Serie A: si cambia! È al vaglio del Senato, infatti, la riforma del Ministro dello Sport Luca Lotti per quanto riguarda la ripartizione dei diritti tv, già stabilita dalla Legge Melandri. Cambiano, dunque, le percentuali da dividere tra le partecipanti al massimo campionato calcistico nazionale. In attesa di capire a quanto ammonterà la cifra incassata dai nuovi contratti televisivi (per ora siamo sui 924 milioni di euro, ma c’è da ridefinire il triennio 2018-21), andiamo a vedere come potrebbero cambiare i ricavi per le singole squadre.

Attualmente, il budget totale è diviso in questo modo: il 40% in parti uguali (18,5 milioni) tra tutte le squadre, un 30% assegnato in base al bacino d’utenza (25% in base ad una ricerca sul tifo, il 5% in base alla popolazione della città rappresentata dalla squadra e dintorni) ed un altro 30% assegnato per i risultati sportivi (10% sul “blasone”, 15% sulle ultime cinque stagioni, 5% sul rendimento dell’ultima annata). Considerati questi criteri, la sproporzione nel nostro campionato è netta: seguendo le stime di Calcio e Finanza, la squadra più “ricca”, la Juventus, guadagnerebbe oltre quattro volte più della meno ricca, ovvero il Sassuolo. Oltre 107 milioni contro meno di 25 con il contratto attuale, che diventerebbero quasi 142 contro meno di 33 nel caso la nuova quota sia fissata attorno al miliardo e duecento milioni complessivi.

Distribuzione dei diritti TV secondo l'attuale suddivisione e l'attuale contratto. | Grab via calcioefinanza.it
Distribuzione dei diritti TV secondo l'attuale suddivisione e l'attuale contratto. | Grab via calcioefinanza.it
Distribuzione dei diritti tv secondo l'attuale divisione ed il nuovo contratto stimato. | Grab via calcioefinanza.it
Distribuzione dei diritti tv secondo l'attuale divisione ed il nuovo contratto stimato. | Grab via calcioefinanza.it

Lotti, invece, ha ridisegnato un quadro più equilibrato, prendendo come modello altri campionati professionistici di calcio e di altri sport, come la Premier League o la NBA. Di fatti, ora, la percentuale uguale per tutte le squadre dovrebbe essere aumentata al 50%, con la componente della popolazione cittadina totalmente eliminata dal conteggio. 20% della quota dunque assegnata in base alle indagini sui tifosi, immutati gli incassi derivanti dal blasone (10%) dalle ultime 5 stagioni in tutte le categorie (15%) e dall’ultima annata (5%). A questo punto, il quadro complessivo ne risulterebbe molto cambiato: molti, molti meno introiti per le big ed una “classifica” con posizioni molto più vicine. Sempre contando gli oltre 900 milioni del contratto attuale, la Juventus sarebbe comunque prima a 66,2 milioni, seguita dalle milanesi (Inter a 64,7 e Milan a 62,8), mentre sul fondo troveremmo il Benevento, che comunque incasserebbe qualcosa più di trenta milioni. Poco meno della metà rispetto ai bianconeri, dunque, differenza che, proporzionalmente, si abbasserebbe in caso di innalzamento degli introiti oltre il miliardo di euro. Se, sempre come ipotizzato da Calcio e Finanza, la lega dovesse incassare 1.220.000.000 euro circa dal nuovo contratto, il Benevento arriverebbe a sfiorare i quaranta milioni di euro all’anno, mentre Juventus, Inter, Milan e Napoli supererebbero, seppur non di molto, gli 80.

Distribuzione dei diritti tv secondo la nuova divisione e l'attuale contratto. | Grab via calcioefinanza.it
Distribuzione dei diritti tv secondo la nuova divisione e l'attuale contratto. | Grab via calcioefinanza.it
Distribuzione dei diritti tv secondo la nuova divisione ed il nuovo contratto stimato. | Grab via calcioefinanza.it
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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.