Kwadwo Asamoah si avvicina sempre di più al Galatasaray. Dopo le parole del direttore sportivo del club di Istanbul Cenk Ergun a BeIN Sport in cui velatamente ammetteva che c’è ottimismo sul buon esito della trattativa - “Sembra che le possibilità di riuscita stiano salendo” -, arriva anche la conferma del portale turco Spor Haberleri: il ghanese volerà in Turchia venerdì per svolgere le visite mediche ed apporre la sua firma sul contratto che lo legherà ai giallorossi per 5 anni, cin un ingaggio da 2.5 milioni di euro a stagione; per la Juventus invece l’incasso dovrebbe aggirarsi tra gli 8 ed i 10 milioni di euro. L’operazione si sbloccherà quando i bianconeri riusciranno a chiudere per il sostituto, individuato in Leonardo Spinazzola dell’Atalanta.

Giunto a Torino nell’estate del 2012 per 18 milioni di euro, Kwadwo Asamoah ha fatto il suo esordio con la maglia della Juventus nella finale di Supercoppa Italiana vinta contro il Napoli per 4-2 a Pechino – segnando anche una splendida rete con un mancino al volo dal limite dell’area – e si è inserito perfettamente negli schemi di Antonio Conte come esterno sinistro nel 3-5-2 del tecnico leccese, affermandosi come uno degli elementi cardine dello schieramento. Nel primo anno colleziona 36 presenze e 3 reti totali - dovendosi assentare per disputare la Coppa d’Africa tra gennaio e febbraio -, mentre nella seconda i gettoni sono 46, con lo score di 2 goal realizzati. Il terzo anno è sicuramente quello più sfortunato per Asamoah: nella gara di Champions League contro l’Olympiakos ad inizio novembre, il ghanese riporta un gravissimo infortunio al ginocchio che lo costringe a restare fuori per tutto il resto della stagione, rientrando in campo solamente nella penultima giornata contro il Napoli; anche nell’annata susseguente i problemi fisici tormentano il calciatore – solo 13 presenze fra tutte le competizioni -, con strascichi che si ripresentano nella stagione appena conclusa.

A livello fisico dunque Asamoah non è più affidabile per una squadra che ambisce a certi traguardi e la separazione è diventata necessaria, dopo 11 trofei in 5 anni: il ghanese si trasferisce in un campionato comunque competitivo, dove avrà anche la possibilità di percepire un ottimo ingaggio.