La stagione del Palermo Calcio continua sui binari del nervosismo e della tensione. Dopo una fase di silenzio, a causa anche delle ultime dolorose vicende in merito alla mancata cessione societaria, dura contestazione della tifoseria rosanero, che nella giornata di ieri ed in occasione del primo giorno di ritiro "italiano" ha assediato il ritiro di Boccadifalco impedendo ai calciatori di entrare in campo. Subito allertate, le forze dell'ordine hanno cercato di placare gli animi, consigliando ad alcuni atleti di evitare proprio diretti contatti con la tifoseria. Una situazione abbastanza grave, che potrebbe sfociare in più pesanti contestazioni da parte dei supporters siciliani, stanchi di vivere quotidiane querelle che poco giovano al naturale svolgimento della fase estiva di preparazione. 

In merito alla vicenda, dure le parole del Presidente Maurizio Zamparini, che in un comunicato ha espresso tutta la sua rabbia: "Oggi un gruppo di fuorilegge ha proibito alla vostra squadra di allenarsi regolarmente - si legge - coprendo di insulti i giocatori. Accetto le violenze nei miei confronti ma la città non può permettere violenze contro la sua squadra. Chiedo alle istituzioni di garantire la legalità ed il diritto di allenarsi senza turbative: altrimenti vi aspetta la Serie C".

Parole di fuoco, che sanciscono di fatto la frattura tra Presidente e tifoseria, affatto incline ad accettare ancora i comportamenti vulcanici e spesso inspiegabili di Zamparini, nell'ultimo anno tra gli artefici della confusione interna che ha coinvolto la società. Nei prossimi giorni, le due parti dovranno però necessariamente incontrarsi per il bene del Palermo stesso, obbligato ad una celere risalita per non restare impelagati nella difficile realtà del campionato cadetto, spesso pantano insuperabile per molte big ree di non esser subito tornate in Serie A