'azione, e quindi gli azzurri hanno perso molta pericolosità offensiva. Per aumentare la qualità nel possesso, gli attaccanti del Napoli sono stati spesso costretti a retrocedere anche oltre la linea di metà campo. Solo così è stato possibile creare grattacapi alla difesa genoana.

Tutto sommato, la vittoria è stata meritata. Il Napoli oltre alla capocciata vincente di Albiol (per lui ritorno al gol dopo oltre due anni d'astinenza), ha creato diverse palle gol e colpito due legni. Il palo di Insigne nel primo tempo dagli sviluppi di un corner, e la conclusione di Mertens con il cuoio che ha beffardamente sbattuto sempre sul palo prima di ritornare in campo. Dopo aver racimolato un solo punto nelle precedenti due uscite, era necessario tornare ad inanellare una vittoria, senza per forza conquistarla in goleada. Il guizzo dell'alfiere iberico ha steso un Grifone organizzato e ben messo in campo, il segnale forte al campionato è stato nuovamente lanciato. La lotta Scudetto è ancora lunga, il 'Ciuccio' c'è.