L'Inter e i terzini "una storia infinita che dura una vita", per riprendere le parole dell'Inno della Beneamata. Infatti sono un paio di stagioni che i tifosi e la stampa acclamano terzini di qualità da vedere correre sull'erba verde del Meazza.

Un reparto che ha visto sì giocatori del calibro di Maicon, Zanetti, Chivu, per citarne solo alcuni, ma anche meteore come Pereira ed il "Divino" Jonathan.

Da un paio di anni le fasce laterali, ovvero 2011 per quella di sinistra e 2014 quella di destra, hanno dei coinquilini che a discapito dei vari innesti stagionali non vogliono sapere di trasferirsi, trasformandosi in giocatori fondamentali. Si parla di Yuto Nagatomo e Danilo D'Ambrosio.

Il nazionale giapponese, 31 anni, numero 55, venne acquistato da Branca nella stagione 2010/2011 (post triplete) nella sessione invernale, dopo appena 16 partite in Serie A con la maglia del Cesena. Stupì tutti per la sua rapidità d'ambientamento e per la sua velocità e capacità di utilizzare entrambi i piedi.

Lo "scugnizzo" di Napoli, numero 33, venne invece acquistato nella stagione 2013/14  sul finire del mercato invernale con un indennizzo di 1,7 milioni in favore del Torino e la comproprietà di Benassi e Colombi (primavera nerazzurra).

Gli inizi non furono semplici, soprattutto per Danilo che sembrava lontano dal giocatore esplosivo e veloce in maglia granata. Ma forse viste le ultime prestazioni, era colpa anche dell'ambiente non facile creatosi all'Inter tra passaggi di proprietà e cambi di allenatore.

Sta di fatto che nuovamente quest'estate, come da consuetudine, i due sembravano sul piede di partenza, soprattutto il giapponese reo di alcune prestazioni sottotono nell'ultima stagione e qualche distrazione di troppo.

Così dopo una lunga trattativa è arrivato Henrique Dalbert dal Nizza, terzino di spinta, brasiliano con piedi buoni per crossare ed in chiusura di mercato Joao Cancelo, laterale destro giovane, d'offesa, proveniente dal Valencia (forse più esterno che terzino). Due uomini che secondo i piani dovevano rappresentare la "ventata d'aria nuova" per le fasce della squadra di Luciano Spalletti.

Ma i due "veterani", ovvero Danilo e Yuto, non sono persone che demordono anzi si sono impegnate ancora di più per mettere in difficoltà il mister nelle scelte del duo titolare. Così dopo un breve spezzone di partita per Cancelo a Roma (con conseguente infortunio in Nazionale) e qualche breve apparizione per Dalbert (ancora in fase d'ambientamento a ritmi e mentalità difensiva italiana) ecco che la coppia dei "burloni" si è fatta trovare pronta ribaltando le gerarchie.

Ad oggi rappresentano i terzini più affidabili della rosa di Spalletti, capace di rigenerare due persone, prima che calciatori, che sanno cosa significa indossare la maglia nerazzurra e che questo comporta sacrificio ed abnegazione. Prestazione dopo prestazione, allenamento dopo allenamento hanno conquistato in pieno il mister che non può più fare a meno di loro. Difesa intelligente, tagli efficaci, chiusure, galoppate in attacco, inserimenti e chi più ne ha più ne metta.

Sta di fatto che ora più che mai, anche la critica ed il pubblico hanno cominciato ad apprezzarli con standing ovation per il giapponese (all'uscita per Santon, ieri sera contro la Sampdoria) ed applausi per Danilo, sempre titolare e mai sostituito.

Il 33 ed il 55, due numeri partiti in sordina, ma che si stanno rivelando preziosissimi alla causa di un'Inter alla ricerca di continuità e serenità.