Pausa più lunga del previsto per l'Udinese di Luigi Delneri, che ha visto rinviare la partita con la Lazio prima dello stop per la Nazionale. Ora, dopo tre settimane, riprende la marcia in campionato per i bianconeri. Ostacolo casalingo di questa giornata è il Cagliari di Lopez, per uno scontro diretto in ottica salvezza. Nelle Zebrette assenti Hallfredsson e Stryger Larsen, con Behrami a mezzo servizio.

L'Udinese non gioca da tre settimane, ma per il mister non è un problema: "La partita con il Gorica è stata una partita vera, Danilo ha anche preso una bella botta. Poi non ci sono stati molti Nazionali e la partita con la Lazio l'avevamo preparata molto bene, eravamo in clima partita. Adesso dobbiamo essere pronti ad affrontare una squadra cha ha i nostri stessi punti in classifica e quindi sarà una partita tosta".

Le condizioni di Behrami sono state la telenovela di questa sosta: "Vediamo, non ho ancora deciso quello che è meglio per noi e per lui, oggi ha fatto l'allenamento, ma non vogliamo rischiare. Avendo anche partite molto importanti in futuro. Non ha giocato con la Svizzera, ha proseguito l'iter riabilitativo. Prima di partire e anche durante ha parlato con me. Voleva stare vicino alla Nazionale, avrebbe giocato solo se fosse stato al meglio. È stato corretto e si è creato un pandemonio per nulla".

In tanti vorrebbero vedere Balic, che contro la Lazio sarebbe dovuto partire titolare: "Quello di Balic è un non problema, avrà la sua occasione più avanti, se non gioca uno giocherà l'altro. Hallfredsson e Larsn saranno gli unici assenti. Però per la fascia destra rientra Widmer".

Perica sembra stia scalando posizioni nelle gerarchie: "È importante per me sia chi parte dall'inizio sia chi entra in campo. Fofana per esempio con la Sampdoria ha spaccato la partita entrando in corsa. Tutti i giocatori possono dare qualcosa entrando in corsa o dall'inizio. C'è una crescita da parte dei giocatori, a livello soprattutto di consapevolezza e lo si vede in allenamento. Spero mantengano questo atteggiamento fino in fondo anche arrabbiandosi, per raggiungere un obiettivo importante. Poi ci sta che magari un giocatore sbagli una singola prestazione, non è quello un problema. Abbiamo però creato una solidità importante".

Il punto poi sul Cagliari, che segna poco, ma è molto solido: "Penso che Sau, Farias, Joao Pedro, Melchiorri, etc... siano tutti ottimi attaccanti. Hanno tanti giocatori importanti anche negli altri ruoli. Ionita lo conosco molto bene ed è di grande temperamento, per esempio. A me non interessa che siano gli attaccanti a fare gol, a me interessa fare gol, non importa chi. Se batto sei calci di rigore vuol dire che sono entrato sei volte in area di rigore. Valuto il Cagliari per le punte che ha e per le qualità che possono mettere in campo, non solo in base a quanti gol hanno fatto. Loro hanno cambiato anche un po' il loro modo di gioco, varia il concetto di gioco senza cambiare tanto il temperamento. È una partita da combattere fino in fondo senza dare cose per scontato".

Nell'amichevole con il Gorica si sono distinte alcune seconde linee: "Noi non ci basiamo su un giocatore, ci basiamo sulla squadra. Tutti i miei giocatori devono dare il massimo in ottica di squadra. Chiaro poi che se Perica gioca molto bene lo tengo in considerazione. Tante cose le decido sabato mattina, negli ultimi venti minuti. Sarebbe un male se non ci fossero dubbi, se ci sono vuol dire che i giocatori si impegnano per farteli venire".

Alcuni giocatori che possono andare ai Mondiali in Russia giocano nello stesso ruolo, ma per Delneri anche qui bisogna guardare più ad ampio raggio: "Tutti i giocatori che possono andare ai Mondiali possono giocare anche assieme, Behrami è un destro e Hallfredsson è un sinistro, quindi possono stare anche insieme, con caratteristiche ed esperienza diverse. Le ali poi possono essere più tattiche, più dinamiche.... ma la solidità arriva sempre da una solida spina dorsale centrale. Abbiamo dei giocatori adatti a quel che devono fare, nè di più nè di meno. Cigarini è bravo nel lancio, Behrami no, ma dà molta più sostanza, per fare un esempio. I nostri senatori hanno tutte le caratteristiche per far migliorare i nostri giovani e questo mi rende contento. Tenendo conto che i problemi possono sempre esserci".

Sulla debacle azzurra: "La Nazionale è un grande dispiacere, ma il calcio insegna che dalle grandi sconfitte si può ripartire. L'ultima volta che non siamo andati ai Mondiali ero piccolo, c'erano le prime TV. Penso anche all'Olanda però, che è stata un'innovatrice e adesso si è un po' inceppata, o anche il Cile, che ha giocatori importanti. Dispiace per i giocatori e per il mister, perchè sono sicuro abbiano dato tutto, al di là di quello che è successo dopo. Ci deve essere la forza di migliorare, non solo singolarmente, ma strutturalmente. Penso non sia un problema prettamente calcistico. I ragazzi una volta miglioravano già giocando in strada o dietro la chiesa. Ora ci sono altri spazi e altri sport. Mi viene in mente che ora si può ripartire dalle scuole, facendo un esempio stupido, ma lì si può creare uno spazio per dare a un ragazzo la possiblità di crescere in uno sport. I miei colleghi che sono all'estero parlano di un'applicazione molto più feroce in allenamento e nella crescita. Bisogna dare quindi la possibilità a questi giovani di crescere anche in altri ambiti".

Una cosa è certa, si vuole continuare a ottenere risultati positivi, per far crescere la squadra e rendere felici i tifosi: "Ci preme andare avanti con i risultati positivi per dare nuova linfa, l'energia arriva con i buoni risultati. Lo stadio Friuli dà molto e ci ha sempre dato una mano. L'abbinamento friulanità giocatori è la base fondamentale per ottenere i risultati. In questo, anche quando c'era qualche difficoltà, i tifosi ci hanno sempre creduto, poi qualcuno ovviamente era arrabiato. Questo ci dà forza per pensare che avremo il loro sostegno anche quando torneranno i problemi. I tifosi li rispetterò sempre, sono i più scusabili. Noi dobbiamo crescere. Dobbiamo giocare in modo da renderli felici e farli soffrire il meno possibile. Dopo le sconfitte qualcosa succede sempre".