Netta la sconfitta subita dal Verona alla Dacia Arena di Udine. Quattro le sberle incassate in pieno volto dagli scaligeri, ed i numeri - che non mentono mai - sono impietosi. I friulani hanno dominato la scena dal 1' al 90', con l'Hellas n totale balìa degli avversari. Sembrava che ci fossero due o addirittura tre categorie di differenza tra le due contendenti. Ventuno sono stati i tiri scoccati nello specchio della porta dai padroni di casa, uno soltanto quello del Verona. Una sconfitta dai tratti umilianti, uno stop che lascia la squadra al penultimo posto in classifica, più in alto solo di un Benevento divenuto ormai 'Cenerentola' del torneo.

Gli uomini di Fabio Pecchia hanno vissuto un pomeriggio da circoletto rosso. Poco più di due ore sconcertanti, una prestazione mai così arrendevole, da far rabbrividire, raggelare il sangue nelle vene. Nessuno poteva prevedere un simile tracollo, appena sei giorni dopo il roboante e coriaceo successo sul Milan. E' mancato il gioco, e questo si è visto, ma ciò che fa maggior paura è la mancanza di spirito, di mordente. Il Verona non ha lottato, si è consegnato agli avversari senza abbozzare un minimo di vitalità. Quella scesa in campo alla Dacia Arena è stata una squadra da encefalogramma piatto, presa a pallate da un avversario si in forma, ma non di certo il 'Barcellona' di turno.

A centrocampo l'Hellas ha subìto i muscoli dei dirimpettai in bianconero. Barak bravissimo, avrà futuro, ma ha dominato in un modo imbarazzante contro quelli in gialloblù. Pecchia aveva preparato la gara puntando sul possesso palla, evitando il più possibile le verticalizzazioni agli avversari chiudendo ogni linea di passaggio possibile. Tutto però è andato in fumo dopo i primi minuti, nei quali l'Udinese ha spazzato via ogni certezza dell'Hellas. La difesa continua ad essere un colabrodo, urgono rinforzi a gennaio, almeno un terzino sinistro ed un paio di centrali che abbiano alle spalle campionati di A. Il centrocampo soffre contro qualsiasi avversario, Bessa, Fossati e Zuculini restano buoni giocatori di Serie B e poco più. Capitolo Pazzini: ancora fuori, ancora ai margini del gruppo. L'allenatore continua a preferirgli Kean, mossa alquanto discutibile. Seppur resti un talento puro, è ancora inadatto alla Serie A, necessita di esperienza, di farsi le ossa in tornei minori. 

L'anno si chiuderà con la sfida alla Juventus, campione d'Italia in carica che renderà visita al 'Bentegodi' nel prossimo turno. Sarà l'ultimo impegno del 2017, che si preannuncia infuocato ed anche difficilissimo. Una sorta di 'mission impossible', nel quale il Verona dovrà metterci tanto cuore, tanta voglia, per evitare altre figuracce e cullare sogni salvezza.