A Cagliari ha firmato il gol numero 105 con la maglia del Napoli. Una maglia cucita sempre più addosso a Marek Hamsik, la cui intervista ai microfoni di Canale 21 è andata in scena ieri sera. Tanti gli argomenti trattati con il capitano della squadra allenata da Maurizio Sarri, a partire da quel record in termine di marcature che lo avvicina sempre più a Diego Armando Maradona, un'istituzione assoluta del San Paolo. 

"Avere così tanti gol da centrocampista è una bella soddisfazione personale, ma contano più quelli della squadra. Napoli a vita? Ho sempre detto che mi trovo bene e sono contento di stare qua, voglio restare più a lungo possibile e scrivere pagine di storia del club. Il rapporto con i tifosi è eccezionale, tra me e il pubblico c’è un feeling pazzesco. Mi vogliono troppo bene e voglio ripagare con i miei gol per farli essere felici".

Si passa al campo, ed ovviamente è inevitabile non guardare alla sfida contro il Real Madrid di febbraio: "Basta sentire il suo nome, dice tutto. E’ uno dei club più forti al mondo e sarà emozionante affrontarli. Sono contento di aver beccato loro, gare così ti fanno vivere emozioni uniche, è bello giocare contro i migliori".

Una sfida che avvicina ancor di più il Napoli al Gotha del calcio europeo, che certifica la bontà del progetto azzurro al di là delle cessioni estive: "Higuain? Non me l’aspettavo ma il calcio è così, non mi ha sorpreso tanto. I giocatori vanno e vengono, è stata una sua scelta. I napoletani l’hanno presa malissimo, ma con lui ho ancora un ottimo rapporto". 

Uno sguardo anche all'interno dello spogliatoio, con Hamsik che svela qualche piccolo retroscena: "Siamo un gruppo molto allegro che scherza sempre sia di persona che su Whatsapp. Chi sono i più simpatici? Abbiamo un paio di individui molto simpatici: Pepe, Omar, Dries, Lorenzo, Sepe, sono tanti. Musica? Ci piace tanto, ascoltiamo un po’ di tutto. Ognuno ha il suo genere, anche se i dj sono El Kaddouri e Koulibaly".

Il capitano si intrattiene parlando anche di Sarri e dei suoi metodi, prima di provare a guardare agli obiettivi di questo Napoli: "Sarri è uno pignolo, che lavora tantissimo sul campo e fuori, esige la perfezione. Un malato di tattica. Ci sgrida, ma in un modo tutto suo che ci fa anche ridere. E’ un personaggio a cui vogliono tutti bene. Dove può arrivare questo Napoli? Se cresce può arrivare lontano, stiamo facendo molto bene da due anni, manca un piccolo passo per fare qualcosa di grosso".

Da Sarri, con il quale Hamsik è tornato a splendere, a Benitez: "Il rapporto con lui è stato ottimo, molto professionale. Anche se mi sostituiva non avevo problemi con lui, da ogni allenatore ho imparato qualcosa. Le differenze? Era un modulo differente e anche il lavoro sul campo lo era. Con Sarri sono mezzala, con Rafa ero seconda punta, io ovviamente preferisco la prima".

Infine, una promessa ai tifosi azzurri: "Le promesse non si fanno. La cosa più importante è che sono qui da 10 anni e voglio bene ai tifosi e a questa città".