Posticipo dell'ottava giornata di Serie A, arriva il derby d'Italia numero 225: una sfida come sempre affascinante, ma che arriva quest'anno in un momento particolarmente delicato per entrambe le squadre.

La Juventus di Massimiliano Allegri, nonostante le parole del tecnico, non può assolutamente permettersi ulteriori passi falsi: a rischio non solo la rincorsa allo scudetto, ma anche il terzo posto valido per l'accesso alla prossima Champions League.

I nerazzurri, invece, dopo un ottimo inizio di campionato, hanno attraversato un momento difficile, segnato dalla pesante sconfitta interna contro la Fiorentina e dal pareggio ottenuto al Marassi contro la Samp a seguito di una prestazione tutt'altro che convincente. Mancini e i suoi, tuttavia, vogliono provare ad invertire la tendenza, approfittando della sconfitta rimediata nel pomeriggio dai "viola" e provando a tornare immediatamente in testa alla classifica.

Roberto Mancini, dopo essersi presentato alla vigilia con importanti dubbi di formazione, schiera la sua Inter con un 4-3-1-2 con Perisic a supporto delle due punte Jovetic e Icardi. A sorpresa fuori Kondogbia dai tre di centrocampo, con la linea formata da Felipe Melo, Medel e Brozovic.

Idee in linea di massima più chiare per Allegri, che per la prima volta ritrova disponibile il centrocampo titolare formato da Khedira, Marchisio e Pogba. Dopo aver sciolto il classico dubbio riguardante il reparto avanzato, il tecnico toscano decide di optare per il modulo finora più produttivo, quel 3-5-2 facilmente convertibile in un 4-3-3, con Evra pronto a scalare sulla linea di difesa e Cuadrado disponibile ad agire da attaccante esterno in aggiunta a Morata e Zaza

La partita comincia subito ad alti ritmi. E' la Juventus a rendersi per prima pericolosa con Cuadrado che, imbeccato sul lato destro dell'area di rigore, scarica il destro sul primo palo, ma Handanovic non si fa sorprendere.

Le squadre sono molto aggressive e la partita diventa molto fisica: nel giro di cinque minuti vengono ammoniti prima Marchisio, subito dopo Felipe Melo e infine Khedira.

Il centrocampo della Juventus sembra in leggera difficoltà, con Marchisio poco lucido in fase di impostazione e costretto a combattere minuto dopo minuto contro il muscolare centrocampo nerazzurro.

Al minuto 19 però è ancora la Juventus a rendersi pericolosa: Khedira con un pregevole tocco di prima lancia verso la porta Zaza che però non si fida del piede destro, cerca di portarsi il pallone sul sinistro, ma alla fine perde il tempo giusto per concludere.

Dal minuto 20 comincia un vero e proprio assedio da parte dell'Inter. I nerazzurri collezionano in pochi minuti una serie di pericolose occasioni da gol, con Perisic e Jovetic che mettono in continua difficoltà la retroguardia bianconera. La Juventus appare in grande difficoltà soprattutto a centrocampo. Marchisio dimostra di non essere in grande condizione, e Pogba sembra completamente un pesce fuor d'acqua: in una partita fisica ed intensa, il francese gioca a ritmi lentissimi e sbaglia clamorosamente anche gli appoggi più semplici. Ma la grandissima occasione per gli uomini di Mancini arriva al minuto 28: angolo dalla sinistra battuto corto, Brozovic riceve palla e da fuori area prova il destro piazzato sul secondo palo, con la sfera che centra in pieno la traversa a portiere battuto. 

I bianconeri iniziano la ripresa con lo stesso atteggiamento mostrato all'inizio della gara e si rendono subito pericolosi: Zaza ruba palla a Murillo, tocca per Morata che a sua volta scarica su Cuadrado. Il colombiano prova a piazzare il destro sotto le gambe di Handanovic, ma il pallone carambola in calcio d'angolo.

Questa volta non si tratta solo di un sussulto, perché la Juventus continua ad attaccare, facilitata anche da un Inter che si mostra più attendista e meno propensa al pressing rispetto alla prima frazione di gioco. Pogba cresce con il passare dei minuti e l'intero centrocampo bianconero sembra girare meglio.

Mancini corre ai ripari e decide di sostituire Felipe Melo, già ammonito, con Guarin.

Al minuto 68 altra clamorosa palla gol per i biaconeri: cross di Barzagli, Morata in area di rigore tiene palla spalle alla porta, scarica all'indietro su Khedira che calcia di prima intenzione, ma il destro piazzato termina sul palo.

Allegri si rende conto che Morata inizia ad accusare la fatica e decide di sostituirlo con Mandzukic, al ritorno in campo dopo lo stop causato da un fastidioso problema muscolare. Al 79' arriva anche il turno di Dybala, che dà il cambio ad un generosissimo Zaza.

Le due squadre non vogliono accontentarsi dello 0-0 e continuano ad attaccare, ma dopo un paio di occasioni dei nerazzurri su calci piazzati, è ancora una volta la Juventus ad avere la palla del possibile vantaggio, con Cuadrado che scappa via sulla destra e mette un velenosissimo pallone in mezzo che tuttavia nessun compagno riesce a raggiungere.

Termina così una bellissima partita giocata con intensità e qualità da entrambe le squadre. Calcolando le occasioni da rete, la Juventus avrebbe forse meritato qualcosina in più, ma nel complesso il pari è un risultato giusto.

L'Inter aggancia così la Roma al secondo posto, ad un solo punto dalla Fiorentina capolista, dimostrando ancora una volta di non voler assolutamente abbandonare la lotta per il titolo.

Per i bianconeri si tratta invece di un punto che certamente fa morale, ma che mantiene la squadra di Allegri ancora nella bassa zona della classifica. Tolta la parentesi Champions, arriveranno adesso due sfide fondamentali contro Atalanta e Sassuolo: i sei punti sono praticamente obbligatori, e consentirebbero ai bianconeri di arrivare al derby in una situazione meno critica di quella attuale.