L'estate nel calcio porta cambiamenti, novità, addii e benvenuti. Ai nastri di partenza di una nuova stagione raramente una squadra è identica a quella che ha salutato la precedente: può rimanere la stessa filosofia, ma gli interpreti variano. Più o meno è quanto successo alla Lazio, che ha perso il proprio capitano Lucas Biglia - sostituito con un altro Lucas, Leiva - ed ha allungato la rosa da mettere a disposizione di Simone Inzaghi. La Juventus, invece, studia un cambio di filosofia più marcato: da squadra conservativa a squadra offensiva, altrimenti a che servono sette attaccanti di primissimo piano (che possono anche diventare otto)? Difesa più alta, squadra più corta, più europea, più veloce. Questa, almeno nelle idee, è la via che vuol percorrere Massimiliano Allegri. Il primo test di domani sera mette di fronte due correnti di pensiero antitetiche, ma non nel modo di intendere il calcio, bensì nella conservatività da una stagione all'altra.

Il 4-2-3-1 bianconero sarà almeno inizialmente simile a quello dello scorso anno. Difficilmente Mandzukic verrà schiodato dall'esterno sinistro, almeno per il momento. Per sfidare la Lazio il croato può rappresentare un'arma decisiva: la sua posizione obbliga di fatto uno dei tre centrali di Inzaghi ad aprirsi per contrastarlo sulle palle aeree, gesto tecnico in cui Basta non eccelle, aprendo le maglie della retroguardia nella quale Dybala e Higuain possono affondare come il coltello nel burro. La soluzione del lancio lungo era però più una prerogativa di Leonardo Bonucci, mentre gli altri centrali hanno caratteristiche differenti soprattutto per quanto riguarda l'impostazione: diventerebbe quindi più un'opzione d'emergenza nel caso in cui le trame palla a terra non dovessero risultare concrete.

Fonte immagine: Twitter @juventusfc
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La Juve che abbiamo visto in precampionato ha infatti mostrato buona attitudine al palleggio nella metà campo offensiva, frutto ovviamente dell'enorme tasso tecnico degli interpreti, a partire da Dybala e Pjanic, i due principali playmaker della rosa. La Lazio tende a chiudere tutti gli spazi centralmente, anche a costo di schiacciare le due linee di difesa e centrocampo - potendo poi contare sulla velocità degli attaccanti nelle ripartenze. I bianconeri avranno bisogno di pazienza per cercare di scardinare il muro davanti a Strakosha, ma hanno a disposizione un paio di armi fondamentali che vanno sfruttate: le sovrapposizioni dei terzini. Difendendo con il 3-5-2, la Lazio ha di fatto un solo uomo sulle fasce, più l'interno di centrocampo che si allarga a prendere il terzino o l'esterno offensivo, aiutando il compagno a tutta fascia. Ciò crea conseguentemente spazi centrali che vanno sfruttati con gli inserimenti dei centrocampisti, che non saranno seguiti dai ripiegamenti degli attaccanti.

Da Immobile e Keita, le due punte che dovrebbe schierare Inzaghi, dobbiamo aspettarci giusto un pressing sui due centrali avversari, ma senza essere particolarmente aggressivi e nel caso qualche raddoppio sui mediani, ma nessun particolare aiuto alla difesa: la loro specialità è correre verso la porta e il tecnico dovrebbe lasciarli abbastanza liberi, chiedendo piuttosto un lavoro maggiore ad un altro elemento chiave, Sergej Milinkovic-Savic. Il serbo partirà da interno sinistro in una zona di campo in cui nessuno compete con la sua fisicità - supponendo che a fianco di Pjanic, Allegri, decida di schierare Marchisio - e può risultare dominatore sotto quel punto di vista. Lato negativo: si troverà in mezzo alle triangolazioni Dybala-esterno-interno, una sorta di triangolo delle Bermuda o giù di lì, specialmente dovessero essere Marchisio e Douglas Costa gli altri due vertici.

Fonte immagine: Twitter @OfficialSSLazio
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La Juve potrebbe rischiare, però, sulle ripartenze, già nota dolente del precampionato. Allegri accetterà di concedere l'uno-contro-uno ai due attaccanti biancocelesti contro i due centrali - che dovrebbero essere Rugani e Chiellini - e sebbene questi siano in grado di contenere, potrebbero andare sotto in velocità. Servirà quindi un recupero palla alto per evitare che i biancocelesti riescano ad innescare gli avanti, compito che toccherà prima di tutto ai quattro interpreti della fase offensiva. Se su Mandzukic e su Higuain si può contare, Dybala e Douglas Costa dovrebbero essere gli osservati speciali nella categoria.

In generale, in ogni caso, i bianconeri partono nettamente favoriti, nonostante sia la Lazio quella che arriva al match con le maggiori certezze, costruite soprattutto durante l'anno e confermate in un precampionato convincente, condito da vittorie e da gol splendidi (Immobile contro il Leverkusen, ad esempio). Inzaghi potrebbe pagare l'assenza di Felipe Anderson, mentre Allegri dovrà invece testare la sua prima Juventus a trazione anteriore. Motivi di interesse secondari, ma nemmeno troppo: in fondo, la priorità è portarsi a casa la Supercoppa.