Massimo Oddo è intervenuto come ospite a San Giorgio di Nogaro (Udine) per un evento della FIGC: "Il triangolo relazionale 'Genitori - Figli - Allenatore' nello sport giovanile". Ilmister è stato l'ospite di punta della serata e ha portato la sua esperienza sia come ex giocatore che come allenatore di squadre giovanili (ha iniziato allenando gli Allievi del Genoa). Queste alcune delle sue parole.

Molti giovani calciatori si chiedono quale sia il segreto per arrivare ai massimi livelli, per Oddo non c'è una risposta, ma il bisogno di formare i ragazzi fin da piccoli non dal punto di vista tecnico, ma dal punto di vista della personalità: “Un segreto per arrivare a compiere il proprio sogno non c’è, ci sono tante componenti, le squadre, gli allenatori, gli educatori e soprattutto i genitori, che hanno un ruolo fondamentale agli inizi. Al Renato Curi, da dove sono uscito io e tanti altri, c’erano educatori bravissimi, non allenatori. Sono due cose diverse, perché l’educatore è più adatto ai bambini, ti forma il carattere, le tue aspettative e il tuo volere e si fa attraverso un codice etico. Inoltre era una società dove o sapevi comportarti o eri fuori, poche regole, ma chiare, che ti permettevano di crescere come uomo. In questo contavano anche i genitori, che non accedevano agli allenamenti, perché sapevano di dare i propri figli a preparatori serissimi. Quando tornavo a casa, spesso non giocavo, mi lamentavo, la prima risposta che mi dava mio padre era “vuol dire che gli altri sono più bravi”. Da un lato può buttar giù il bambino, dall’altro era uno stimolo a migliorare e arrivare a giocare come chi stava al mio posto. Spesso invece adesso il genitore dà una scusa al bambino. Bisogna insegnarli a sfidare le difficoltà, per formare una forte personalità”.

C'è poi spazio anche per qualche parola amara sulla gestione dei corsi per gli allenatori a Coverciano, che non insegnano proprio tutto ciò che serve: “Dovrebbe migliorare tutto il sistema, anche i corsi di Coverciano. Ho fatto tutti e tre i corsi, ho il master, se mi chiedessero di allenare un bambino di otto anni però non lo saprei fare. Se sto facendo il corso di psicologia a Coverciano non mi interessa di Freud, mi interessa sapere cosa fare con un ragazzo dal carattere particolare. Io ho imparato leggendo i libri, ma su corsi di psicologia, comunicazione, e uno unito, non ho imparato nulla. Qua ci dev’essere la riforma. Quando dico che la sconfitta è stata vincere i Mondiali intendo che pensavamo di essere i migliori anche nei corsi a Coverciano. Io quando sono piccoli metto i giocatori in posizioni che gli permettano di migliorare i loro limiti. Ci sono allenatori che a 14 anni fanno difendere a zona, ma a uomo quando marcano? Poi è ovvio che in Primavera o in Prima Squadra non sanno farti un terzo tempo. Quando sono piccoli devi renderli coordinati e farli migliorare nei fondamentali”.

Oddo a margine dell'evento, ha rilasciato anche alcune dichiarazioni, riportate da Udineseblog, sulla prossima partita. La Sampdoria, in casa, è molto equlibrata: "Certo, sarà una classica sfida di Serie A, quindi una sfida difficile e che andrà preparata bene come sempre, cercando di fare del nostro meglio".

Caprari e Torreira sono passati a Pescara sotto la cura del mister. Il regista in particolare è stato rilanciato proprio grazie agli insegnamenti del tecnico: "Si, mi fa sempre piacere incontrare ragazzi che sono cresciuti con me, tornando al discorso dei settori giovanili: Torreira è proprio stato il giocatore che più mi ha dato soddisfazioni e che sta facendo grandi cose, come Caprari come Verre. Ce ne sono 3 di quel Pescara ora alla Sampdoria, una grande soddisfazione per me, sperando di dargli un dispiacere domenica".

Nei blucerchiati spicca ovviamente il veterano Quagliarella: "Certamente, lui è un po' più vecchietto, ci ho giocato insieme in Nazionale, sta dimostrando di essere un grande giocatore anche alla sua età, si diverte, questo è importante nel calcio e faremo di tutto per fermare anche lui".

Mancherà anche Perica, ma non c'è preoccupazione: "No, le cose nella vita che devono preoccupare sono altre, non il calcio".

Sulle possibili nuove soluzioni tattiche però Oddo per ora ancora non si sbilancia: "Non lo so, vediamo come si allenano i ragazzi, vediamo che tipo di opportunità si possono creare, proveremo tante cose e vedremo quale sarà la migliore, l’importante è dare sempre tutto quello che si ha a prescindere da chi c’è e chi non c'è, bisogna essere sempre positivi, noi lo siamo sempre e che quelli che sono rimasti faranno grandi cose".

Senza Lasagna fare nove vittorie da qui alla fine sembra difficile: "Nove vittorie in Serie A sono difficili a prescindere da Lasagna".