Vacanze quasi finite per il Milan, pronto a tornare ad allenarsi a Milanello per preparare nel migliore dei modi l'insidiosa trasferta di Cagliari contro la squadra di Lopez. Il successo contro il Crotone ha permesso ai rossoneri di vivere in maniera tutto sommato tranquilla la pausa del campionato, ma da ora in avanti serve imprimere un passo diverso alla stagione. La Champions League sembra ormai compromessa, ma un posto in Europa League, classifica alla mano, è ancora tutto possibile. Per puntare a un posto europeo, però, Gattuso ha bisogno di recuperare al 100% due giocatori come Biglia e Kalinic.

L'argentino arrivato dalla Lazio al termine di una lunga e faticosa trattativa fino a questo momento non ha reso secondo quelle che erano le aspettative, anche legittime, dei tifosi del Milan. Titolare della Nazionale argentina e perno della squadra di Simone Inzaghi della scorsa stagione, Biglia al Milan ha fatto fatica a imporsi in campo come leader tecnico della squadra. Esattamente il compito, o uno dei compiti, per cui Fassone, Mirabelli e Montella avevano scelto di puntare su di lui come nuova guida del centrocampo. Una condizione fisica non ottimale e qualche infortunio nel corso dei primi mesi della stagione non gli hanno permesso di avere la necessaria continuità. Le ultime gare in cui è sceso in campo, però, hanno mostrato dei primi parziali segnali di miglioramento sotto ogni punto di vista. Gattuso spera che il crescendo di Biglia possa durare da qui al termine della stagione.

Discorso in parte diverso per Nikola Kalinic. L'attaccante croato è stato una specifica richiesta di mercato di Vincenzo Montella che in lui vedeva il terminale offensivo ideale per la propria idea di calcio. Anche la sua prima parte di stagione, però, ha visto molte più ombre che luci, come evidenziano i fischi che i tifosi del Milan gli hanno riservato nelle ultime uscite. Kalinic per primo sa che può fare di più, a patto che alle sue spalle ci sia una squadra che riesca a coinvolgerlo e servirlo nella maniera più corretta. Per il croato non è difficile aiutare la squadra, per attitudine, con sponde e un lavoro sporco prezioso per esterni e centrocampisti. Un tipo di gioco meno appariscente rispetto a una rete decisiva, ma che viene apprezzato anche da Gattuso. Il nuovo tecnico del Milan, però, vuole più verticalità negli ultimi metri di campo, un'idea questa pensata per agevolare tutti gli attaccanti rossoneri, Kalinic in primis, in zona gol. Se il Milan dovesse riuscire a sviluppare questa abilità, la rincorsa all'Europa diventerebbe forse un pochino meno difficile.

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Francesco Nasato
24 anni, giornalista pubblicista, allievo della scuola di giornalismo dell'Universitá IULM, laureato alla Cattolica di Milano in Linguaggi dei Media. Editor di Vavel Italia, scrivo di calcio e Milan sul web e la carta stampata da quando ho 18 anni