Arrivato a Torino nella seconda metà di questo agosto appena passato, dopo esser stato avvicinato tantissime volte alla Juventus, Blaise Matuidi finalmente indossa la casacca bianconera. L'esperto centrocampista francese ha sempre dimostrato di essere un leader silenzioso, dall'alto dei suoi trent'anni di cui ben sei passati con il Paris Saint Germain e dalla costante presenza in Nazionale maggiore, quella vice campione d'Europa della Francia di Pogba.

L'adozione del nuovo modulo da parte di Allegri ha suscitato perplessità sull'effettiva funzionalità di un giocatore che ha sempre dato il meglio di sé nel centrocampo a tre. Forte delle sue specialità, quella di recuperare palloni, il ruolo di mezzala è quello che più gli si confà. Soprattutto alla luce della sua potenza fisica e del suo dinamismo, qualità che lo rendono uno dei migliori centrocampisti box-to-box d'Europa. Non solo, pur non avendo un piede diligente ed educato, Matuidi ha anche la capacità di costruire gioco, seppur non pulito come farebbe un Pirlo d'annata o un attuale Pjanic.

In queste quattro partite giocate con la Juventus, Matuidi ha dato modo di dimostrare come sia funzionale anche nel centrocampo a due (per onor di cronaca, in due occasioni è stato schierato mezzala nel 4-3-3 con Chievo e Barcellona). Già lo aveva fatto durante i passati Europei, sistemato vicino a Pogba e con un Sissoko finta ala alla sua sinistra. Il modulo ovviamente impone determinati limiti all'ex giocatore del PSG, come ad esempio quello della corsa verso l'area avversaria. Di contro, non limita il suo dinamismo e la Juventus ne è la prova. Con il Sassuolo, Matuidi ha messo in luce tutte le sue qualità nella propria metà campo, garantendo un lavoro di copertura pressoché ottimo. In quella posizione, il francese, ha molto più spazio di manovra, il quale gli permette di muoversi molto di più con o senza palla. Inoltre garantisce una costante superiorità numerica in difesa, improvvisandosi centrale di sinistra. La sua stabilità in quella zona, inoltre, permette ad Alex Sandro di salire più spesso e di duettare con Madzukic, più libero dai compiti di diagonale difensiva.

Prendendo sempre in esempio Sassuolo - Juventus, rare sono state le volte che Matuidi si è proposto in attacco. Giocando da mediano incontrista, il neo acquisto bianconero ha permesso a Pjanic di alzarsi e di giocare a tutto campo lasciandolo libero di spaziare in attacco. La foga sportiva di Matuidi è un tassello in più che alza il dinamismo della squadra e che con Khedira viene meno. Senza nulla togliere al tedesco, il lavoro di Matuidi è completamente differente rispetto all'ordine che riesce a dare l'ex Real Madrid. Preso per venti milioni più bonus, Matuidi sembra essere un vero e proprio top player silenzioso, capace non tanto di spostare gli equilibri ma di garantirli soprattutto in quel reparto difensivo stravolto dalle partenze di ben due titolari. L'ennesimo colpo targato Marotta.