Un addio doloroso, struggente. Un'avventura nuova e stimolante. E' questa la storia recente di Borja Valero, promesso sposo dell'Inter ma formalmente (ed emotivamente) ancora legato ai colori viola. Il caso, costruito attorno al centrocampista spagnolo, si è protratto sin troppo a lungo, il giocatore da tempo ha manifestato la propria volontà di cambiare aria, complice un atteggiamento dirigenziale non troppo conforme ai suoi canoni. 

Borja Valero e l'Inter è un matrimonio che si farà. La Fiorentina, nelle vesti di Pantaleo Corvino, ha fatto intendere di aver accolto la volontà del giocatore, consentendogli di trattare con i nerazzurri. In più, i viola sembrano avvicinarsi all'offerta iniziale di Suning (ferma a 5 milioni), abbassando le loro precedenti richieste. La sensazione è che si possa chiudere attorno ai 6 milioni di euro, magari inserendo qualche bonus. Per il metodista, ex Villarreal, è già pronto un triennale, Spalletti lo aspetta a Brunico domenica ma non è escluso che il suo arrivo possa essere anticipato di qualche giorno.

Quella che si chiude, sponda viola, è una storia troppo romantica per poter finire bene. Gli ultimi mesi, come ammesso dallo stesso spagnolo, sono stati terribili, culminati col frastuono mediatico delle ultime settimane che hanno spinto Borja Valero ad accettare, quasi inconsciamente, l'offerta dell'Inter. Il rapporto con i tifosi è sempre stato idilliaco, e i sostenitori viola non hanno fatto mancare il loro sostegno anche in un momento così difficile dal punto di vista professionale. A centinaia si sono presentati, nella giornata di ieri, sotto casa del centrocampista iberico, ringraziandolo con cori e applausi, inveendo contro la "sciagurata" gestione societaria. I Della Valle, sul piede d'addio e in contrasto perenne col tifo viola organizzato, sono caduti in fallo anche nella gestione del caso Borja Valero, dando l'ennesima occasione, a quelle poche centinaia di ultras, di infiammare la piazza contro la dirigenza. 

Per una porta appena chiusa, un portone è in procinto di spalancarsi. A trentadue anni suonati, il fantasista, cresciuto nella cantera del Real Madrid, è pronto ad accettare questa nuova sfida, entrando in punta di piedi nella grande famiglia che Suning sta costruendo. Il suo è un profilo molto particolare, voluto e cercato a tutti i costi, tanto da spingerlo verso la rottura di un sodalizio più che roseo con la città di Firenze. La scelta di Borja Valero Iglesias rispecchia il suo carattere da condottiero e leader silente, ma neanche troppo silenzioso. Il suo carisma, la sua duttilità, oltre alla caratura tecnica, ne fanno un giocatore prezioso e probabilmente unico nel suo genere. All'Inter andrebbe ad occupare una casella vuota dai tempi di Cambiasso e Thiago Motta. Il suo compito sarà quello di dettare i ritmi della manovra, abbassandosi a ricever palla anche nella propria trequarti. La polivalenza dello spagnolo gli permette di agire anche una decina di metri più avanti, rispetto a dove siamo abituati a vederlo (e si deve anche a Sousa questo mutamento), ma nel 4-2-3-1 di Spalletti parte probabilmente come mediano complementare a Gagliardini. Il suo acquisto, assieme al probabile arrivo di un top nel ruolo, completeranno un reparto corposo, ma mai troppo convincente sin dagli anni passati. Inevitabilmente, le cifre e il momento di forma dello spagnolo non gli permettono di classificarsi come un botto di mercato, ma la capacità di accentrare il gioco e la sua visione ne fanno un innesto di assoluto rispetto. Borja Valero è il classico giocatore che tutti vorrebbero nella propria squadra, ma che nessuno ha il coraggio di comprare. L'Inter, saggiamente, ha tirato fuori fegato e grana, regalando a Spalletti il secondo colpo (dopo Skriniar) in linea con le aspettative e il credo calcistico del tecnico di Certaldo. Se Borja Valero si dimostrerà davvero in grado di trascinare l'Inter in Champions, è ancora tutto da vedere, ma una cosa è certa: i tifosi dell'Inter possono stare tranquilli, la società c'è, si vede, e sta lavorando al meglio per un popolo intero.