L'esperienza in Gran Bretagna è volata via tra alti e bassi. Diego Fabbrini ha vestito le casacche del Watford, Millwall, Birmingham City e Middlesbrough, ma in nessuno dei quattro club è riuscito ad imporsi, deludendo le attese che si erano create intorno al proprio conto. Scelta azzeccata quella di ritornare in Italia, per cercare di rilanciarsi nel calcio di casa nostra. Una decisione difficile, ma che al momento ha proferito effetti benevoli allo stato d'animo dell'attaccante classe 1990. Prelevato dallo Spezia, squadra di medio alto rango avente come obiettivo il raggiungimento dei playoff, Diego Fabbrini si è inserito ottimamente nel gruppo allenato da mister Di Carlo, trasformandosi anche in talismano per i compagni, in quanto con l'attaccante pisano in campo, i liguri hanno ottenuto tre vittorie su tre in campionato.

Un rendimento altisonante,  che contro la Pro Vercelli ha visto anche il primo gol con la maglia degli aquilotti. Una rete che ha permesso alla sua squadra di suggellare il successo in territorio piemontese, giunta a quasi tre anni di distanza dall'ultima sua marcatura nel campionato cadetto, realizzata con la maglia del Siena ai danni del Brescia. Il suo innesto comporterà un surplus di imprevedibilità, rapidità, di cui Di Carlo potrà abbeverarsi nel corso della seconda parte di stagione, con gli spezzini lanciati nei quartieri alti di classifica (settimi, a meno 8 dall'Hellas Verona secondo), in piena zona playoff.

Una seconda giovinezza, seppur l'anagrafe arride ancora a pieno all'esterno offensivo. L'esterno offensivo ventiseienne ha impiegato solo tre partite per ridare brio ad una carriera che stava instradandosi troppo presto verso il viale del tramonto. Il gol rifilato alla Pro Vercelli è medicina contro l'anonimatezza delle sue ultime annate: "Sono entusiasta di essere ritornato in Italia, l'impatto è stato positivo, sono contento di questo nuovo inizio. Ho scelto lo Spezia perchè è un'ottima squadra con un programma di crescita serio e molto ambizioso. Ho trovato un gruppo unito, compatto e molto forte, darò a loro una mano per cercare di conquistare l'obiettivo che ci siamo prefissati, che in questo momento è vincere più partite possibili. Pensiamo una sfida alla volta e vediamo di tirare fuori il meglio da ogni turno".

Un vecchio detto popolare sosteneva: "chi ben comincia è a metà dell'opera". Incrociano le dita Fabbrini e lo Spezia, un binomio che potrebbe regalare ai liguri quella sensazione di pace e felicità, oltre alla spinta decisiva per volare sempre più in alto, lì dove tira forte il vento, quello del cambiamento, che a Fabbrini non spaventa affatto.